Una rosa...(Capitolo 27)

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Giulia's pov
«Sono giá al cancello»

Appena mia mamma mi apre, mi fiondo in camera da mio fratello: lui è sdraiato in lacrime sul letto e mio papá cerca di tranquillizzarlo.
Dopo poco Alfonso alza lo sguardo su me con un leggero sorriso sulle labbra.

"Che succede papá?" chiede Benjamin

"Guarda" risponde e mi indica.

Benjamin si gira e mi corre incontro a braccia aperte e appena arriva mi abbraccia come se non mi vedesse da una vita.
In questo momento non so se perdonarlo oppure far passare un po' di tempo per schiarire le idee.

"Giuli non so davvero come io abbia potuto dire quelle cose poco fa. Ero preso dalla rabbia, nonostante ti avessi promesso di non farlo. Sono un cretino, un coglione, uno stronzo, un bastardo.."

"Un emerito deficiente aggiungerei"

"..si hai ragione. Un emerito deficiente che non merita di averti, che non merita di averti accanto, di averti come amica, ma soprattutto come sorella. Quando dicevo che ho fatto praticamente tutto il Nord Italia per cercarti, non scherzavo, l'ho fatto davvero. Non ne potevo piú di stare senza di te, mi mancavi tantissimo e tutt'ora, quando non ci sei, mi manchi ancora. Non rischiare la tua vita solo perchè un coglione ti ha spezzato il cuore. Sei la mia ragione di vita, sei il mio tutto, senza di te non sono niente; anzi, sono un piccolo esserino insignificante lasciato nell'angolo da tutto, dimenticato da ogni cosa. Quel piccolo esserino peró ha una forza tale che potrebbe farlo diventare una persona imbattibile, con carattere e quella forza sei tu sorellina.
Ti prego perdonami"

"Benjamin queste sono bellissime parole, ma non me lo sarei mai aspettata da te. Quello che mi hai detto copre un po' il mio dolore, non tutto. Posso sembrare stronza, ma ho bisogno del tempo per perdonarti. Scusami, ma cerca di capire. Sta notte dormo sul divano se non ti dispiace. Buona notte" mi sciolgo dall'abbraccio e gli do un bacio sulla guancia.

"Aspetta, dormi con Mucchino sta notte. Sto meglio se ce l'hai tu"

"Okay. Buonanotte"

******

Sono in un campo di girasoli che corro come una bimba felice. I fiori profumano e sono molto alti, la terra è morbida e gli uccelli cinguettano allegramente. Sembra quasi un paradiso. Ad un certo punto vedo una rosa: questa rosa ha il gambo leggermente curvo completamente pieno di spine, ma i petali sono belli e lisci.
Ma cosa ci fa una rosa dentro un campo di girasoli?
Ora che la guardo sembro io: le spine rappresentano tutti i difetti che ho, tutte le amicizie che ho rotto e le storie che si sono concluse; mentre i petali rappresentano i miei pregi, tutti i miei veri amici, Claudia, Benjamin, Federico...
Quando penso al suo nome mi sento picchiettare sulla spalla e lo vedo lí, in tutta la sua bellezza che mi fissa sorridente.
Non so cosa pensare, poco fa mi ha lasciato e adesso viene da me con un grosso sorriso stampato sul viso?
"Federico?"

"Sai che non mi piace essere chiamato cosí" sospira sorridendomi.

"Ah giá. Fede? Cosa ci fai qui?"
Non fa in tempo a rispondermi che dall'altra parte arriva David, il ragazzo che ho incontrato quella sera che ho litigato con Benji.

"David?"

"Ei piccola" dice sorridendo.
Ma tutti che sorridono oggi?

"Chi è lui?" esclama Federico mettendomi un braccio davanti per "proteggermi".

"Primo, togli questo braccio e secondo, lui è David Collins" rispondo con un misto di aciditá e sorpresa. Non riesco ancora a realizzare perchè questi due sono qui. Forse Federico è venuto a cercarmi per chiedermi scusa, ma David... non lo conosco nemmeno.

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