Capitolo 5

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La mattina dopo

Mi sono svegliato verso le sette mi sono vestito con un jeans grigio una canotta nera aderente e convers nere, non ho fatto colazione perché volevo farla al bar, ho almeno questa era la scusa in realtà stavo andando al bar per ammirare quei pozzi neri che mi hanno fuso il cervello, prima di uscire ripensai a come chiederle di uscire ma in ogni modo sembravo uno scemo quindi mi sono arreso sapendo che quando glielo avrei chiesto le parole sarebbero uscite da sole anche perché non ero sicuro che mi sarei ricordato il discorso ho l'avrei dimenticato appena l'avrei vista. Usci e mi diressi al bar, appena entrai la vidi, in tutto il suo splendore: aveva i capelli legati in uno chignon morbido leggermente disordinato, indossava una camicetta bianca senza maniche, dei jeans neri e le ballerine nere. Stava passando un cappuccino a un cliente, io ero rimasto a fissarla credo con un sorriso ebete perché appena lei incrocio il mio sguardo si porto una mano davanti alla bocca per coprire la risata che le stava per scappare, mi avvicinai "ciao Bella, come stai questa mattina?" "Bene, grazie. E tu?" «ora che ti ho visto cento volte meglio di prima» "bene, grazie" "cappuccino e cornetto?" "Si grazie" "prego" disse per poi darmi le spalle per prepararmi il cappuccino, si rigirò poco dopo passandomi una tazza contenente il cappuccino e un cornetto alla nutella appena sfornato "grazie" "prego" stava per andare a servire un altro cliente, mi fecci coraggio "ehm... Bella...?" Si girò verso di me e mi sorrise, quanto potevo amare quel sorriso?!, "dimmi?" "Senti.... T-ti va... di uscire con me sta sera?" "Tipo un appuntamento?" "E-eh? Nono..... forse si .... ehm no... insomma intendo come amici... perché e questo che siamo giusto..." le scappo una lieve risatina "d'accordo!" "Fantastico! Ti passo a prendere alle 20:00?" "Ok" detto questo andò a servire, c'è l'avevo fatta gli avevo chiesto di uscire, sentivo il cuore battere al impazzata, mentre facevo colazione la osservavo in ogni sua singola mossa con la coda dell'occhio, finita la colazione aspettai che lei tornasse al bancone e non si fece attendere tropo, pagai "ci vediamo stasera" "a sta sera" mi rispose sorridendo, giuro che volevo impossessarmi di quelle labbra in quel momento, ma me ne andai avevo già l'idea perfetta per la nostra uscita.

Ho paura che riaccada Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora