Capitolo 1. Milky

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Tutta colpa di un pallone... tutta colpa di una sfera di gomma piena d'aria,tutta colpa di uno stupido canestro e di lui!

 Il mio nome è Milena ,meglio conosciuta come Milky per la mia carnagione estremamente bianca,dicono che ho gli occhi grandi come un cerbiatto e di un color nocciola ramato,I miei capelli ricci meglio definiti come elastici sono castano chiaro e cambiano in base all'umore!! (è un po' strano ma è così). 

Adoro la pallacanestro...adoro il modo in cui gioca una squadra... adoro l'avversario in difficoltà e un canestro ben fatto! Ma la sua presenza mi aveva fatto odiare tutto ciò. Ogni settimana negli ultimi due mesi era lì davanti a me, a metà campo e cercava di centrare quel tabellone. In un attimo tutto svaniva.

 Ma quella sera, quella sera capitò ciò che erroneamente ritenevo fosse impossibile.Ero in allenamento ed avevo un aspetto a dir poco spregevole. I capelli avevano fatto storie con l'elastico, la divisa era stropicciata e non avevo un filo di trucco. Non mi ero mai creata quei problemi eppure in un attimo sarei voluta sparire in quel misero bagno dello spogliatoio! Era un allenamento femminile e continuavo a non capire cosa ci facesse lui in quella palestra...ma oramai era là... ed osservava il nostro gioco. Imperterrito guardava ogni nostro movimento ci studiava e di tanto in tanto sorrideva. Non sapevo perché , ma in sua presenza ero sempre in imbarazzo. Non mi riusciva un passaggio, l'avversario mi superava senza difficoltà e il mister mi urlava contro!Non capivo niente! Ero in trance. Mi chiedevo spesso il motivo della mia reazione ma tutto ciò che ne usciva dalla mia mente erano parole come ... "cotta" "cupido" "colpita" ... che non formavano una frase logica. Era assurdo non potevo accettare una situazione del genere!!

Continuai così per tutta la sera e anche quelle successive ...avevo lo stomaco in subbuglio e l'ansia si era impadronita della mia mente. Pensavo...pensavo e continuavo a pensare senza concentrarmi su ciò che realmente stavo facendo. Riflettevo e cercavo di capire come mai la mia mente non riusciva a stare al passo con la palla ...come mai ero così distratta da non pensare a ciò che più mi faceva stare bene.

Le ore passavano troppo lentamente e lo scoccare delle 19.30 mi sollevava ogni volta. Fine! Era tutto finito o almeno credevo. La mia mente cercava di rassicurarmi; in un allenamento femminile l'unico maschio che sarebbe dovuto esserci era il mister, una persona in più sarebbe stato solo d'intralcio ed io ne ero l'esempio più evidente. Allora cosa ci faceva lui lì? Ogni allenamento di ogni settimana. Dopotutto non faceva nient'altro che guardare,che scopo aveva? Era uno stalker pensai nervosa, ma ovviamente non era così. Volevo solo convincermi che prima o poi se ne sarebbe andato e non avrei dovuto più subire lo sguardo dei suoi occhi. Corsi verso gli spogliatoi,stanca,stremata andai nei bagni e mi gettai dell'acqua in testa sperando di rinfrescarmi le idee. Fissai l'immagine nello specchio che rifletteva il mio viso, incredula di ciò che era potuto succedere in due ore. Due ore di inferno! Tutte quelle settimane, quei mesi erano andati perfettamente,ma nell'ultimo periodo qualcosa in me era cambiato e me ne resi conto solo quella sera, 21 aprile. Uscìì dal bagno ed entrai a passo deciso nella palestra. Era lì e mentre si preparava per il suo allenamento "civettava" con le mie compagne di squadra. Lo fissai per un istante,giusto il tempo di notarlo e distogliere lo sguardo. Più lo guardavo e più avevo voglia di guardarlo, come una droga. Sì, lo ammetto, era bello ma non così tanto da fissarlo..era affascinante ed elegante nei suoi modi di fare,sorrideva spesso e la sua dentatura perfetta avrebbe colpito chiunque. Solo allora capìì perché le mie compagne restavano in palestra fino a tardi..ma detto tra noi non c'era da biasimarle! Seduta sugli scaloni della palestra decisi quella sera di restare anche io. Dovevo sapere, guardare, capire. Inviai un messaggio a mia madre dicendole che avrei trascorso la serata in palestra. Misi le cuffie nell'orecchie mi estraniai dal mondo e osservai il ragazzo misterioso andare via. Ero tentata dal seguirlo ma ero troppo presa dalla mia musica per farlo così chiusi gli occhi in attesa che iniziasse il nuovo allenamento. Poco dopo sentìì il rimbalzare dei palloni e spalancai gli occhi, sorpresa, dalla dolcezza di quel rumore accompagnato dalla melodia dell'i-pod.

Quell'armonia di mani e gambe quell'incrocio di sguardi tra compagni di squadra e poi... BAM! Era lì davanti a me mentre muoveva lentamente le labbra e io non ascoltavo troppo presa dall'attimo per capire di dovermi togliere le cuffie. Per fortuna rinsavii presto e spenta la musica gli chiesi di ripetere.

- Ti va di fare due tiri con noi!? Credo che il tuo allenamento non sia andato come programmavi!- mi disse 

 sobbalzai e risposi balbettando - Non ero abbastanza concentrata.

- Ci ho fatto caso.

- Ah davvero!?! - già mi dava sui nervi

- Si,è compito mio osservare e indagare.

- Sai,credo che tu stia diventando un po' troppo Sherlock Holmes. - brutto presuntuoso!

 Rise, il suo sorriso mi abbagliò gli occhi e mi rispose -Probabile! Vieni allora ti presento la squadra.

Dopo essermi presentata alla squadra ed aver chiesto al mister il permesso di poter giocare mi allenai con loro. Era molto più divertente stare con i ragazzi.. insomma loro non si preoccupavano se i capelli erano fuori posto e non ti guardavano con fare superiore. Loro si divertivano e tu non dovevi far altro che lasciarti coinvolgere da quella tempesta di battute e risate!

Quelle due ore passarono più in fretta di quanto avessi sperato. Salutai i ragazzi in fretta ed andai a prendere la borse dagli scaloni, prima di uscire però mi sentìì chiamare.

- Milena? è così che ti chiami vero?

- Si. Dimmi. - era lui

 - Mi volevo complimentare. Non credo di averti mai vista nell'allenamento femminile così energica.

credo di essere diventata tutta rossa perché sentivo il viso ribollirmi. -Oh,ehm grazie. Di solito con i ragazzi mi sento più a mio agio.

-Ho notato anche questo.

-Giusto,tu osservi!

-Esatto! E osservandoti mi è venuta un'idea. Ti va di entrare a far parte della squadra? Cioè se per te va bene ne vorrei parlare con il mister. Con la squadra è tutto apposto, i ragazzi credono che ci vorrebbe una ragazza tra di noi!

Okay ero ufficialmente paonazza dall'imbarazzo, mi aveva appena proposto un posto in squadra e il mio cuore fece un sobbalzo. -Beh si! Insomma se non è un problema.

-Certo che no! Altrimenti non te lo avrei chiesto.

-Giusto. - Ma certo, che stupida che sono, cioè che problemi ho? Un' altra bella figura. 

- Perfetto, poi al prossimo allenamento femminile ti faccio sapere gli orari e i giorni.

-Ok. Ciao.

-Ciao.

Ok.Non ce la facevo più ,dovevo uscire! Mi infilai la giacca e iniziai a sfuggire dagli sguardi minacciosi delle mie compagne invidiose. Poco dopo ero fuori...iniziai a respirare , vidi le mie migliori amiche, erano lì ad aspettarmi ed io non potevo esserne che felice...mi sarei levata quel peso dall'anima ...loro avrebbero saputo dirmi cosa mi stava succedendo! O almeno lo speravo!

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