"Non toccarlo."
Il tono di quella voce era pericolosamente basso,di un'intensità intimidatoria. Harry sentì un debole battito nel suo petto; sembrava essere speranza. Cosa voleva dire? Stava finalmente iniziando a importargliene? Aveva realizzato che Harry significava qualcosa per lui, questo solo perché Harry era quello che era – non riusciva nemmeno più a pensare a quella parola – non voleva dire che non valeva la pena affezionarsi a lui?
"Sono l'unico che può fargli del male, dannazione."
Lo stomaco di Harry cadde, continuò a cadere, si scontrò contro il pavimento e sul terreno attorno a lui. Scavò sempre più in profondità, seppellendo quel piccolo frammento di speranza quanto più in basso poteva finchè-
Si alzò di scatto, facendo cadere il cuscino a terra. Le lenzuola erano aggrovigliate attorno alle sue caviglie e la sua maglietta era inumidita dal sudore. L'aria nell'appartamento era troppo calda, soffocante nella sua immobilità; aveva bisogno di uscire. Si alzò, sentendo il freddo pavimento in legno sotto ai suoi piedi. Fu confortante avere qualcosa di solido su cui alzarsi in piedi, e per un istante rimase completamente immobile a bearsi di quella sensazione.
Stava solamente sognando. Era solo, era al sicuro, ed era libero. Non c'era più nessuno che potesse fargli del male; era troppo sveglio, troppo veloce per essere una vittima. Alla fine era questo il punto, no? Dimostrare che avrebbe potuto tener testa a chiunque, giusto?
Un respiro breve, non proveniente da lui, gli ricordò che non era solo. Louis era seduto a non più di qualche metro da lui; guardava la parete di fronte a lui e aspettava. Che cosa stava aspettando? Nemmeno Harry lo sapeva ancora; aveva trattenuto Louis lì per due giorni ormai, e doveva ancora capire che cosa avrebbe fatto esattamente. Non aveva mai risparmiato qualcuno per così tanto tempo.
Le cose iniziavano a complicarsi. La polizia avrebbe potuto indagare e cercare fino a trovare ciò che voleva, vivo o morto.Se fosse stato vivo, bene. Harry non aveva mai nascosto nessuno per così tanto tempo.
Però sapeva che non importava ciò che avrebbe fatto, lui non sarebbe riuscito ad uccidere effettivamente Louis. Il ragazzo si era rivelato fin troppo testardo, aveva tenuto la bocca chiusa per quasi tutto il tempo che aveva passato nell'appartamento di Harry. Era stato zitto mentre Harry aveva fatto scorrere un coltello lungo la sua gola, disegnando una linea rossa sulla pelle pallida. Era stato zitto quando Harry gli aveva fatto scivolare del cibo in bocca, versandogli poi dell'acqua per mandare giù il tutto. Era stato zitto quando Harry aveva stretto le sue restrizioni, lasciando uscire solamente alcuni sibili occasionali di dolore.
Questo frustrava Harry alla follia. Lui voleva sentire Louis, voleva che lo supplicasse e che lo implorasse come tutti gli altri. All'inizio credeva che Louis avesse solamente paura, che fosse troppo terrorizzato per emettere qualsiasi suono, quindi cercò di essere gentile. Cercò di convincere Louis che provava pietà nei suoi confronti, che avrebbe potuto essere condizionato per lasciar andare un prigioniero. Domenica, il primo giorno che Louis aveva passato interamente nell'appartamento, Harry aveva rimosso il sangue dal suo labbro rotto, aveva messo del ghiaccio sui suoi lividi e aveva medicato le sue ferite, sperando di riuscire a farlo calmare nell'unica maniera che sapeva fare. Dopo un po', però, Harry cominciò a realizzare che non era la paura a mantenere le labbra del più grande serrate. Non era quello il motivo, non lo era per niente. Louis lo stava prendendo in giro, stava ridendo di lui con aria di sfida dietro a quelle labbra impassibili e quegli occhi di pietra. Non era spaventato; semplicemente non era stato distrutto abbastanza da indurlo a implorare.
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Damaged Goods - Larry Stylinson // ITALIAN TRANSLATION
FanfictionHarry è un serial killer che non vede l'ora di uccidere la sua nuova vittima, Louis Tomlinson. Thriller!AU ITALIAN TRANSLATION, I DON'T OWN THIS STORY. Credits to http://neverhadthewords.tumblr.com