FBI

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Scusatemi per l'assenza prolungata, davvero!

Dean e Sam si avviarono verso l'edificio, in quel momento circondato dai poliziotti. Erano tutti particolarmente agitati. Molti di loro tentavano di tenere a bada i vicini di casa e i curiosi, specialmente la stampa locale particolarmente agguerrita. I fratelli mostrarono i distintivi falsi ed entrarono.

<<Buongiorno, detective>> salutarono il capo del dipartimento locale.

<<FBI eh? Come mai questo interesse da parte dei pezzi grossi?>> chiese l'altro, sospettoso.

<<È collegato ad un altro caso. Si tratta solo di un giro di ricognizione>> rispose con fare sicuro lo spilungone. Dean restò in silenzio, lasciava che fosse l'altro a dirigere il gioco. Si sentiva stanco e affaticato, nonostante non avesse fatto nulla di eccezionale. Magari aveva solo bisogno di riposo.

<<D'accordo, venite>> li invitò con un cenno della mano. Sam osservava attentamente l'ambiente circostante: casa ordinata e pulita, degna di un commercialista sposato e con figli. Il resto dell'abitazione era cosparso di giocattoli del figlio: probabilmente, aveva un bimbo piuttosto piccolo e vivace.

<<Questo è lo studio dove l'uomo è stato ucciso. Abbiamo già ispezionato l'area, ma se volete potete dare un'occhiata in giro>> disse prima di congedarsi, richiamato da un poliziotto agitato. Sam annusò l'aria: niente zolfo. Quindi, lo zampino dei demoni era da escludere. Estrasse il rilevatore di ectoplasma dalla tasca, ma esso non produsse alcun suono. Nemmeno un fantasma. Meraviglioso! Non avevano nulla da cui partire, dato che il corpo era già stato rimosso un'oretta prima.

<<Niente demoni o spiriti. Che ne pensi, Dean? Lo zoo ha lasciato una gabbia aperta al rettilario?>> chiese il minore, voltandosi verso l'altro. Il biondo guardava, con gli occhi persi, la stanza. Non si concentrava su nessun dettaglio, come se le immagini gli scivolassero addosso senza scalfirlo. Si sentiva presente fisicamente, ma totalmente assente con la testa. I pensieri vorticavano, ma non componevano mai nulla di sensato. Quanto aveva dormito di recente? Perché la sensazione di stanchezza e preoccupazione non lo abbandonavano?

<<Dean!>> lo richiamò il capellone, facendolo trasalire. Quando si girò, Sam aveva inclinato la testa di lato e stava sfoggiando una della sue migliori espressioni da cucciolo, scrutando il volto teso del fratello. I suoi brillanti occhi verdi erano contornati da un paio di occhiaie scure e il cipiglio scontroso non scompariva mai.

<<Stai bene? Ti vedo assente>> gli domandò, posandogli una mano sulla spalla, da cui Dean si liberò quasi istantaneamente.

<<Sto bene, mamma. Non sono una ragazzina da controllare!>> ringhiò, sbuffando, cosa che fece insospettire ancor di più il fratello, che però tacque. Prese il suo blocchetto ed iniziò ad annotare alcune caratteristiche del caso.

Morso di serpente.

Donna sospetta, vista da alcuni testimoni, esce dalla casa.

Niente demoni, né spiriti.

Indugiò leggermente, prima di annotare anche qualcosa esterno al caso: Tenere d'occhio Dean.

Chiuse di tutta fretta il blocco e si guardò intorno ancora una volta, circumnavigando la scrivania dell'uomo, piena di documenti e fascicoli elegantemente rilegati. Poi, qualcosa attirò la sua attenzione, qualcosa che, essendo nero, non spiccava particolarmente sul pavimento color ebano: una piuma. Possibile che c'entrassero gli angeli in tutto ciò? Che interesse potevano avere in un tranquillo cittadino americano?

<<Dean, guarda che ho trovato>> esclamò il minore dei Winchester, porgendogli la piuma. Il biondo si risvegliò dal suo stato catatonico e la osservò, accigliato.

<<Angeli? Cosa mai dovrebbero cercare in questo posto?>>

<<Non ne ho idea, ma hai notato di che colore è la piuma?>>

<<Nera, e allora?>> ribatté il maggiore. Sapeva perfettamente dove l'altro volesse andare a parare ma era una cosa a dir poco insensata e stupida.

<<Quanti angeli conosciamo che hanno le ali nere, Dean?>> chiese, retorico. Non credeva nemmeno lui che c'entrasse qualcosa, ma non avevano nessuna prova per nessun'altra pista.

<<Non penserai davvero che sia stato Castiel?>> sbottò.

<<Non possiamo escludere nulla>> tentò di giustificarsi Sam. <<Forse dovremmo ispezionare anche il resto della casa>> propose.

<<Probabilmente hai ragione: comincerei con la cantina. Insomma, è il nostro campo>> ghignò Dean, pronto ad avere una rissa con un mostro. Forse, avrebbe potuto dimenticare la stanchezza con una bella caccia insieme al fratello.

<<Non siamo in un film horror. Non tutto si trova in cantina>> sbuffò lo spilungone, seguendo il fratello, il quale stava già scendendo le scale. Immerso nei suoi pensieri su quanto fosse impulsivo il maggiore, non si accorse che egli aveva inchiodato e gli finì addosso.

<<Che diamine fai, Dean? Perché ti sei fermato?>> borbottò. Non ottenne alcuna risposta, se non un sospiro soddisfatto da parte del biondo. Essendo molto più alto, il moro si sporse sopra la sua testa. Ciò che vide lo fece immobilizzare ed ebbe un conato, che gli fece finire tutti capelli sulla faccia. Dean si voltò con un ghigno compiaciuto.

<<Non siamo in un film horror eh?>>


My guardian angel ~DestielDove le storie prendono vita. Scoprilo ora