Un giorno di ritorno da scuola, Sana e Samuel, videro dal finestrone del BarCentral, i loro rispettivi genitori parlare serenamente tra loro e restarono, di primo acchito, stupefatti per la confidenza che sembrava esserci tra i due.
《Samuel, tu sapevi che i nostri si conoscessero? 》domandò, dubbiosa Sana.
Mentre sul volto, man mano che osservava quella scena così anomala ed improvvisa, le compariva un'espressione di incredulità e disorientamento.Samuel non le rispose, ma dalla sua espressione era chiaro che anche lui era stato colto alla sprovvista proprio quanto lei.
Lo osservò, mentre, con un movimento lento, si appoggiò contro quell'enorme vetrata del Bar facendo aderire alla perfezione il suo corpo a quella lastra di vetro gelida ed umida al tatto. Si portò, poi, le mani ai lati degli occhi e provò a focalizzare meglio quella situazione che si stava consumando davanti ai loro sguardi increduli.
Più lo guardava, e più notava che sul suo volto in quella frazione di secondo, scorrevano veloci, un miscuglio di sensazioni negative.
Mentre continuava a fissare la sua reazione, lo vide, dapprima, irrigidirsi e poi successivamente premere forte i pugni contro al vetro fin quando le sue nocche non divennero completamente bianche.
Sana all'inizio faticò a capire cosa lo avesse turbato, poi, però, quando si voltò verso i genitori capì subito da cosa fosse dipesa quella reazione di sua chiusura improvvisa.
Scorse, la mano del padre di Samuel sulla gamba di sua madre che, stranamente, non sembrava affatto sorpresa da quell' improvviso contatto fisico da lui appena instaurato.
Il suo pollice si muoveva libero sulla gamba di lei, il suo movimento era a tratti veloce, poi, si interrompeva per qualche secondo, per poi riprendere la sua corsa lungo la pendenza liscia e morbida del suo ginocchio.Felicia, continuava a parlare serena, il suo viso era rilassato e le mani gesticolavano come sua abitudine.
I ragazzi osservavano interdetti quanto stava accadendo a pochi metri da loro, quella complicità così forte, quegli sguardi di intesa e quelle mani che, con discrezione, si cercavano, iniziarono ad innescare una miriade di pensieri nella loro mente.Come si erano conosciuti? E perchè, avevano l'impressione che i loro genitori fossero gli unici custodi di un segreto sconosciuto ai più e bellissimo?
Qualcosa sembrava non quadrare ed i ragazzi iniziarono, nei giorni successivi, ad indagare.
Le loro indagini, alla fine condussero ad una scoperta sconvolegente:
i loro genitori si stavano frequentando già da più di un anno a loro insaputa.
E questa rivelazione destò non pochi malumori in Sana e Samuel.
Samuel, non si spiegava come poteva essere che il padre avesse dimenticato la madre, rifacendosi la vita con un'altra donna, mentre Sana, non si raccapacitava sul perchè la madre l'avesse mantenuta all'oscuro di quella sua frequentazione così duratura e seria.Da quel momento in poi tutto sarebbe diventato troppo complicato per loro ed i sentimenti di risentimento, che iniziavano a nutrire verso i loro genitori, diventavano ogni giorno sempre più forti e persistenti.
Così, un giorno, Sana decise di chiedere delle spiegazioni direttamente alla madre.
《Mamma, Tu ed il padre di Samuel Martini, state assieme?》le chiese, una sera mentre Felicia si apprestava a preparare la tavola per la cena.
Quella domanda le nacque spontanea e non ebbe nè modo nè voglia di fermarla.
Aveva bisogno di chiarimenti che solo la madre avrebbe potuto renderle.La madre, colta alla sprovvista, per un po' rimase in silenzio cercando di trovare il coraggio di confessare tutto alla figlia.
Poi, si costrinse a trovare la forza per iniziare a mettere in fila qualche parola.
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Ti Voglio Bene Veramente.
Teen FictionQuesta storia parla di Rossana e Samuel, due ragazzi diversi ma allo stesso tempo tanto simili. Lei solare ed estroversa, lui introverso e chiuso. Lei studiosa e creativa, lui costantemente con la testa fra le nuvole. Sono due mondi diversi...