Fratelli? (Capitolo 20)

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Giulia's pov

Dopo la bellissima sorpresa che mi hanno fatto i miei compagni la prof Sabr, quella che per OVVI motivi chiamiamo 'Hitler', inizia a fare lezione.
Due lunghiiiiissime ore di pure teoria di algebra, sono sfinita! Meno male che adesso c'è l'intervallo, non avrei retto altri 5 minuti con quella lá.

Voglio andare a cercare Kim, quella brutta stronza, devo fargliela pagare.
È stata lei a chiamare la polizia ed è stata lei a baciare il mio ragazzo.
Voglio farle passare un momento talmente brutto che non vorrá mai piú farsi vedere in giro. Peró so anche che lei è furba e per questo ho un po' paura ad affrontarla, allora lascio perdere quella lá e vado a cercare Federico.
Dopo svariati minuti di ricerca lo trovo seduto da solo su una panchina nel cortile:" Hey amore, cosa fai qui da solo?"

"Ora non sono da solo, sei qui con me"

"Okay, cosa ci facevi qui da solo? E perchè hai quella faccia?"

"Non facevo niente e ho questa faccia perchè sono un po' rimasto male dal tuo comportamento: durante la lezione hai parlato costantemente con Riley e appena è suonato l'intervallo sei corsa fuori senza salutarmi o aspettarmi..."

"O mio dio, scusami. Sono un perfetto disastro" dico abbracciandolo. Mi dispiace un sacco...

"Il mio perfetto disastro"

"Che tenero. Comunque, per la precisione, era Riley che parlava con me. Voleva sapere tutto, dettaglio per dettaglio senza tralasciare nulla, di quello che è successo in queste due settimane e poi sono uscita subito perchè dovevo parlare con una persona"

"Con chi?"

"Ah no nessuno.."

"Giu, non mentirmi, con chi dovevi parlare?"

"Ehm.."

"Dimmelo"

"Kim"
A pronunciare questo nome stringe i pugni e irrigidisce la mascella. Era per questo che preferivo non dirglielo, sapevo che si sarebbe arrabbiato....

"Adesso vado e..."

"No Fede, è una questione che dobbiamo sbrigare io e lei. È per questo che non volevo parlartene, sapevo che ti saresti incazzato subito"

"Va bene amore, ma mi prometti che stai attenta?" mi dice guardandomi negli occhi. Gli occhi dove mi perdo ogni volta.
Gli occhi che mi hanno fatto innamorare.

"Okay te lo prometto"

"Andiamo? Tra poco suona"

"Okay andiamo. Per fortuna che adesso abbiamo un'ora di musica e due ore di educazione fisica! Non avrei sopportato un'altra ora di algebra..."

"Ahahah hai ragione, andiamo"

******

Le ultima campanella sta suonando in questo preciso istante, non vedo l'ora di tornare a casa!
Metto le mie cose nello zaino, saluto Federico con un veloce bacio a stampo e corro a casa.
Entro e subito un profumino di lasagne con il ragú si fa strada nei miei polmoni, non potevo aspettarmi un rientro a casa migliore di questo.
Vado in camera, appoggio il mio zaino e mi dirigo in cucina e vedo i miei genitori che trafficano con pentole, teglie, mestoli, cibo e tante altre cose.
Appena notano la mia presenza, mi vengono incontro e mi tempestano di mille domande...

"Oh mio dio Giulia! Cos'è successo? Stai bene? Cosa ti hanno detto in ospedale? Come si è comportato Federico in questi giorni? Ti ha trattato bene? Ti ha fatto qualcosa di brutto?....."

"Calmi, calmi, sediamoci a tavola e vi racconto tutto. A proposito, mamma hai fatti le lasagne?"

"Certo, so che ti piacciono tantissimo e non potevo non fartele il giorno del tuo rientro a casa. Ma puoi mangiarle? I dottori han..."

"Dai ma', vi ho detto che vi racconto tutto a tavola"

Detto questo mia mamma tira fuori le lasagne dal forno e le porta in tavola.
Ci sediamo e inizio a raccontare tutto: dal bacio di Kim e Fede al mio fidanzamento, dalla sorpesa sulla scogliera all'operazione in ospedale e per ultimo il guaio con l'antidroga di Modena.
Entrambi mi ascoltano molto attentamente annuendo ogni tanto e dalle loro facce capisco che anche loro devono dirmi qualcosa..

"Mi dispiace per la litigata con Fede tesoro" dice mia mamma.

"Senti, anche noi dobbiamo dirti qualcosa. Hai quasi 20 anni ormai, sei abbastanza grande per saperlo" dice mio padre.

"Devo preoccuparmi? L'ultima volta che eravate cosí seri è stata quando mi avete detto della morte della nonna..."

"Nono, sta volta non è morto nessuno, ma è una cosa molto importante. Sai che non sono brava con i discorsi seri e quindi te lo dirá tuo padre"

Devo prepararmi, non so cosa possa essere...

"Ti ricordi tuo fratello Brian?"

"E come potrei mai dimenticarlo?! Ho pure un tatuaggio sul polso con il suo nome!"

"E quando ti saresti fatta un tatuaggio signorina? Va be, di questo ne parleremo dopo in un altro momento. Comunque, quella mattina che non l'hai piú trovato, beh lui..."

"Lui che cosa? È vivo? È morto? Non so piú niente, perchè voi non mi avete piú detto niente"

"Appunto, te lo stiamo dicendo ora"

"Dopo quasi 18 anni? Bel coraggio..."

"Senti signorina, vuoi sapere cos'è successo a Brian SI O NO?"

"Si"

"Bene, allora ascolta. In realtá tuo fratello ha un secondo nome" dice mio papá. Un secondo nome? Bah, sentiamo...

"Benjiamin. In realtá Brian sarebbe il suo secondo nome. Tuo fratello si chiama Benjiamin Brian Mascolo e tu in realtá non sei Giulia Erwin, ma Giulia Mascolo. I vostri genitori erano pieni di lavoro fino al collo e quindi vi hanno affidato entrambi a noi due.
Quella mattina Jocelyn e Alfonso, i tuoi veri genitori, ci hanno chiamato dicendoci che erano riusciti ad ottenere tempo solo per uno di voi due, cosí hanno portato via Benjiamin"

"Benjiamin il mio migliore amico?"

"Sí, Benjiamin il tuo migliore amico" dice quella che fino a poco fa credevo mia madre.

Ho le lacrime agli occhi.
"Quindi voi mi state dicendo che per i quasi 20 della mia vita non ho mai visto i miei veri genitori? Adesso ho capito perchè non mi volevate far andare a casa sua! Avete avuto un bel coraggio a tenermi nascosto tutto questo per 18 anni e non dico per uno o due, per 18 anni. Wow, e io che in tutto questo tempo ho cercato di sapere dove fosse mio fratello, io che ho cercato in tutti i modi di sapere cosa gli fosse successo, di sapere se fosse stato rapito, ucciso o cose del genere. Vi rispetto solo perchè mi avete cresciuto voi in questi 20 anni, ma adesso me ne torno a casa. LA MIA VERA CASA!" dico uscendo di corsa e sbattendo la porta.

Non posso crederci.
Sto correndo come non ho mai fatto prima d'ora per andare da mia mamma, la mia vera mamma.
Sono davanti alla porta di casa sua e busso con talmente tanta forza che avrei potuto spaccarla quella porta.
Sento qualcuno che da dentro gira la chiave e esce Jocelyn.

"Oh ciao Giulia, Ben non c'è se vuoi..."

"Ciao mamma"



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