Sorprese

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"non posso perché tu sei mia sorella!" dice di slancio arrabbiato, spalanco gli occhi.
"Cosa?" Sussurro sorpresa.
"È così non posso più nasconderlo, due giorni prima che Max ti trovasse mi sono intufolato alla villa e lui mi ha salvato, sua moglie non poteva avere figli e così mi hanno tenuto, poi ha trovato te e ti ha tenuta nascosta per un anno e io sentivo il tuo odore e...e...lo seguivo e ogni volta finiva sempre in quella maledetta camera e non riuscivo ad aprirla e...e diventavo pazzo perché volevo raggiungerti, dirti che ero io e abbracciarti ma non potevo perché ogni volta quella stramaledetta porta era chiusa e..." dice agitandosi e gesticolando.
"Perché non me lo hai detto prima...?" Dico quasi in un sussurro tra le lacrime.
"Lui aveva detto che se te lo avessi detto saresti andata via di nuovo" dice dolcemente.
"Bugiardo, mi hai sempre mentito...mi hai nascosto la verità per tutti questi anni, non meritavo di sapere? Non meritavo di sapere che mio fratello era vivo?!" Dico indicandomi con una mano sul petto.
"L'avevo promesso, gli avevo promesso che non te lo avrei mai detto" dice tristemente.
"Ma lui non c'è più giusto? Lui non c'è più da sette fottutissimi anni, e tu hai continuato a mentirmi!!" Dico furiosa, mi guarda mortificato, fa un passo verso di me allungando una mano "non toccarmi" lo guardo con odio, faccio un passo indietro e corro nel bosco, mi trasformo piangendo e vado in una grotta segreta dove andavo da bambina.
Piango distrutta, penso all'incendio, alla mia famiglia.
Mi trasformo in umana ed entro nella grotta, mi avvicino al laghetto nel centro, un raggio di luce illumina il centro dell'acqua, mi tiro le ginocchia al petto e continuo a piangere tristemente,  i ricordi mi invadono, i ricordi dell'incidente,  della mia famiglia, di Max, tutti i miei ricordi con Adam...era tutto una menzogna.
"Chi c'è?" La voce di un ragazzo mi fa girare di scatto.
"Chi sei?" Dico alzandomi e asciugandomi le lacrime.
"Mi chiamo Edgar sei umana?" Dice curioso.
"Si" mento debolmente.
"Anch'io, cosa ci fai qui?" Dice avvicinandosi, faccio un passo indietro, si blocca "non ti farò del male"
"Mi sono persa" mento dolcemente, ha i capelli neri come la notte e gli occhi sono marrone chiaro, niente di che nel complesso ma non è neanche brutto.
"Ohh capisco, può capitare, ma questo non è il posto giusto per perdersi sai? Potrebbero esserci gli uomini lupo o i cacciatori, si dice che i branchi di lupi che vivono qui siano una decina" dice sorridendo, i suoi occhi brillano, si avvicina e si siede sul bordo del lago, si toglie le scarpe e immerge i piedi in acqua "ahhh sono ore che cammino, bello questo posto, ci vieni spesso? Ah no scusa ti sei persa è vero" dice divertito, mi guarda sorrridendo "non mi hai ancora detto come ti chiami"
"Alexia" dico imbarazzata.
"Perché piangevi?" Dice gentilmente.
"Ho litigato con una persona a cui voglio bene" dico sedendomi e tirandomi le ginocchia al petto, appoggio il mento alle ginocchia e tocco delicatamente l'acqua con le dita dei piedi.
Sento l'odore di Soran, entra e comincia a ringhiare verso Edgar, il ragazzo si alza e lo faccio anch'io.
Si mette davanti a me facendomi indietreggiare, Soran si prepara ad attaccare.
"Aspetta Soran, va tutto bene, non mi ha fatto niente" dico dolcemente, sposto appena il ragazzo mettendomi davanti a lui "sto bene vedi? È appena arrivato"
Soran si calma e si avvicina a me, mi abbasso e lo abbraccio dolcemente "grazie Soran" sussurro dolcemente.
Mi lecca una guancia e guarda Edgard, gli fa un giro attorno curioso, lo annusa "un umano?" Dice trasformandosi.
"Soran" mi batto una mano sulla fronte.
