Prologue

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"KRYSTAL, TESORO, SCENDI!" urlò Thomas dalla cucina, posando due piatti di frittelle fumanti sul tavolo. Newt scese in quel momento mettendosi una giacca beige addosso. Thomas adorava osservare il marito mentre percorreva lentamente quelle scale tutte le mattine.

"Buongiorno" disse Newt e si avvicinò a lui per baciarlo sulla guancia.

"Buongiorno anche a te! Ti ho fatto le frittelle ..." disse Thomas indicandogliele. Newt le guardò con meraviglia e dopo si rivolse al marito "Lo sai che ti adoro, si?"

"Si. So anche che non faresti niente senza di me!" Thomas ridacchiò prima di avvolgerlo con le braccia e baciarlo. Il contatto durò finché una bambina con i capelli castani lunghi e gli occhi marroni e sfuggenti fece il suo ingresso in cucina. Ma a differenza delle altre mattine, Krystal aveva una aria strana. Era triste, giù di morale. Newt si staccò da Thomas per andare dalla figlia.

"Ehi, piccoletta che c'è?" Newt si inginocchiò per guardare la bambina dritta negli occhi.

Krystal sospirò prima di rivolgere una domanda ad entrambi i padri.

"Posso non andare a scuola oggi?" disse con la voce spenta ma al contempo speranzosa.

"E perché non vuoi andarci?" domandò Thomas avvicinandosi anche lui a Krystal.

"E' la festa della mamma ..." rispose lei quasi mormorando. Thomas e Newt si scambiarono un'occhiata complice. Fu il primo a rivolgerle la parola dopo lunghi attimi di silenzio.

"Hai paura che gli altri bambini ti dicano qualcosa?"

Krystal aveva iniziato a piangere.

"Mi dicono sempre qualcosa! Dicono che non è normale avere due papà!" disse singhiozzando.

"Ehi, ehi no no amore mio, vieni qui!" disse Newt allargando le braccia. Krystal lo abbracciò forte come quando faceva gli incubi la notte e chiamava uno dei suoi papà che venisse a proteggerla. "Krys, tu devi lasciar perdere quello che dicono gli altri, ok? So che non è facile, ma devi provarci. Gli altri avranno sempre qualcosa da ridire, capito? Sempre. E tu devi imparare a lasciarli stare. Ad essere convinta delle tue idee. Tu vuoi bene a me e a papà Tommy, si?"

Krystal annuì. Per distinguersi, si facevano chiamare così da quando lei aveva iniziato a parlare: papà Tommy e papà Newtie. Questo perché Krystal li aveva sempre sentiti chiamarsi così tra di loro e ci aveva fatto l'abitudine.

"Allora questo basta e avanza! E se oggi qualcuno a scuola ti dice qualcosa, tu fa sempre finta di niente, ok?"

A Thomas quello parve un discorso troppo complicato per una bambina di soli sette anni, ma Newt era riuscito a calmarla e questo bastava. A volte lui era troppo severo, il poliziotto cattivo se così si può dire e Newt era quello buono. Thomas sgridava, Newt consolava. Anche se non sgridava sempre e se lo faceva era solo perché le voleva bene: quante volte le aveva detto di non mettere le mani nel fango del giardino di casa, quante volte le aveva detto di non inseguire il pallone che rotolava sulla strada perché altrimenti si sarebbe fatta male, non lo sapeva dire. Ma a parte ciò, non si era mai azzardato ad alzare un dito contro di lei. Mai. Doveva essere diverso da suo padre.

Krystal tirò su con il naso e poi se lo strofinò con la manica del grembiulino rosa. Anche se era ancora abbastanza piccola, aveva imparato a vestirsi da sola già dall'anno scorso. Newt sospettava che c'entrassero i geni di Thomas ...

"Facciamo così ..." propose quest'ultimo "Vuoi che io e papà ti accompagniamo a scuola oggi?"

"Posso proprio non andarci? Faranno tutti un disegno ..."

Newt guardò Thomas come per suggerirgli di lasciarla a casa, si vedeva che era molto provata. Ma lui sulla scuola era irremovibile, lo sapeva. Ed infatti non si lasciò intimidire dallo sguardo di Newt.

"Amore mio, se faranno i disegni sulle loro mamme, tu disegnerai qualcos'altro, ok?"disse Thomas con tono di voce dolce ma al contempo severo. La prese in braccio. "Senti passerotto: ha ragione tuo padre, queste cose succedono sempre e non solo a te. Dovrai imparare a conviverci ... e prima o poi, troverai degli amici che ti accetteranno per quella che sei!"

Più tardi, dopo che Krystal ebbe finito le sue frittelle, tutti e tre salirono sulla macchina di Thomas ed andarono verso la scuola elementare che frequentava la bambina. Newt andò dietro, aprì la portiera e le slacciò la cintura, poi la prese in braccio e la posò sul marciapiede.

"Spacca tutto, ok?" le disse porgendole una mano per farle battere il cinque. Lei lo fece.

"Spacco tutto!"

On Kystal's tracks ||Newtmas AU|| - Sequel "On Thomas' track's"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora