Quella stessa notte, dopo aver attraversato un labirinto di piccole strade e viuzze costellato da numerose chiese e piazze, i ragazzi giunsero finalmente alla loro prima tappa: il Duplex, uno tra i locali più rinomati e suggestivi di Praga.
Non appena Samuel, Cristian e Max furono difronte ad esso vennero da subito colpiti dalla sua particolare struttura; davanti ai loro occhi esso si presentava, infatti, come un enorme quadrato di vetro che ergeva in cima ad un grande palazzo moderno.
《Wow》- esclamarono all'unisono, travolti dalle luci e dai suoni che da esso provenivano, poi, una volta entrati, si immersero finalmente nella mischia.
Quella notte passò in fretta, tra Mojito e numerosi shot di Tequila, mentre attorno a loro c'era una moltitudine di ragazzi che, almeno dall'apparenza, parevano sapere già chi fossero e dove volessero andare.
Era strano ciò che Max, Samuel e Cristian provavano nell'essere immersi in quella folla, di adolescenti e non, intenti a ballare senza alcun freno, all'un tempo così spensierati ed anche di primo acchito talmente sicuri di sè da sembrare quasi sapere ciò che volessero diventare un domani.
A differenza loro.
Magari la differenza la faceva proprio il luogo in cui loro avevano vissuto per tutta la vita: un paesino immerso nel verde e costeggiato da un fiume destinato a scorrere all'infinito.
Un paesino da cartolina, di quelle in cui il mittente invia al destinatario solo per dire:
" Ehi ciao come và? A me bene! Guarda in che paradiso sono immerso...
Certo, ci sono pochissime attrattive qui in città, il primo centro commerciale dista tanti chilometri da dove alloggio, e per andare in qualche bella discoteca bisogna fare un viaggio di almeno un'ora e mezza... però cavolo, in compenso c'è la signora Marisa, un'anziana del luogo che tiene un piccolo forno e che fa un ottimo pane, poi c'è il signor Arnaldo, veterano della seconda guerra mondiale, che sta sempre seduto su una delle tante panchine che costeggiano il fiume e che se ti prende a tiro e sta a genio ti spiega tutto quanto ha vissuto durante il conflitto, tutte le sue imprese ed anche tutti i suoi rimpianti, poi c'e' Elena una bella ragazza castana dai grandi occhi verdi che ti porta la posta a casa e che bussa sempre due volte e mezzo il campanello per farsi riconoscere.
In questo posto la gente non chiude neanche la porta di casa a chiave ed i ragazzi sembrano divertirsi con poco.
Insomma, qui sì che ci si rilassa alla grande!"In effetti, quel loro paesino era molto ma molto diverso dalla Metropoli in cui quei ragazzi che li circondavano erano cresciuti.
Lì nessuno conosceva nessuno e nessuno aveva la minima intenzione di conoscere altra gente.Lì l'unico obiettivo era quello di divertirsi. PUNTO.
E non importava se anche loro, come per Cristian, avevano un padre inesistente ed una madre costantemente stressata ed insoddisfatta, oppure, come per Max, avevano dei genitori in crisi ed un fratellino che sembrava soffrirci parecchio, o come per Samuel, avevano subìto la morte della madre e negli ultimi mesi erano stati costretti a vivere nella stessa casa in cui viveva il padre con la sua nuova compagna e con la figlia di quest'ultima.
Lì l'unica cosa che contava era stare bene con sè stessi; proprio come quel ragazzo davanti alla workstation con i capelli a rasta e con un bicchiere di vodka tra le mani, oppure come quella ragazza poco più avanti di loro intenta a ballare con foga, il cui volto e le cui braccia erano ricoperti di enormi tatuaggi e numerosi pearcing, oppure come quella coppia gay, seduta sui divanetti che fiancheggiavano le grandi vetrate che affacciavano sul centro della città, concentrata a scambiarsi effusioni senza alcun timore e senza che nessuno di quei presenti gli prestasse particolare attenzione.
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Ti Voglio Bene Veramente.
Teen FictionQuesta storia parla di Rossana e Samuel, due ragazzi diversi ma allo stesso tempo tanto simili. Lei solare ed estroversa, lui introverso e chiuso. Lei studiosa e creativa, lui costantemente con la testa fra le nuvole. Sono due mondi diversi...