"Uomini lupo" dice Edgard sorpreso "allora non sei umana"
"Io si, lui no" dico divertita.
"Ehi!" Dice Soran divertito.
"Wow avrei un sacco di domande da farti" dice Edgard curioso, ci sediamo e guardo l'acqua in silenzio.
Sento profumo di caramelle, annuso l'aria, guardo Soran, le orecchie e la coda mi escono muovendosi allegri.
"Alexia" dice Edgard sorpreso.
"Hai le caramelle vero?" Dico guardando Soran che ghigna divertito.
"Può essere" dice divertito.
"Me ne dai una?" Dico come una bambina facendo gli occhi dolci.
"Cosa mi dai in cambio" dice maliziosamente, lo bacio dolcemente.
"Questo" dico divertita, tira fuori un sacchetto pieno di caramelle gommose.
Lo prendo felice "grazie Sor" dico sorridendo, metto il sacchetto tra le gambe e le mangio tranquilla.
"State insieme?"
"Più o meno, siamo compagni" dice Soran sorridendo "ovvero lupi destinati dalla nascita a stare assieme, marito e moglie fedeli e inseparabili"
Soran mi guarda e gli sorrido inclinando la testa di lato, metto in bocca un orsacchiotto gommoso.
"Ehi non mangiartele tutte" dice Soran mettendo una mano nel sacchetto, ne prende una manciata e le porge a Edgard che ne prende una, guardo il sacchetto e poi la sua mano, ne prendo un'altra manciata e glielo metto sopra.
"ecco" dico sorridendo.
"Grazie..." dice Soran sorpreso.
"Perché sembri sorpreso?"
"Solitamente non da le caramelle agli altri, è abbastanza avida se si parla di dolci"
"Non è vero, mi piacciono i dolci, ma mi stai simpatico e puoi mangiarle" dico dolcemente.
"Mi fa piacere vederti allegra" dice Edgard gentilmente, sussulto.
"Soran mi rende felice" dico guardando Edgard gentilmente "lui è la mia famiglia, la mia casa, è il mio compagno, lui è tutto ciò che mi basta per essere felice"
Soran sorride "vieni qui scema" mi fa sedere tra le sue gambe e  appoggio a lui dolcmeente, mi stringe forte "anche io sono felice con te" dice sorridendo, mi da una bacio al lato dellla testa, sorrido appena.
"Da quanto vi conoscete?" Dice Edgard curioso.
Guardo Soran "sedici giorni, diciassette ore e dodici minuti" dice Soran sorridendo.
Edgard spalanca gli occhi "e siete già così uniti?"
"Tra compagni è normale, c'è un legame che ci unisce come fossimo una cosa sola, sentiamo uno i sentimenti dell'altro e saremmo pronti a morire l'uno per l'altra" dico sorridendo.
"Benedizione e punizione sono facce della stessa medaglia, la benedizione sta nel fatto che teovi un comoagno fedele per la vita e che ti capirà sempre, la punizione...bhe se uno di noi morisse difficilmente l'altro sopravvivrebbe e...una volta trovati non potremo separarci mai più o impazziremo e moriremmo" dice Soran gentilmente.
"È ingiusto" dice pensandoci.
Scuoto la testa sorridendo "è meraviglioso invece, noi viviamo per molto molto più tempo rispetto a voi umani, anche se...probabilmente moriremo prima del previsto" dico divertita, guardo Soran che mi sorride.
"Perché?" Dice Edgard confuso.
"siamo viaggiatori" mento prima che possa dire qualcosa Soran, se c'è una cosa che ho imparato è che fidarsi è bene ma non fidarsi è molto meglio.
"Capito" dice annuendo "potreste trovare qualche vampiro o...qualche cacciatore"
"Cacciatori più che altro, i vampiri sono oochi e abbiamo un'alleanza,  loro non disturbano noi noi non disturbiamo loro..." dice Soran annuendo.
"Credo sia ora di andare" dico gentilmente.
"Cosa? Andate già via?" Dice sorpreso.
"Si, dobbiamo vedere una vecchia casa bruciata tredici anni fa" dico sorridendo appena "e poi ripartiremo"
"Capisco..." dice tristemente.
"Forse ci rivedremo un giorno" dice Soran divertito.
"Speriamo" ci alziamo e lo salutiamo, io e Soran usciamo e gli prendo una mano, la stringe forte e sorrido, mi mett eil braccio sulle spalle, andiamo alla casa di quando ero bambina, il tetto è scomparso e le pareti bianche sono ricoperte di pianti rampicanti di gelsomino, i fiori sono freschi e profumati, la porta è scomparsa, mi stacco da Soran e la guardo dolcemente, entro lentamente "non ci sono mai entrata dell'incidente" dico guardandomi attorno, sulle pareti ci sono alcuni segni del fuoco, vedo le foto di famiglia appese al muro, ne prendo una che ritrae tutti e cinque "guarda questa sono io, questa è Kayla, questo è Jey e lei...era Emma, poi questi sono i miei genitori" dico sorridendo dolcemente indicandoglieli.
"Sai, anche i miei genitori sono morti e...mia sorella è debole di salute e deve stare sempre a letto" dice dolcmente.
Lo guardo e sorrido appena "siamo proprio incasinati" sorride.
"Si lo siamo" dice annuendo, gli lascio un casto bacio sulle labbra, entriamo in quella che una volta era la cucina, i mobili sono bruciati e accatastati uno sull'altro,  mi arrampico su un armadietto che usavamo per metterci la roba da mangiare e guardo il frigo i disegni sono bruciati, se non tutti a metà, li tocco delicatamente.
Soran mi affianca "guarda, mio padre prendeva una calamita per ogni luogo in cui andava, mentre viaggiava si ripeteva che un giorno, una volta trovata la sua compagna, avrebbe appeso ogni singola calamita e avrebbe raccontato i suoi viaggi uno ad uno per generazioni e generazioni" dico con affetto, Soran sorride.
"Era un grande uomo" dice convinto "sarei stato fiero di conoscerlo"
"Oh si mio padre era un eroe per me, era fantastico" ridacchio "sorrideva spesso e si divertiva a punzecchiare mia madre che alzava gli occhi al cielo e diceva sempre 'che  bambino ho sposato'"
Soran ride divertito "dovevano amrsi proprio tanto" dice stringendomi da dietro.
"Oh si erano la coppia vincente" dico sorridendo, alzo il viso e lo bacio con affetto, mi giro e gli metto le braccia al collo "grazie per essere venuto amore mio"
Sorride "deciderò chiunque oserá ferireti amore mio" Dice dolcemente,  mi bacia ancora, sorrido felice.
"Ti amo"
"Anch'io cucciola" mi stacco.
"Vieni ti mostrò il resto della casa" scavalchiamo ancora "questo era il salotto, mio padre ci raccontava sempre dei suoi viaggi, si sedeva su questa poltrona" ci passo sopra una mano "mio padre non ci ha mai fatti sedere, diceva 'quando avrete un viaggio da raccontare potrete sedervi sulla poltrona dei mille racconti'" dico sorridendo.
"Siediti" Dice Soran sorridendo, lo guardo confusa "hai un viaggio da raccontare ora no?"
Guardo la poltrona e annuisco con le lacrime agli occhi, mi siedo lentamente e chiudo gli occhi, l'immagine della mia famiglia mi riempie la mente, i racconti di mio padre, i miei fratelli, il viso dolce di mia madre...il mio cuore batte all'impiazzata, sorrido piangendo.
"Lui non c'è più..." dico mettendo i gomiti sulle gambe e il viso sulle mani, Soran mi abbraccia con affetto.
"Shhh sono sicuro che sarebbe fiero di te piccola" dice dolcemente accarezzandomi i capelli e baciandoli delicatamente, continuo a piangere, quando riesco a smettere lui mi asciuga il viso come fossi una bambina.
"Mi dispiace se piango sempre" dico tristemente, sorride.
"Sei bellissima sempre e comunque" Dice sorridendo, lo abbraccio baciandogli delicatamente il collo.
"Vieni con me" dico dolcemente,  mi alzo e lo porto su per le scale, vedo la stanza con il mio nome, la apro delicatamente, l'armadio è crollato sul mio letto matrimoniale, lo spingo e con l'aiuto di Soran lo rimettiamo dritto, mi guardo attorno "questa era camera mia, Le pareti erano verdi e dei fiori erano dipinti in basso, erano bellissimi e poi il soffitto era pieno di stelle che si illuminano al buio, a volte la notte rimanevo ore a guardarle, quando Kayla faceva gli incubi veniva da me e ci arrivavano guardando le stelle attaccate, ridevano dando loro nomi strani come Astrarion o...Gornalion" ridacchiando e Soran sorride divertito.
"Gornalion" ripete scoppiando a ridere e trasportando anche me.
"Che bambine strane" dico divertita, apro l'armadio e prendo uno dei miei vestitini "guarda com'ero piccola"
"Avrei voluto vederti con questo vestito" dice divertito.
Un ringhio squarcia l'aria, mi giro di scatto, un lupo mi guarda minaccioso, non è molto grande anche se adulto.
"Chi sei tu? Cosa ci fai in casa mia?" Dice rischiando, é una femmina.
"Questa era casa mia, tu chi sei?" Dico assottigliando lo sguardo, all'improvviso capisco, smette di ringhiare, si trasforma e barcolla stringendo le gambe, tiene le mani al petto.
"Emma" "Alexia" diciamo insieme, una lacrima le riga il viso, mi salta addosso abbracciandomi e piangendo.
"Emma, sei viva, anche tu sei viva" Dico con affetto costringendola forte.
Annuisce piangendo "sono così felice di averti ritrovata, avevo sentito parlare di una viaggiatrice leggendaria e...è ho pensato fossi tu...perché tu ama vi viaggiare e dicevi sempre che avresti viaggiato come papá" dice spacciandosi appena.
"Ero io" Dico annuendo "ero io, ero assolutamente io"
Mi abbraccia ancora "vieni via con noi, torneremo al branco, verrai con noi e staremo assieme"
Fa un passo indietro "non posso abbandonare la casa" dice tristemente.
"Cosa?" Dico in un sussurro.
"Mamma diceva che non dovevamo farlo, non lo farò" Dice dolcemente.
"Emma...mamma lo diceva perché eravamo cuccioli, non possiamo rimanere qui per sempre" dico accarezzando una guancia con dolcezza.
Scuote la testa "no...non è vero" Dice tristemente.
"Emma, tesoro pensi che ti mentirei?" Dico tristemente.
Esita e poi scuote la testa, le sorrido gentilmente "vieni con me ti prego" dico dolcemente.
Annuisce "dammi solo un giorno..." dice dolcemente.
Annuisco "torno domani sera promesso" dico dolcemente.
"Alexia!" La voce di Kaila mi fa sussultare.
"Vieni, Kaila è viva Emma, siamo vive" dico dolcemente, i suoi occhi brillano.
"Domani, la incontrerò domani" dice sorridendo appena, annuisce sorridendo, le do un bacio sulla fronte.
"Devo andare ora, vengo a prenderti domani" dico con affetto, annuisce e io sorrido, scendo seguita da Soran "hai visto!? Emma è viva Soran! Lei è viva!" Gli prendo la mano facendolo ballare, scoppia a ridere e mi fa volteggiare, mi schiaccio contro di lui sorridendo.
"Mi sento così viva amore mio" dico mettendo una mano sulla guancia, gli sorrido con affetto "sono così felice, sono vivi...ero convinta fossedi morti e invece sono vivi"
Andammo alla villa e appena vidi Kayla le saltai addosso "Alexia" disse confusa e sorpresa, sorrisi.
"Kayla" sussurrai dolcemente.
Mi strinse con affetto "che succede?"
"Ho una sorpresa, una meravigliosa sorpresa ma te la darò domani, Adam devo prlare con lui"
"È fuori, è venuto a cercarti" dice confusa.
Corrugo la fronte "non è ancora tornato?" Dico guardandola.
"No" dice scuotendo la testa, faccio un passo indietro.
"Vado a cercarlo" dico mentre i miei occhi diventano rosso sangue,  mi trasformo e corro fuori, corro nel bosco lasciando le il vento mi accarezzi la pelliccia e beandomi della sensazione dell'erba sotto le zampe.
"Jey!" Seguo il suo odore di menta e limone, l'odore che adoro, che ho sempre seguito, l'odore che mi ha reso quella che sono e che mi ha accompagnato fino ad oggi.
L'odore di ferro e tabacco mi colpisce in pieno mentre si mischia con l'odore che sto seguendo.
Corro velocemente, lo vedo combattere con cinque cacciatori, uno cerca di attaccarlo alle spalle, gli salto addosso uccidendolo, mi metto davanti a mio fratello ringhiando.
"Ma che bella lupa abbiamo qui" dice uno di loro beffardo.
"Stavo pensando di fingere indifferenza, ma vedo che sei tornato Gabriel" mi trasformo in umana e mi passo una mano tra i capelli.
"Alexia" dice illuminandosi, fa un passo verso di me e mi tira a se dopo avermi afferrato una mano, lo guardo sorridendo appoggiando una mano sul suo petto caldo "sei meravigliosa, ancora più di due anni fa"
"Cosa stai facendo Gabriel, mi stai tradendo?" Dico sensualmente al suo orecchio, gli do un bacio sulla guancia "hai l'odore di un'altra donna addosso, questo non è carino"
"Mi dispiace piccola" dice eccitato, fa scivolare una mano sulla mia schiena fino quasi al mio sedere.
"Fermati li Gabriel, non vorrai fare ingelosire l'alpha" dico sottovoce lanciando un'occhiata ad Adam con la coda dell'occhio, ci guarda con occhi di fuoco, sorrido.
"È il tuo alpha?" Dice sorpreso.
"Si" metto una mano sulla sua guancia portandolo a guardarmi, lo feci indietreggiare fino a un albero "mi avevi promesso una cena no? E poi...avevi promesso che non li avresti toccati"
"Non sapevo fosse lui piccola" dice dolcemente.
Sorrido e appoggia le labbra sulle mie delicatamente "ti sei fatto toccare da un'altra donna e sei andato a letto con lei" dico accarezzandogli la guancia e poi il collo "forse dovrei punirti per avermi tradito no?"
"Che tipo di punizione" dice con una scintilla di malizia negli occhi.
"Ti torturerò fino a farti implorare di farti venire" dico facendo scivolare la mano verso il basso.
Sussulta "non lo farò più promesso, sono tuo, sarò solo tuo, fino alla morte" dice spalancando gli occhi, tutti lo guardano sorpresi.
"Non crederai di essere perdonato così velocemente" mi lecco le labbra sfregandomi contro di lui "vieni alla grotta domani, se non ci sarai ti troverò e ti torturerò ancora peggio" sussurro al suo orecchio.
"Ci sarò, di sicuro, vengo" dice annuendo eccitato.
"Ora prendi gli altri e andate via per favore" gli lascio un bacio sul collo e mi allontano, chiama gli altri e se ne vanno.
Guardo Adam "torniamo a casa Jey" dico dolcemente, si trasforma e mi abbraccia forte stringendomi in un abbraccio pieno d'affetto.
Comincia a singhiozzare "mi dispiace, mi dispiace averti nascosto la verità,  mi dispiace averti fatta soffrire, non volevo, volevo tenerti con me e ogni volta che partivi avevo paura che tu non tornassi o che ti facessero del male e...e..."
"Jey, va tutto bene" lo stringo forte mettendo una mano tra i suoi capelli "sceeemo, basta piangere, va tutto bene, sto bene, non importa se non me lo hai detto, sei sempre stato mio fratello anche nei panni di Adam tu eri mio fratello, non importa se sei Jey tu sarai sempre e comunque la persona che mi ha rialzata nei momenti di difficoltà,  mi ha fatto uscire, sei la persona che mi è accanto in ogni momento, sei mio fratello, sei la persona a cui tengo di più al mondo e ti perdono, anche se mi hai fatto piangere e mi hai fatto stare male ho deciso che non mi importa perciò ora voglio vederti sorridere e ridere e voglio che tu stia con me d'ora in poi"
Mi guarda sorpreso e si illumina "si, si resto, resto con te anche per mille anni sorellina" mi abbraccia sorridendo, ci trasformiamo e corriamo verso la villa del branco.
Entriamo e i lupi si inchinano, li guardiamo fieri trasformandoci, ululano e noi sorridiamo.
"Domani sera, ci sarà una grande festa per dire addio a un membro molto importante del nostro branco, il mio Gamma, Alexia" dice Adam fiero, tutti battono le zampe a terra ululando ancora.
Sorrido "quanto mi mancherà il mio branco" dico sorridendo "signori preparatevi perché stasera nessuno dormirà, tranne i bambini ovviamente"
"Nooooo!!!" Urlano i bambini che sono in prima fila, sorrido divertita.

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