XXXIII.

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L'amore è un sentimento limpido e puro e come tale andrebbe espresso, ma il linguaggio di chi ama è spesso pieno di parole non dette.
Emanuela Breda

Torno a casa distrutta, dopo una giornata di faticoso lavoro. Oggi il bar dove lavoro era pienissimo: gente che andava e veniva, ciambelle sfornate fino all'ultima mattinata, caffé e cappuccini da fare in gran quantità. Non si erano mai visti giorni così, sembrava che qualcuno avesse urlato a gran voce: "caffé gratis al bar all'angolo!"

Mi fanno male i piedi; voglio solo buttarmi sul divano, godermi la cenetta che il mio coinquilino ha preparato e guardare serie tv fino allo sfinimento. Questa sera danno il penultimo episodio di Outlander, e sono impaziente di vederlo.

Entro e chiudo la porta. Sembra esserci silenzio, e in casa non c'è odore di cibo preparato da poco. Mi sfilo le scarpe e il giubbotto, lo appendo nello sgabuzzino e lo sento. Un gemito soffocato. Mi immobilizzo, con la sciarpa ancora stretta fra le mani. Eccone un altro. Allora non è la mia immaginazione: c'è davvero qualcuno che sta facendo sesso.

Fingo indifferenza e comincio a camminare per il piccolo salotto (che è anche l'ingresso), cercando di capire da dove viene il rumore. Forse sono i nuovi coinquilini al piano di sopra? Mannaggia, ci vanno giù pesante se lo sento dal piano di sotto. Forse i vicini? No, sono vecchi, non fanno più sesso. Forse... Mi avvicino alla camera di Martino quasi spaventata, e più mi avvicino più il mio timore diventa realtà. Sì, il rumore proviene da camera sua. La porta è aperta, e mi pietrifico appena li vedo. Martino mi vede, la ragazza no.

Arrossisco violentemente, mentre il silenzio della casa è rotto dall'orgasmo di lei, e la sua testa si rialza. Martino la scopa come se fosse un cane, in modo crudo, secco, virile. Non c'è emozione in quello che fa, giusto un atto fisico e sessuale. Indietreggio, imbarazzatissima, mentre Martino mi guarda negli occhi mordendosi un labbro. Distolgo velocemente gli occhi e con uno scatto veloce afferro la maniglia della porta e la chiudo con un gran rumore. Lei si fa silenziosa, e non ci sono più cigolii delle molle del letto. Corro in cucina e metto a bollire l'acqua per un thé rigenerativo e mi appoggio al piano del fornello. Non vedo nulla di male in quel piccolo gesto: Martino ha bisogno di soddisfare i suoi piaceri fisici come ne ho bisogno io. Eppure sono sconvolta, e mi viene da vomitare. Corro verso il bagno, mi piego sul gabinetto ma non vomito. Un conato seguito dagli spasmi mi travolgono, ma non accade nulla. Guardo l'acqua sul fondo della tazza vibrare, e mi sento bollente, come se avessi la febbre.

Mi rialzo, sciacquo la bocca e mi bagno la fronte. Sotto le palpebre riemergono le immagini di ciò che ho appena visto, e mi traumatizzo ancora di più. Faccio involontariamente pressione sul ricordo della ragazza che si stava scopando, e provo a ricordare cos'era stata quella sensazione che avevo avuto una volta vista la sua capigliatura bruna. L'avevo già vista, ma dove?

Esco dal bagno con la mano ancora sulla fronte, e la camera di Martino si apre. Lancio un'occhiata furtiva, ma ecco che il viso della giovane si svela a me, e resto pietrificata. Non posso evitare di guardarla con occhi e bocca aperta, e lei diviene rossa immediatamente. Sembra vergognarsi, e non so se lo fa perché l'ho beccata fare sesso con il mio coinquilino o se è perché sa che avrei voluto scoparmela io, qualche mese prima.

Sol abbassa subito gli occhi e si mette una ciocca di capelli bruni dietro l'orecchio. - Ciao - mormora, e la sua voce soave mi riempe d'ira.

Sto per scagliarmi contro di lei, quand'ecco che dalla camera esce anche Martino. La guarda con freddezza, le fa una smorfia e si appoggia alla parete. Volge poi gli occhi verso di me, e s'intenerisce.

Sono gonfia di rabbia, e vorrei picchiare sia Sol che Martino. Lei mi guarda un po', poi guarda Martino. Sembra indecisa, non sa se parlare o meno. Alla fine, con ancora borsa e cappotto in mano, se ne va. Io continuo a guardare Martino negli occhi, e quando la porta si chiude con un leggero click, sento tutto esplodere, come acqua versata sull'olio bollente.

Le sfumature dell'amore||One-ShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora