Capitolo 9

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Un anno dopo

È passato un anno da quando ci siamo baciati e quindi da quando ci siamo fidanzati e lui mi vuole portare a cena fuori, ovviamente ha deciso che andremo a piedi per non farmi agitare e per non farmi ricordare Matteo, sono appena uscita dalla doccia e sto cercando un vestito da mettere, dopo ore di ricerca trovo ciò che cercavo: e un vestito nero a colo alto con un apertura sul decolté a forma di goccia che lascia intravedere la mie forme, lo indosso, il corpetto era leggermente aderente mentre la gonna scendeva morbida fino a meta coscia, mi misi un paio di scarpe con il tacco non tropo alto e andai a asciugarmi i capelli e con l'aiuto di Jessy riuscì a farli diventare mossi, mi truccai come sempre: fondo tinta, matita per gli occhi e mascara ma questa volta Jessy prese il controllo della situazione e mi mise anche il rossetto viola scuro "ecco ora sei più che pronta!" Annuncio la mia amica, andai subito a specchiarmi "come sto?" "Trombabile!" mi girai verso di lei ridendo "non mi aspettare in piedi" "il piano era quello" mi disse, presi la borsa e usci salutando la mia sorellina acquisita, fuori casa trovai Samuel elegantissimo, aveva la camicia bianca, sempre con il primo bottone sbottonato, i pantaloni neri, le scarpe eleganti nere e sopra la camicia aveva una giacca sempre nera, i suoi capelli erano perfettamente in disordine come sempre, si avvicinò per poi darmi un bacio a stampo pieno d'amore "dio si è perso un angelo" mi disse mentre posizionava una rosa bianca tra i miei capelli, io arrossi e lui mi prese per mano, la serata passo cosi tra le nostre risate, a fine serata mi portò a casa sua, entrai seguita Da Samuel che chiuse la porta alle sue spalle per poi caricami sulla sua spalla a mod di sacco di patate "ti ho presa!" "ma che fai?!" Dissi ridendo, lui mi butto delicatamente sul suo letto e inizio una battaglia all'ultimo solletico "no dai basta!" Dissi interrotta dalle risate, lui si fermo e mi guardò negli occhi sorridendo dolcemente ed io arrossi leggermente coprendomi il volto con le mani a lui scappò una lieve risata e poi mi abbraccio stringendo il più possibile il mio corpo al suo, rimanemmo cosi per un po', in silenzio innamorati l'uno dall'altra quando a un certo punto lui si alzo dandomi la possibilità di mettermi seduta, lui andò a chiudere la porta della camera a chiave allora mi spaventai un po', "che... che vuoi fare?" Dissi mentre in faccia ero diventata un peperone, lui si sedette acanto a me e mi accarezzo dolcemente la guancia con il dorso della mano, poi mi prese delicatamente il mento e mi avvicino a lui "farti mia" sussurrò prima di annullare la distanza, quello che successe poi lo potete intuire e non starò qui a raccontare i dettagli vi basta solo sapere che dopo quella notte eravamo ancora più uniti, più innamorati, e anche quella paura in quel momento, no. Con lui, sembrava sparire

La mattina dopo

Samuel POV

Mi svegliai per colpa dei raggi di sole che entravano dalla finestra, mi guardai intorno e vidi la cosa più bella del mondo: Bella, la mia Bella dormiva su un fianco acanto a me, coperta dal lenzuolo nero a partire dal petto, poggiava entrambe le mani sotto il cuscino, aveva un espressione rilassata, sorridente e alcune ciocche di capelli le cadevano sul viso, sorridendo mi girai di fianco e le spostai le ciocche dietro l'orecchio per poi lasciare un delicato bacio sulla fronte ed alzarmi facendo estremamente attenzione a non disturbare i suoi sogni. Mi infilai i pantaloni del pigiama e andai in cucina per prepararle la colazione a letto, preparai i pancake e una tazza di latte e caffè, posizionai tutto su un vassoio per la colazione a letto, ci misi anche un piccolo vaso bianco e ci misi una rosa rossa, poi misi il tutto su comodino affianco a letto con un biglietto con su scritto "ti amo" due semplici parole molto banali e che per molti avevano perso valore e significato, ma non per me. Andai a recuperare il mio telefono che era rimasto in cucina appena lo presi mi squillo in mano, controllai era un numero sconosciuto, volevo riattaccare ma risposi per sapere chi fosse talmente pazzo da chiamare ha quel ora

Al telefono

Samuel: pronto?
Sconosciuto: ciao Samuel, come stai e tanto che non ci sentiamo
Samuel:  -quella voce aveva qualcosa di familiare- scusi con chi parlo?
Sconosciuto: come non ti ricordi di me?
Samuel: sa come non posso riconoscere una persona che "non vedo da tanto" come dice lei solo dalla voce
Sconosciuto: come sta Bella?
Come faceva a sapere di Bella?
Samuel: scusi chi e lei? Come ha avuto questo numero e come conosce la mia fidanzata?
Sconosciuto: io sono...

To be continued ...

Angolino autrice
Spero di avervi accontentati riguardo la lunghezza del capitolo, mi scuso per i possibili errori di scrittura e vi ringrazio per il supporto che date alla storia, spero che il capitolo vi piaccia, shao 👋

Ho paura che riaccada Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora