5-La Resistenza Del Sol Levante

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Il grande giorno finalmente è arrivato, ho atteso due mesi che mi sono sembrati eterni, finalmente inizierò il mio lavoro di vice allenatrice della Resistenza del sol levante.

Per il lavoro ho optato per una tenuta composta da una maglietta azzurra e dei pantaloni bianchi a sigaretta, ne troppo elegante e nemmeno troppo sportiva.

È pomeriggio e Loth è a casa, così per questo mio primo giorno di lavoro verrà con me, spero solo che non ne combini una delle sue.

Chiudo la porta a chiave e ci avviamo svelte verso la palestra della squadra, in dieci minuti arriviamo e troviamo Axel ad aspettarci.

- Ciao Evelyn, pronta? - mi domanda sorridendo.

- Ciao, prontissima - rispondo decisa.

- Bene, allora andiamo, la squadra ci sta aspettando - risponde lui incamminandosi.

- Perfetto - rispondo seguendolo con Loth.

Quando entriamo in palestra vediamo undici ragazzi con addosso una divisa rossa, bianca e nera che ci guardano incuriositi.

- Salve ragazzi, come vi è stato accennato da oggi avrete una vice allenatrice, vi presento Evelyn Blaze, mia sorella - gia, anche se ho cambiato cognome per lui sarò sempre una Blaze.

- Piacere di conoscervi, farò del mio meglio per allenarvi nel modo più consono e soddisfacente - dico sorridendo.

- Ma l'allenatore Stonewall ne è al corrente? - domanda un ragazzino dai capelli bianchi con una parte azzurrina e legati in una coda, cosa? Stonewall? non ditemi che...

- Certo che si, anche se non sa di chi si tratta - risponde Axel tranquillo.

- Caleb Stonewall? - domando incredula.

- Si lui - risponde Axel tranquillo, quindi lo sapeva e non mi ha detto nulla, lo ha fatto apposta, ma guarda un po'.

- Bene, io vado, buon allenamento - dice per poi andarsene.

- Ciao Axel, bene ragazzi, prima di tutto vorrei sapere un po' dei vostri ruoli, i vostri nomi e da dove provenite, quel cornuto di mio fratello non mi ha voluto dire nulla - dico facendo ridere tutta la squadra.

- Va bene allenatrice, ma possiamo sapere chi è quella bambina? - domanda un ragazzino dai capelli e gli occhi blu e le sopracciglia ad alga.

- Oh, lei è mia figlia, forza presentati - dico guardando Loth, noto che è più timida del solito.

- Io sono io, che vi basti - dice lei guardando a terra, iniziamo bene.

- Mi sta simpatica - dice un ragazzino che sembra un pirata scappato da una nave abbandonata.

- Dai, digli il tuo nome - dico sorridendo.

- Uffa, mi chiamo Lothìrirl, ma per voi sarò "Il tormento perpetuo" - dice lei seria, ho perso le speranze ormai.

- Bel soprannome signorina - dice un ragazzo dai capelli rossi o fuxia, non capisco bene, mi sa che sono diventata daltonica.

- Modestamente - risponde Loth facendo swishare i capelli, è proprio cento per cento Stonewall.

- Bene ragazzi, ora presentatevi voi - dico sedendomi in pachina, loro si siedono a terra davanti a me.

- Inizio io essendo il capitano e attaccante numero uno della squadra, mi chiamo Bailong e inspiegabilmente non ho un cognome, provengo dal quinto settore e porto la maglia numero dieci - dice il ragazzo dai capelli bianchi legati in una coda.

- Un giorno mi spiegherai sta cosa del quinto settore, mio fratello non me ne ha voluto parlare, e tranquillo, te lo trovo io un cognome - dico sorridendo.

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