GIANLUCA'S POV
Sembra molto felice.
GAIA'S POV
Appena finite le prove mi sono diretta verso il punto d'incontro. Non ho trovato Ben da nessuna parte e allora ho pensato che mi stesse pigliando per il culo. Sapevo che non avrei dovuto fidarmi di lui, Nadia e Nene avevano ragione. Decido di andarmene, non so di preciso dove dato che il pullman è già passato e il prossimo passa tra un'ora. Ad un certo punto sento qualcuno afferrarmi il braccio, facendomi girare. Chi poteva essere se non Benji? Io ho iniziato a bestemmiare nella mia mente, sorridendogli amabilmente. <Dove credevi di andare?> <Non ti trovavo e me ne stavo andando a fare un giro.> <Ma come, non mi hai visto? Ero seduto su quella panchina.> Mi indica la panchina. Noto che ha la chitarra con se. <Andiamo a sederci allora?> gli dico e lui risponde ovviamente <Si dai.> Con tutta la nonchalance del mondo incrocia le dita della sua mano con quelle della mia. Io penso che stia correndo troppo, e nonostante vorrei rimanere così, stacco la mia mano dalla sua. Lui mi guarda malissimo e poi fa una faccia triste. A me dispiace, ma deve conquistarsi ancora la mia fiducia prima di poter iniziare il contatto fisico con me. Dopo tutte le cose che ha fatto, o immagino abbia fatto, con le altre ragazze, non mi sembra uno tanto affidabile. Ci sediamo e gli chiedo <Allora mi suoni la canzone?> <Tu sei brava a cantare?> <Non direi..> <Io ho portato anche il testo, se ti va puoi provare a cantarla. Se non te la senti non farlo, però puoi leggerlo.> <Ah ok grazie.> Tira fuori la chitarra dalla custodia e inizia ad accordarla un po', poi inizia a suonare. Intanto io leggo il testo. Inizio ad immaginarmi la canzone nella testa e senza rendermene conto, inizio a cantare veramente. Lui mi guarda sorridendo e allora mi rendo conto di quello che sto facendo e mi copro la bocca. <No dai continua.> <Nononono. No. Mi vergogno.> <Ma se canti benissimo.> <Non sparare cazzate ti prego.> <Sto semplicemente dicendo la verità.> Vedo che prova a baciarmi, ma appena le sue labbra si appoggiano sulle mie, lo spingo via. <Scusami. Non so cosa sto facendo.> <No tranquillo. Va tutto bene.> Sembra davvero disperato. Adesso non lo caga nessuna e allora viene da me? Ma se lo può scordare. Ma magari è triste davvero per me. Però Budino triste non credo possa esserlo. Andiamo. Lui è il re degli stronzi, nel suo vocabolario non esiste la parola triste. Starà facendo solo una scenata per farmi compassione e poi prendermi in giro. Chissà quante volte lo avrà già fatto. <Vabbè dai. Ora alza quella testa e stampaci su uno di quei bellissimi sorrisi che solo tu sai fare.> <Non posso se non ne ho una ragione.> Gli do un bacio sulla guancia. Lui finalmente sorride. <Adesso possiamo iniziare a studiare inglese.> Lui torna triste. <Ehi ehi, non così. Devi sorridere.> Lui scoppia a ridere. <Ecco così va meglio.> <Cosa devi studiare?> <Praticamente attraverso questi appunti qui> tiro fuori il quaderno dallo zaino <devo creare un discorso che abbia un senso.> <E come posso aiutarti?> <Ascoltandomi e correggendo magari se sbaglio qualche frase o qualche accento.> <Ok.> Io inizio a parlare e di tanto in tanto mi ferma dicendomi che potrei dire quella cosa in quel modo così si capisce meglio. Ad un certo punto sento le campane suonare sei volte, ciò significa che sono le 18:00. <Scusa Budino, ma devo andare.> Lui si avvicina a me che sono in piedi e mi chiede <Posso abbracciarti o mi denunci?> <Nono, vieni qui.> Ci abbracciamo e scoppiamo a ridere come cretini. Lui azzarda a darmi un bacio sulla guancia ma io lo fermo <Ehi! Fermo lì.> Lui mi fa il labbruccio ma non mi scompongo. <Ciao ciao Budino cretino.> <Ciao ciao ape Gaia.> Ma cos? Ape Gaia? Seriamente? Rido per farlo felice.
Arrivo a casa, faccio una doccia rilassante e poi ceno. Ripeto ancora un paio di volte il discorso in inglese e poi vado a letto. Prendo il telefono e inizio a fangirlare su tutti i social possibili e poi finalmente poso il telefono sul comodino e vado a dormire.
NADIA'S POV
Ho passato il mio pomeriggio a studiare e fare i compiti. Appena finisco è già ora di cena. Si ma datemi tempo di respirare un momento, sapete com'è, ho fatto sei ore di lezione, teatro, studiato e fatto i compiti. Ho anche una vita io, nonostante non lo sembri affatto. Almeno mangio qualcosa di buono: verdure al vapore e carne. Il mio piatto preferito. Finito di cenare vado in camera mia e vedo una notifica di facebook: lo apro e vedo che è una richiesta di amicizia. Leggo il nome Gianluca Taglialatela. È il mio compagno di teatro. Io accetto e vedo che è online, ma non gli scrivo nulla, anche perché non saprei cosa. Vado sul suo profilo e vedo che ha tantissime foto con Tancredi, praticamente tutte. Mi scappa qualche mi piace, forse troppi, infatti lui mi manda un messaggio -Ehi scusa, potresti evitare di intasarmi le notifiche? Ahahahahaha- -Si scusa ahahaha. Non era mia intenzione, mi scivola il dito.- -Si certo, il dito. È per Tancredi, di la verità.- -Ma va che non è vero ahahaha.- -Vabbè, faccio finta di crederti ahahahaha.- È proprio simpatico. Decido di chiedergli -Hai twitter?- -Si ma non ti dirò mai come mi chiamo perché ho una vita da fanboy privata che nessuno deve conoscere.- -Ahahahaha. Ok ok.-
-Scusa, ma adesso vado un po' a fanboyare, se si può dire.- -Vaya vaya señor ahahaha.- Infatti esce da facebook. Dopo un paio di minuti mi arriva un'altra richiesta di amicizia.
La apro e ci rimango di merda.
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SEMPLICEMENTE PAZZA, DI LUI.
FanfictionNadia è una ragazza di 16 anni e frequenta un liceo linguistico insieme a Nene e Gaia. Grazie a Nene, la sua migliore amica, inizierà a fare teatro e conoscerà Marco. Nel frattempo Nene, grazie all'aiuto di Nadia, farà amicizia con Fede, un suo gran...