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(Sarà molto pesante sì)

Harley corse e corse più velocemente mentre scappava dal suo nemico, dopo averne violentemente ammazzati una decina, con la sua mazza, non ce la fece più così scavalcando recinzioni e auto si fermò in un angolo a prendere fiato, un sospiro caldo la bloccò al muro e quando aprì gli occhi vide l'uomo dalla chioma verde sparare all'ultimo individuo che l'aveva ferita. Il Clown ringhiò prima di accarezzarle il volto che lei tolse dal dolce tocco causa del lancinante dolore, urlò dal dolore una volta che l'adrenalina lasciò il suo corpo, guardò in basso e realizzò di avere un proiettile nella coscia, strinse i denti mentre Joker si inginocchiò davanti a lei, la guardò fissa negli occhi e con una spinta infilò deciso le dita nella ferita afferrando il proiettile, la ragazza urlò disperatamente afferrando la camicia color vino dell'uomo, le dita nella sua carne giravano e roteavano, sentiva un bruciore intenso e numerose volte imprecò, il proiettile non ne voleva sapere di uscire. Le gambe le iniziarono a tremare e presto cedettero costringendola a cadere al suolo mentre i suoi occhi lasciavano lacrime rendendo il suo trucco ancora più sbavato.
Joker si fermò un attimo e con le dita sporche di sangue osservò la ragazza davanti a sé, quasi svenuta per il lancinante dolore che le stava provocando «l'ho preso, stringimi le spalle» Harley semi-cosciente annuì e mentre il proiettile le veniva estratto dalla carne sanguinante strinse i denti piangendo prima che l'uomo lanciò via il pezzo di metallo per poi afferrarle il viso malmenato e baciarla «avresti dovuto far attenzione» disse severamente, prendendola in braccio la fece sedere sui sedili posteriori di un'auto rubata, ci salì sopra e iniziò a guidare verso casa. Harley continuava a sanguinare ed era per questo che Joker cercava in tutti i modi di portarla al sicuro il più in fretta possibile.
Parcheggiò davanti all'entrata e prendendola in braccio la portò velocemente sul divano mentre gocce di sangue cadevano su tutto il pavimento «Jonny!» urlò infuriato mentre toccava il viso freddo della ragazza che respirava a mala pena «Jonny!» urlò nuovamente prima che l'uomo scese le scale velocemente, restò un attimo a fissare la piccola bambola sul divano, non poteva crederci, Harley Quinn era stata ferita da qualcuno che non era il Joker.
«Jonny vuoi farla morire?!» urlò incazzato la chioma verde cercando il necessario per tenerla in vita, il bruno però contrariato non si mosse «Jonny!» urlò nuovamente per poi osservare confuso il suo braccio destro che schiarendosi la voce disse «perché non la lascia morire capo? In fondo non è ciò che desidera?» gli occhi azzurri del Clown si scurirono e sferrando la pistola fuori dal cuoio saldamente ordinò «tienila. in. vita.» Jonny leggermente scosso prese l'occorrente e iniziò a disinfettare la piccola coscia ormai in un bagno di sangue, con l'adrenalina alle stelle, una pistola puntata in testa e molto sudore Jonny riuscì a impedire al sangue di fuoriuscire ulteriormente. Soddifatto girò lo sguardo verso il Joker imbrattato di sangue, lo guardò severo con ancora la pistola puntata su Jonny «penso stia bene» affermò il moro prima che Joker gli lasciò la pistola in mano e con uno schiaffo in faccia alla ragazza la fece riprendere, si tirò su di colpo con respiri affannati, poggiò il palmo della mano sulla sua guancia prima di osservare in che casino aveva ridotto la casa, si girò confusa verso i due uomini prima che Joker bruscamente la prese in spalla per poi farla sedere in cucina «Jonny porta via di casa Lucy» ordinò la chioma verde e quando il suo braccio destro si dileguò sciolse le codine bionde passando le dita nei capelli spettinati «mi dispiace» sospirò la ragazza prima che l'uomo la zittì lavandole poi la faccia delicatamente, Harley si lamentò quando le grosse dita disinfettarono le ferite sul volto, ci applicò dei cerotti «ciao Mamma, ciao Papà!» esclamò la vocina con un pupazzetto tra le mani dall'entrata, Papà, al Joker vennero i brividi e guardando fissi gli occhi della ragazza sorrise. Quando la porta si chiuse, le grosse mani pallide sollevarono la maglietta della ragazza disfandosene velocemente, le curò i graffi sull'ombelico prima di baciarle dolcemente le clavicole, la abbracciò accarezzandole la schiena prima di afferrarle il viso tra le mani e baciarla a lungo, Harley confusa lo guardò con disapprovazione «cosa c'é?» chiese lei reggendo la sedia tra le piccole mani mentre l'uomo le accarezzava la dolce pelle morbida del suo piccolo seno «bambolina ho voglia di giocare» sorrise l'uomo afferrandole le gambe facendola urlare dal male quando afferrò la coscia ferita «Puddin' non so se me la sento» piagnucolò in spalla all'uomo che la stava portando di peso in camera da letto, spalancando la porta la buttò con violenza sul materasso prima che lei, subendo un'ulteriore botta sulla ferita, strinse i denti e piagnucolò nuovamente «J no!» gli bloccò le spalle mentre insistendo esso continuava ad accarezzarle la pelle morbida iniziando a sfilarle i pantaloncini «Puddin! Ti scongiuro ho troppo male» continuò «Smettila di frignare e fai quello che ti dico se non vuoi finire veramente sotto due metri di terra» ringhiò girandola sulla schiena, Harley urlò brevemente costretta a poggiarsi sulla coscia mentre le mani venose le afferrarono il bacino spingendolo indietro, danneggiando ulteriormente la situazione, con uno schiaffo deciso e netto le natiche della ragazza si arrossarono notevolmente mentre cercava disperatamente di non far innervosire il Joker.
«questa volta non mi freghi bambola» ringhiò sorridente con un sorriso perverso in volto. Harley non si aspettava niente di nuovo, ma appena sentì qualcosa di freddo e umido colarle giù per l'intimità si allarmò e quando cercò di capire cosa stava accadendo il dolore aveva già preso parte anche nel suo lato b. La biondina abbassò la testa urlando e stringendo i cuscini mentre il dolore ai muscoli la facevano sentire come una vergine nuovamente «Puddin! No!» urlò prima di cercare di scappare dalla presa dell'uomo che però non la fece allontanare «Puddin! Mi fa male!» urlò piagnucolando mentre l'uomo spingeva più a fondo pian piano facendo entrare tutta la sua lunghezza tra il sedere muscoloso della ragazza. Con uno scatto fulmineo tirò uno schiaffo all'uomo prima di girarsi e stendersi sfinita sul materasso cingendosi la testa «non ti ho dato il permesso, Harley.» disse amaramente l'uomo prima di tirarle un ceffone e farla girare nuovamente su se stessa «farà più male e sarà solo colpa tua» ghignò infilando nuovamente tutta la sua lunghezza nel culo della ragazza che urlò disperatamente stringendo in piccoli pugni le lenzuola «Puddin!» supplicò un'ennesima volta prima che l'uomo velocizzasse il ritmo delle spinte che condussero la biondina a goderci stranamente, le sue urla si trasformarono in gemiti urlati, le lenzuola erano strette dal piacere e non dal dolore, il corpo sembrava come in estasi. L'uomo accarezzò la dolce pelle biancastra prima di venire dentro di lei, si tolse soddisfatto prima che la ragazza si coricasse sfinita sul letto con il sedere dolorante, grossi affanni la accompagnarono per un paio di minuti prima che Joker sorridendo disse «ti passerà entro due giorni»

My name is Lucy // Joker x Harley // Jason x LucyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora