Capitolo 3

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Dopo aver finito il suo ordine il signor Carch restò ancora un po' con noi, devo ammettere che era abbastanza simpatico. Anche se avevo il turno fino alle 19:59 (lo so era un turno che solo i pazzi potevano fare ma non ho mai dichiarati di essere sana, comunque non mi dava fastidio) la giornata passo in fretta tra: un ordinazione al bar una consegna e qualche battuta e .... i ricordi. Non dovevo ricordarmi di quei tre anni con Matteo ma era impossibile, tornavano a galla da soli, erano un arma a doppio taglio, da una parte mi colmavano di gioia, e più gioia provavo più il dolore era forte, penso che sia il brutto di tutti i ricordi belli con persone che non ci sono più, ti fanno sorridere e morire nello stesso momento. Quella sera a turno finito salutai tutti e mi diressi verso casa, le strade erano deserte, passava giusto una machina ho una moto ogni tanto, il tutto era illuminato dalla luce dei lampioni, entrai in un vicolo, era la strada più veloce per casa, ma fatti un paio di metri vidi un uomo appoggiato a un muro, sembrava che non mi avesse visto cosi mi rigirai, ma dal atra parte c'erano atri due uomini che camminavano verso di me «Bella tranquilla non sai che intenzioni hanno, magari si stanno solo facendo una passeggiata e stanno passando di qui, tu rigirati senza dare nel occhio e vai a passo veloce, non succederà nulla» mi ripetevo, mi rigirai e mi diressi a passo veloce verso casa, per calmarmi un po' dalla mia ansia ripensavo a Matteo, me lo immaginavo accanto a me, per un po sembro andare tutto bene fino che non mi si posiziono davanti l'uomo che prima era appoggiato al muro, era alto e sembrava dici volte più forte di me e sembra avere dieci ma anche vent'anni in più di me, non feci in tempo a spostarmi che venni circondata da tutti e tre gli uomini, mi intrappolarono al muro ma prima che potessero fare qualcosa si girarono perché qualcuno aveva attirato la loro attenzione, uno di questi venne colpito con un pugno in faccia e cadde al indietro, guardai chi avesse sferrato il colpo, era Samuel che mi guardava sorridente, forse mi aveva seguita o forse era semplicemente passato e aveva visto che a qualche mal capitato serviva aiuto, gli uomini si scagliarono su di lui che per difendersi li aveva riempiti di pugni fino a che non scapparono, Samuel mi guardò e mi sorrise, quel sorriso mi fece sciogliere il cuore come nessuno era riuscito a fare da due anni, "tutto bene?" Mi chiese "sì, grazie signor Carch" "non serve essere formali, chiamami solo Samuel" "d'accordo si.... ehm... Samuel" gli sfuggi una risata, "dai vieni ti accompagno a casa" io annui, durante il cammino parlavamo di tutto e ridevamo di tutto, arrivati a davanti il portone di casa mia ci scambiamo il numero di cellulare e ci demmo la buonanotte con un abbraccio amichevole, il silenzio venne disintegrato dai fischi di Jessy che ci stava spiando, l'imbarazzo fu impossibile da nascondere e io arrossi, quando tornai di sopra inutile dirvi che la uccisi a forza di solletico e cuscinate, poi partì l'interrogatorio di Jessy "come è andata a lavoro? Chi era lui? Come si chiama? Ti ha fatto qualcosa? Ma la domanda più importante è: ti piace?" Le interrogazioni della mia prof di italiano non arrivavano a questi livelli "a lavoro va benissimo, lui e un amico, si chiama Samuel, mi ha riaccompagnato a casa e no, non mi piace" alle ultime parole ero arrossita senza motivo, Jessy sembrava non credermi ma non me ne importo, cenai in fretta e poi mi diressi a letto ma prima che cadessi nel sonno più totale mi arrivo un messaggio, un po' irritata mi alzai e controllai chi mi scrivesse, era Samuel
Messaggio: "ciao Bella, sono sicuro che dopo questa giornata sarai stanca e avrai il desiderio di diventare un tutt'uno con il tuo letto, volevo solo dirti che sembri simpatica e vorrei passare più tempo con te, Buonanotte 😘"
Non capivo il motivo di quella faccina ma va beh, gli risposi
"Ciao Samuel, hai proprio ragione e comunque stai simpatico anche a me e mi andrebbe molto di passare del tempo con te, buona notte"
Dopo aver inviato il messaggio mi buttai sul letto e mi addormentai come un sasso.



Angolino mio
E salve a tutti! Questo è il terzo capitolo, spero vi piaccia, se ci sono errori vi prego come sempre di perdonarmi. Alla prossima 👋

Ho paura che riaccada Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora