Capitolo 18.

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"Take my hand
Take my whole life too
Cause I can't help
Falling in love with you"
-"Devi colpire con più precisione. Vuoi saperti difendere o sembrare sotto effetto di allucinogeni?"-
-"Derek, sono tre ore che ci alleniamo. Senza risultati."-
-"Io li vedi i risultati."-
-"Ah si? E tipo? Ora posso sferrare un destro senza sembrare un elefante cieco, ma solo storpio e con gravi problemi di equilibrio?"-
-"Come sei pessimista. Ma non raggiungerai mai niente se non continui."-
-"Sono stanca. Voglio fare una pausa."-
Derek mi guarda scettico, inclinando la testa e facendo una smorfia.
Mi si avvicina lentamente e mi sfiora la guancia col dorso della mano, mentre io mi lascio cadere a peso morto sul divano.
-"Faccio ancora quei sogni orribili. Saranno secoli che non faccio una dormita come si deve."- sospiro e chiudo gli occhi, appoggiando la testa su un cuscino ruvido.
-"Se vuoi puoi dormire qua."-
-"Ma se hai venduto il letto della camera degli ospiti!"-continuo a parlare mentre tengo gli occhi ben chiusi.
-"Infatti, puoi dormire con me."-
-"Eh no Derek! Non puoi sempre costringermi a dormire con te."- faccio un salto e lo guardo disapprovando.
-"Melanie, mi stai dicendo che non posso stare con la mia ragazza anche di notte?"-
La sua ragazza.
Nel mio stomaco ci sono le farfalle che giocano a fare le trapeziste, sussulto e poi espiro rumorosamente.
Da quando sono stata trasformata, il rapporto tra me e Derek si è evoluto fino a raggiungere un livello indefinito.
Lui si ostina a chiamarmi in quel modo, anche se io non sono ancora certa di cosa siamo realmente.
Fidanzati? Più che amici? Psicopatici che non sanno cosa vogliono dalla vita? Due licantropi alla deriva?
Probabilmente tutte e quattro le definizioni.
-"Non sto dicendo questo. Solo che, lo sai di cosa ho paura..."-
La sua faccia si illumina di un sorriso malizioso e io arrossisco violentemente.
-"Derek, sei proprio un idiota. Io mi riferivo agli incubi."-
Vedo la sua fronte aggrottarsi, mentre si passa una mano tra i capelli prende una sedia e ci si appoggia, le mani lungo le ginocchia non smettono di muoversi un attimo.
-"Mel succede ancora?"-
-"Si, certo che succede ancora. E sono sempre più vividi."-
-"Te l'ho detto, se vuoi puoi dormire con me."-
-"Derek, ho paura di ferirti."-
-"Perché?"-
-"Dormo con un pugnale sotto il materasso. In un posto dove, se mi aggredissero, sarebbe molto facile tirarlo fuori e difendermi."-
-"Hai paura di far del male a me?"-
-"Certo. E se succedesse non potrei perdonarmelo. Ho come l'impressione che se per caso mi sfiorassi mentre dormi, probabilmente finiresti sgozzato dal mio subconscio."- mi rannicchio e metto la testa tra le ginocchia, dondolandomi leggermente.
Derek si alza e si siede accanto a me, passando un braccio dietro le mie spalle.
Io mi stendo sul divano e gli poso la testa sulle gambe, prendendo le mie mani tra le sue, che sono calde e familiari, come sempre d'altronde.
Restiamo così per molto tempo, fino a quando non sento il telefono che vibra e faticosamente mi alzo dal divano.
-"Maledetti super-sensi da licantropo, non posso neanche dormire in pace."-
Raggiungo il mobiletto in legno scuro e prendo il telefono.
Sul display lampeggia una scritta a caratteri cubitali, 34 chiamate perse da: Mamma
13 chiamate perse da: Casa.
21 chiamate perse da: Papà.
-"Oh no. Oh no no no!"-
Derek balza in piedi, preoccupato.
-"Che succede?"-
-"Non sento i miei genitori dal giorno stesso in cui sono stata rapita, ovvero circa una settimana e mezzo fa..."-
-"E che significa?"-
-"Significa che sono disperati e arrabbiati. E che molto probabilmente avranno già sporto denuncia per una sparizione, attaccando dei fogli con la mia faccia in tutto lo stato."- mi prendo la testa tra le mani.
-"Ma tu sei già maggiorenne..."-
-"Lo so, ma sono la loro unica figlia, insomma la loro "bambina"."- mimo la parola "bambina" con le mani.
-"Vuoi andare a trovarli?"-
-"Si! Ma dovrei spiegargli tutto quanto, sarebbe impossibile. Loro non credono nel soprannaturale."-
-"Si ricrederanno quando gli mostrerai le tue abilità."-
-"Si, come no. Se tutto va come ho previsto, il minimo che possano fare è sbattermi fuori casa lanciandomi secchi di acqua santa e rinnegandomi come figlia loro."-
-"Situazione ideale per presentare anche me. Andiamo!"- Derek si dirige fuori tutto pimpante.
Io mi chiedo perché sia entusiasta, perché diamine si vuole presentare alla mia famiglia così? E in più ha deciso di farlo proprio il giorno in cui devo rivelare che sono un lupo mannaro, complimenti Derek, ottima mossa.
-"Derek, torna subito qui!"-
-"Il fatto che io sia tecnicamente mezzo lupo non ti permette di chiamarmi come se fossi un cagnolino..."- la sua faccia spunta dall'uscita, un sorriso malizioso gli si allarga sul volto.
-"Oh, piantala."- sbuffo e lo fulmino con lo sguardo.
Alza un sopracciglio in maniera interrogativa e poi esce di nuovo dalla porta.
Inspira. Espira. Inspira. Espira.
Ce la posso fare. Forse.
Prendo la borsa con il telefono ed esco, chiudendomi violentemente la porta alle spalle.
Derek fischietta allegramente, incurante delle occhiate in cagnesco che gli lancio.
Dopo un quarto d'ora di camminata veloce, arriviamo davanti all'uscio di casa mia, mi rivolge uno sguardo di incoraggiamento e mi spinge a proseguire, appoggiando delicatamente la mano sul mio fianco.
Inspira. Espira. Inspira. Espira.
Premo sul bottoncino consumato e il suono penetrante del campanello si insinua nelle mie orecchie.
Riesco a sentire un movimento frenetico all'interno della casa e poi vedo mia madre che apre la porta con un'aria sconvolta.
I lunghi capelli color miele sono tutti arruffati e raccolti in una scomposta coda laterale, da cui fuoriescono diversi ciuffi chiari.
La pelle del viso è tirata, senza una minima traccia di trucco e gli occhi sono gonfi, stanchi e poco luminosi.
Quando mi vede il volto assume un'aria stupita, poi sposta lo sguardo da me a Derek incessantemente, sempre più inorridita.
Poi mi salta addosso, stritolandomi in un abbraccio che sembra troppo grande per una donna così minuta.
-"Tesoro, ma dove sei stata?! Io e tuo padre siamo stati così tanto male senza di te..."-
-"Mamma, sto bene. Guardami, sono tutta intera."-
Lo sguardo si posa sui miei capelli.
-"Melanie, ma che hai fatto ai capelli? Sono cortissimi."-
Lancio un'occhiata d'intesa a Derek.
-"Niente mamma, avevo voglia di un cambiamento."-
-"Ma erano così belli..."-
A chi lo dici, ma sai mamma un pazzo psicopatico ha deciso di rapirmi e torturarmi, per poco non ci restavo secca; i capelli sono l'ultimo dei miei problemi.
Ma l'unica cosa che dico è il fatto che potremmo entrare in casa, per discuterne meglio.
Mia mamma gli lancia un'ultima occhiata intimorita e poi mette la sua mano sul mio fianco, dove poco prima c'era quella di Derek.
Appena metto piede vengo sommersa dalle braccia di mio padre, che mi tiene stretta a sè.
Mi siedo sul divano e faccio cenno a Derek di sedersi vicino a me, battendo piano con la mano.
I miei si accomodano sull'altro divano, davanti a noi; è una scena molto simile a quella già vista in infinite sitcom scadenti, dove la ragazza, quasi sempre sedicenne o giù di lì, rivela ai genitori di essere incinta.
-"Melanie, cosa ti è successo? Sono quasi due settimane che non ti sentiamo, e poi sei sparita improvvisamente e oggi sei venuta accompagnata da questo ragazzo..."-
Mi rivolgo a Derek e lo supplico, con occhi imploranti, di cominciare per me a raccontare.
-"In queste due settimane Melanie ha affrontato moltissimi cambiamenti da accettare, e sono successe cose molto... particolari."-
-"Particolari?"- il volto di mia madre è una maschera di inquietudine e necessità di conoscere di più.
-"Mamma, so che sarà una cosa difficile da accettare e so anche che se non mi vorrete più tra voi sarà del tutto giustificato, ma lasciateci spiegare, per favore."-
-"Signora, lei crede nel soprannaturale?"-
-"Non ne ho mai sentito il bisogno."-
-"Questa è una città particolare, dove avvengono cose altrettanto strane. Omicidi inspiegabili, sparizioni, cose di questo tipo. In tutto questo, la colpa è, per una buona parte, del soprannaturale."-
-"Melanie, che cosa diamine sta succedendo?"- mia madre si rivolge a me, lo sguardo terrorizzato e gli occhi che tradiscono la sua voglia di tapparsi le orecchie.
Devo dirle tutto ora. Poi le spiegherò bene il perché, ma per adesso, la mia priorità la ha il fattore "conoscenza d'urto".
Inspira. Espira. Inspira. Espira.
-"Io, io sono un licantropo."-

Ma quanto sono carini Stiles e Derek? Adoro.

And Every Day I Miss You ||Derek Hale||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora