Venticinque Dicembre -Natale-
L'orologio sul comodino segnava le 10:30 del mattino e dalle bianche tende della camera di Rossana penetrava la luce tiepida del giorno nato appena da qualche ora.
Lentamente il bianco, che qualche ora prima aveva invaso tutto ciò che si trovava sulla sua traiettoria, stava lasciando spazio ai colori della città: il nero dell'asfalto, il rosso dei tetti delle case, il blu intenso del fiume immerso nel verde dei prati e delle aiuole che lo affiancavano.Dal suo letto, Rossana, sentiva la città lentamente svegliarsi ed affacciarsi al Natale: il rumore delle auto che passavano per le stradine del centro, il suono melodioso delle campane della chiesa che annunciavano la nascita del Salvatore, le grida di gioia dei bambini che facevano a gara, tra le bancarelle del viale alberato, su chi avrebbe acquistato più marshmallows, lecca lecca ed orsetti gommosi.
Erano ore, ormai, che lei continuava a fissare il soffitto di camera sua in cerca di un qualche misterioso segnale che l'aiutasse a risolvere il suo problema più grande: Samuel.
Quello spettacolo di ragazzo della stanza accanto, così testardo e deciso, era in grado farle andare in pappa il cervello.
E più pensava a quanto era accaduto tra loro la sera precedente e più le sembrava di impazzire.
L'aver trascorso l'intera notte in quella posizione così innaturale e scomoda aveva fatto sì che iniziasse ad accusare una forte tensione che si protraeva lungo tutti i muscoli della sua schiena.
Con difficoltà si tirò su alzando il busto e, dopo essersi guardata un po' intorno, provò a massaggiarsi il collo con la mano destra esercitando una leggera pressione sul punto in cui sentiva maggiormente i suoi muscoli contrarsi.
Tuttavia quel movimento sortì l'effetto opposto a quello da lei sperato provocandole un immediato lancinante dolore che partì dalla nuca per poi estendersi alle spalle fino, in ultimo, a coinvolgere l'intera zona lombare.Contrasse i muscoli facciali in un'espressione di puro dolore e si lasciò scappare un flebile e breve lamento.
Si alzò dal letto scalza e si diresse verso la toletta, si sedette sullo sgabello e specchiandosi raccolse i suoi capelli in una cipollina improvvisata.
Poi fissò il suo riflesso nello specchio.
Sul suo volto erano ben visibili i segni della notte insonne appena trascorsa.
Quell'uragano di emozioni che l'aveva travolta e trascinata verso orizzonti mai scoperti prima era assai lontano da tutto quello che aveva mai provato in vita sua.
Aveva il cuore che a furia di battere così veloce quasi le faceva male.
Si passò l'indice sul labbro inferiore e nella mente le tornarono alcuni flashback della notte appena trascorsa.
Le sue mani tra i capelli morbidi di lui.
Le mani di lui sui suoi fianchi.
Le loro lingue che vogliose giocavano a rincorrersi.
Passò gran parte del tempo a cercare di convincersi che quella fosse stata la scelta giusta.
Ma purtroppo però razionalizzando era ben consapevole che di giusto, quel bacio, non aveva avuto proprio nulla.
Provò un senso di agitazione pensando a quello che sarebbe accaduto di lì a poco con Samuel.
Sana, infatti, era conscia che lui quel bacio non l'avrebbe mai e poi mai considerato un errore e questa loro diversità di pensieri avrebbe generato, ben presto, una serie di altri infiniti litigi a catena che li avrebbero portati ad allontanarsi sempre di più.
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Ti Voglio Bene Veramente.
Teen FictionQuesta storia parla di Rossana e Samuel, due ragazzi diversi ma allo stesso tempo tanto simili. Lei solare ed estroversa, lui introverso e chiuso. Lei studiosa e creativa, lui costantemente con la testa fra le nuvole. Sono due mondi diversi...