5.

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Scassinare la porta doveva essere la parte più facile. Le sue mani non avrebbero dovuto tremare così tanto. Non avrebbe dovuto essere così stravolto. Non era mai successo prima. Non si era mai lasciato sopraffare dalle emozioni per nulla, specialmente per una persona. Non per qualcuno di cui aveva intenzione di sbarazzarsi.

Era tutta colpa della ragazza. Si era divertito, era stato disposto ad aspettare. Era persino stato paziente. Aveva giocato bene le sue carte, era andato tutto secondo i piani. Avrebbe potuto facilmente scassinare la serratura, scivolare all'interno dell'appartamento e dirigersi verso la camera da letto senza alcun problema. Non si sarebbe dovuto preoccupare di quanto precisi sarebbero stati i suoi tagli, con le mani che gli tremavano così tanto e la lama del coltello che era più opaca di quella che usava di solito.

Sarebbe riuscito a farla franca, se non fosse stato per lei.

La spilla che stava contorcendo gli scivolò dalle dita e cadde a terra per quella che sembrò essere la quinta volta quella notte. Harry ricordò Louis che si chinava a raccogliere le chiavi, e gli venne quasi voglia di urlare. Doveva essere bravo. Doveva sapere quello che stava facendo. Non doveva essere quello con la fronte sudata, le dita tremanti e la risatina nervosa. Harry doveva essere sicuro di se stesso.

Raccolse la spilla dal terreno, odiando il modo in cui il suo respiro si era trasformato in una serie di sussulti regolari, e odiando il modo in cui il suo cuore batteva contro la sua cassa toracica. La porta non sembrava aiutarlo quella notte. Avrebbe dovuto trovare un altro modo per entrare, qualcosa di più semplice. L'idea lo disgustò, ma dovette ammetterlo - solo per questa volta - non era in vena di lottare con qualcosa di così banale come una serratura. Avrebbe ucciso qualcuno quella notte, anche se significava trovare un modo più semplice per entrare in casa.

Si allontanò di qualche passo dalla porta, giù per il gradino d'ingresso e in mezzo alla strada. C'era solamente un'altra maniera per entrare nel dormitorio, lo sapeva, e anche se non c'era più traccia di discrezione o segretezza, Harry sapeva che sarebbe stato altrettanto efficace come lo scricchiolio delle assi del pavimento, terrificante come il cigolio dei carini di una porta aperta. Il coltellino che aveva rubato nella caffetteria era posto nella tasca della sua felpa nera, nascosto in un astuccio, e stava fremendo dalla voglia di afferrarlo, premerlo contro la pelle tiepida e guardare il sangue raccogliersi in piccole goccioline rosse sotto di esso.

Harry decise che non sarebbe riuscito ad aspettare un secondo di più. Raggiunse la parte opposta della casa, trovando la finestra che stava cercando. C'era una luce soffusa all'interno, proveniente da una piccola sveglia posta vicino al letto di Louis. Se fosse stata nella stanza di chiunque altro non sarebbe stata visibile dall'esterno, ma Harry sapeva che le imposte che avrebbero dovuto nascondere Louis erano rotte da tempo. Sapeva che una non si poteva chiudere più della metà, mentre l'altra non si poteva proprio chiudere. Aveva sfruttato queste piccole informazioni a suo vantaggio nelle varie occasioni, sbirciando all'interno per vedere quando si svegliava Louis in un dato giorno della settimana. La usava per guardare Louis seduto sul letto ancora sveglio, mentre tossiva e si rigirava nel vano tentativo di dimenticare le cose che lo tormentavano la notte.

Mentre cercava di dimenticare Harry.

Si sentì nuovamente arrabbiato. Chi si credeva di essere Louis, che invitava una sconosciuta in casa dopo non essere stato richiamato da Harry? Chi si credeva di essere, a superarlo così velocemente? Lui doveva aspettare. Doveva disperarsi, chiedere in giro di un ragazzo con dei ricci castani e brillanti occhi verdi. Doveva ricordarsi di lui.

Damaged Goods - Larry Stylinson // ITALIAN TRANSLATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora