Capitolo 34

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"Do you think because you touched me you know me? You're just a boy and I have galaxies growing inside of me"

-"A quanto pare dovrò comprarti presto una bella bara. Come la vuoi, bianca?"- 

Riesco a guardarlo storto anche da quella posizione.

-"Derek..."-

-"Forse sarebbe meglio nera come la tua anima? O magari di un bel grigio cenere?"-

Alzo gli occhi al cielo così tanto che ad un certo punto temo che mi resteranno così, ma lui non se ne cura e continua a snocciolare imperterrito colori tremendi che probabilmente l'unica cosa con cui fanno pendant sono i vermi sottoterra. Molto rassicurante.

Mi divincolo dalla sua presa che, nonostante il suo scatto artistico dovuto alla prospettiva esaltante di scegliere il colore della mia bara, è sempre piuttosto forte e scendo di sotto per prepararmi un caffè.

Penso che il caffè sia stata sempre una delle poche certezze nella mia vita e non lo dico certo per scherzare, quando devo riflettere mi preparo una tazza di caffè, ma non quello allungato, quello è veramente terribile.

C'è chi per rimuginare su qualcosa prepara degli schemi o delle scalette, chi si stende sul letto, chi comincia a buttare giù qualche bottiglia di birra e chi beve il caffè, ecco, io appartengo all'ultima categoria.

I miei genitori non sanno preparare il caffè, già è tanto se riescono ad azionare il microonde.

Mentre butto giù la seconda tazza di caffè nell'arco di due minuti sento dei passi pesanti scendere le scale, strano perché di solito Derek ha il passo fatato, nonostante sia un armadio tutto muscoli.

Lo sento affaccendarsi di sopra ancora per qualche minuto e mi viene davvero la tentazione di salire e andare a controllare che non stia ordinando la mia bara su E-bay. Afferro minacciosamente la spugna per lavare i piatti e apro l'acqua calda, mi sto pulendo le mani sullo strofinaccio appeso sul ripiano in alto a destra quando sento un tonfo che riesce a scuotere talmente tanto le assi del pavimento che io comincio a traballare come se ci fosse stato il terremoto.

Mi volto di scatto e vedo Derek con un portatile in mano.

-"E fortuna che non abbiamo vicini."-

Lui sbuffa e si avvicina di più.

-"Se hai fatto tutto questo casino solo per chiedermi se il raso che voglio dentro la bara debba essere rosso o nero allora giuro che quel computer..."-

Non mi fa neanche finire la frase perché mi mostra la schermata del pc, dove si vede nientemeno che un hotel dall'aria estremamente costosa contornato da una cosa come tre piscine, il tutto immerso in un atmosfera che ricorda quei programmi nei quali ti mostrano gli hotel dove passano le vacanze i milionari.

-"Che te ne pare?"-

-"Bello. Se fossimo miliardari."-

-"Si da il caso che io possegga un fondo in banca piuttosto ampio."

-"E...?"-

-"Ti devo fare un disegnino?"- alza un sopracciglio

-"Corro a prenderti una matita."- ribatto io.

-"Che ne dici di passare qualche giorno in questo hotel? Si trova a Malta, la mattina potremmo andare al mare e poi..."-

-"Non voglio che la gente mi guardi in spiaggia, sembrerei uno di quegli scheletri da laboratorio in costume da bagno."-

Il volto di Derek sembra prendere una strana piega, poi si illumina.

-"Ti comprerò un enorme pareo sotto cui nasconderti. Forse sarebbe meglio una pelliccia di orso?"-

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 28, 2017 ⏰

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And Every Day I Miss You ||Derek Hale||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora