Capitolo 10

37 5 2
                                    

Samuel: scusi chi e lei? Come ha avuto questo numero e come conosce la mia fidanzata?
Sconosciuto: io sono... Angelica...
Al sentire quel nome non sapevo se essere sollevato per il fatto che non era nessuno di pericoloso o adirato perché mi aveva chiamato
Samuel: Angelica, cosa vuoi? E taglia corto perché non ho la minima voglia di rovinarmi la mattina parlando con te
Angelica: sarò breve e concisa, mi manchi Samu, perché non molli la barista e non torniamo insieme?
Samuel: perché io amo Bella e poi scusa come sai di lei?
Angelica: ti stolkero mi sembra ovvio caro
Samuel: Angelica tu stai male! Fatti vedere da uno bravo perché sei matta!
Angelica: di te amore mio. Ora ecco come andranno le cose: tu molerai la barista e torni da me
Samuel: no! Io non lascerò Bella e poi chi cazzo te credi di esse per poter decidere della mia vita?!
Angelica: la tua fidanzata amore mio
Samuel: eri la mia fidanzata prima che mi mettessi delle corna grosse quanto gli stessi uniti! Ora arrangiati troia!
Angelica: ma io ti amo!
Samuel: potevi pensarci prima, adesso addio e vaffanculo!
Dissi per poi attaccare. Che stronza fortuna che non era una persona pericolosa. Non riuscivo a credere che quella falsa, doppio giochista mi abbia ricontatto dopo avermi tradito per dirmi che mi amava e che dovevo lasciare Bella per lei. «che Elena di Troia» pensai. Mi girai guardando verso la porta della cucina e ciò che vidi mi fece tornare tranquillo sereno, Bella era lì sveglia coperta dalla mia camicia di ieri sera con i capelli in disordine e una faccia assonata e preoccupata, le sorrise e le andai incontro abbraciandola e lasciandole un bacio sulle labbra "buongiorno" "ben svegliata dormigliona, ti è piaciuta la colazione?" "Volevo farla con te" mi sorrise ed io ricambiai poi la presi in braccio e la portai in camera, l'appoggiai delicatamente sul letto per poi prendere il vassoio e posizionarlo sul materasso tra me e Bella, presi la rosa e gliela misi tra i capelli mentre lei leggeva il biglietto, ha quelle due semplici parole lei sorrise e allungo il viso verso di me per baciarmi, "ti amo anch'io" mi disse prima che mi impossessai di nuovo delle sue labbra, e la mattina passo cosi: baci, scherzi, risate e un film a caso in tv, la semplicità della normalità che con lei diventava meravigliosa

Quel pomeriggio

Bella POV

Ero a lavoro e stavo pulendo il bancone quando la campanella suono e la porta si apri, entro una ragazza alta, bionda, magra e con tutte le forme al posto giusto, ogni ragazzo che si trovava nel bar la stava fissando come un cane fissa il prosciutto mentre lei andava a sedersi a un tavolo, Marta andò a prendere la sua ordinazione poi torno al bancone per poterla preparare, nel frattempo mi ero preparata il vassoio con delle ordinazioni per tavolo, fui costretta a passare accanto al tavolo di quella ragazza, camminavo tranquilla quando inciampai e caddi facendomi versare addosso i cappuccini e i dolci che portavo nel vassoio, quando caddi tutto il bar scoppio a ridere, cercai con lo sguardo cosa mi avesse fatto inciampare e quando vidi la ragazza bionda sorridere compiaciuta mi arrabbiai pensando che fosse stata lei, mi rialzai tra le risate del bar "dovresti fare più attenzione a dove metti i piedi" disse quella ragazza, poi si giro e mi scruto sembrava arrabbiata "che ci troverà lui in te non lo so" non capivo di chi stesse parlando cosi me ne andai senza rispondere, il tempo paso in fretta quel pomeriggio, mancavano venti minuti alla fine del mio turno e quella ragazza era ancora li al tavolo, a cinque minuti alla fine del mio turno lei usci e poi uscì anch'io convinta di trovare Samuel che mi stesse aspettando ma ciò che vidi mi disintegro il cuore: lui e quella ragazza si stavano baciando, come aveva potuto, lasciai cadere la borsa per lo stupore e i due si guardavano "mi dispiace ragazzina ma lui è mio davvero pensavi che lui ti amasse?! Povera illusa!" Mi disse la ragazza con tono perfido "Bella non e come credi lei è..." fuggi in lacrime prima che lui potesse finir di parlare, le lacrime colavano rigandomi le guance e il cuore mi faceva male quello era il pezzo da pagare per essermi rifatta una vita

To be continued...

Angolino mio
Ecco un nuovo capitolo, spero che vi sia piaciuto è che non mi odiate, comunque ci vediamo domani cosi scoprirete cosa è passato per il cervellino di Samuel, a domani shao 👋

Ho paura che riaccada Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora