Capitolo 17.

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"But without the dark we'd never see the stars"

É così strano che senza una persona sola l'equilibrio del mondo sembra essersi frantumato in milioni di pezzi, che vagano nell'aria in cerca di un nuovo luogo dove posarsi.

Mi guardo alla specchio e quello mi restituisce l'immagine di una ragazza quasi apatica, occhiaie sotto gli occhi e pelle spenta sono ciò che le appartengono quotidianamente, mi liscio le pieghe del vestito scuro e cerco di farmi un treccia laterale nei pochi minuti che mi rimangono.

-"Sei pronta?"- mi chiede Derek mentre mi prende sottobraccio.

-"Vorrei non esserlo."- mormoro mentre chiude il portone con un colpo violento.

Salgo in macchina e per tutto il tempo guardo fuori dal finestrino, cercando di distrarre i pensieri dalla cerimonia che ci aspetta.

Scendiamo e le mie scarpe affondano nel terriccio fresco, macchiandosi leggermente in punta, ma proseguo senza esitazione, sorreggendomi a Derek per evitare di cadere.

-"Avete scelto di dargli una tipica sepoltura da licantropi?"-

-"No, di solito le persone si seppelliscono normalmente, licantropi o no, e Isaac non fa eccezione."-

Quando arriviamo ci sono tutti, formiamo un semicerchio attorno alla fossa e a turno, dopo che abbiamo parlato brevemente di Isaac lasciamo cadere un fiore sopra la bara in tiglio.

Quando è il mio turno balbetto qualcosa di incoerente e lascio cadere il fiore prima di aver finito.

-"Isaac mi è stato accanto anche in situazioni terribili e non meritava quello che gli è successo. È morto a causa di un pazzo vendicativo. Lui era giovane, aveva tutta la vita davanti ma ha scelto di sacrificarsi, lo ha fatto perché era buono. Era un'anima gentile e innocente, era sincero e coraggioso.- faccio una pausa dove mi sfrego gli occhi con il dorso della mano mentre la voce comincia a mancare- Io... io ho finito."- il rumore sordo della camelia chiara che si posa sulla cima della bara risuona a lungo all'interno all'interno della mia testa.

Noto a malapena la mano di Derek posata sulla mia spalla e il fazzoletto che mi porge per asciugarmi gli occhi, lo prendo delicatamente e mi sfrego le palpebre tentando di non fare danni e non sembrare uscita da un incontro di wrestling finito male.

Parla anche lui e infine ricoprono la bara con la terra, mentre noi ci allontaniamo per tornare alle macchine io vengo trascinata a viva forza da Derek per impedire che rimanga lì tutta la notte.

-"Lasciami."-

-"Fidati Melanie, prima ce ne andiamo, meglio è."-

-"Ho detto che devi lasciarmi."- mi giro e lo guardo dritto negli occhi.

-"Va bene- mi lascia e se ne va, mentre urla- va bene! Fa come ti pare! Non sono qui per sottostare ai capricci di una bambina." lo sento sbattere la portiera e mettere in moto la macchina, per poi imboccare velocemente la strada e andarsene.

Mi riavvicino alla lapide e mi ci accascio, tenendola stretta a me, sperando che il mio calore possa trasmettersi al corpo freddo di Isaac e farlo risvegliare.

L'unica ad avvicinarmi è Lydia, che mi propone di andare via con loro prima che faccia buio, la mia risposta è uno scuotimento di testa deciso che la fa allontanare cautamente.

Mi rannicchio con la schiena appoggiata ad un lato della lapide e per farmi luce capovolgo il telefono, ma le tenebre cominciano a calare e io rimango al buio con un frammento del mio cuore che riposa qualche metro sotto il terreno.

And Every Day I Miss You ||Derek Hale||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora