10.

3.6K 230 61
                                    

Mi passai un'asciugamano sulla nuca, sfregando con forza poi sui capelli asciugandomeli. Osservavo la mia figura riflessa nello specchio, sfiorandomi la barba con i polpastrelli e muovendo le anche a ritmo di musica.

Infilai anche una maglia ed afferrai la schiuma da barba, spalmandomela sul viso.

Una volta terminato di rimuovere il tutto, continuai a vestirmi. Scesi le scale a due a due a piedi scalzi, alzando lo sguardo solo per gettarlo sull'orologio a muro.

23:56.

Mi sedetti sul divano, infilando le scarpe ai piedi, adagiate lì vicino, afferrai il telefono sul tavolino, non trovandovici messaggi.

"Pronto" sussurrai, indossando una giacca di jeans con pelliccia ed incamminandomi verso l'auto.

Si può essere così pazzi? Si può perdere la testa per una persona che nemmeno ti considera e non ha la possibilità di farlo? Qualcuno che non ha voglia di vederti, di sentirti, che non ha nemmeno lo spunto di cercarti?

Forse no, forse non ne vale la pena, ma per me Harry ne vale la pena, per me Harry vale e tanto, forse più di quanto mi aspettassi.

Misi in moto ed accellerai improvvisamente, riconoscendo pochi attimi dopo l'angolo, dove mi costrinsi a svoltare. I capelli ricchi di gel erano tutti tirati all'indietro e sistemati alla perfezione, non volevo gettare le mani tra di essi e rovinarli penosamente. Così costrinsi a stringere il volante e, con occhi socchiusi tentavo di scorgerlo tra il buio, aiutato con la luce dei fari dell'auto.

Poi lo vidi, mentre quasi camminava strascicando i piedi stancamente. Avvolto nella solita pienezza del capo scuro, quasi sembrava agitato mentre freneticamente lanciava sguardi furtivi alla mia auto, infastidito dalla troppa luce. Quando lo affiancai, e lui riuscí a scorgere la mia figura, si rabbuió più del solito.

Ed un po' lo fece anche il mio cuore.

"Hei, Harriet" dissi, continuando a guidare con lentezza estenuante.

Non mi rispose, gettò il capo lateralmente, quasi assumendo un'aria infantile.

"Fermati!" Esclamai, ringhiando di frustrazione dinanzi la sua indifferenza.

"Non posso permettermi di perdere tempo" disse gelido, diminuendo però il passo.

"Non andarci" gli dissi ancora. Sbuffò una risata, portandosi una mano su un fianco.

"Perché?!" Chiese, mordendosi un labbro. Non gli risposi, perché non ero praticamente nessuno per impedirglielo.

"PERCHÉ CAZZO SEI VENUTO, LOUIS?" Urlò, con voce strozzata.

Si fermó sul ciglio del marciapiede, con gli occhi strabuzzati e la bocca arricciata, mentre si mordeva l'interno guancia. Forse per non parlare, forse per costringersi a chiudersi nelle sue emozioni... Tutto ciò che volevo evitare.

"Sono venuto a riprenderti" sussurrai, tenendo lo sguardo nel suo. Gli occhi si aprirono maggiormente e la bocca, formò una perfetta "o". Poi, le sue braccia furono presto intrecciate sul suo petto ed io mi risvegliai in fretta, costringendomi a svoltare dinanzi al suo corpo, bloccandogli la strada con l'auto, fermando la sua camminata veloce e frenetica.

"STAVI PER BUTTARMI SOTTO!" Strillò. Scesi dall'auto, chiudendo con forza la portiera ed avvicinandomi a lui. Sobbalzò, dirignando poi i denti con furia, le narici aperte e la mascella rigida.

Con poche falcate gli fui davanti e dopo che i nostri occhi, presero ad incrociarsi ed il suo sguardo si sciolse in un mix di tristezza e dolcezza, lo afferrai per le spalle, spingendolo con forza sul cofano della mia auto, procurando un tonfo.

On The Street. |LS|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora