10.

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Essere lasciato solo in un appartamento a lui estraneo aveva riempito la mente di Louis di pensieri. Ogni scricchiolio gli sembrava Harry che tornava e ogni ombra sul muro sembrava avvicinarsi sempre di più, muovendosi verso di lui. Quando nessuno attraversava la porta di casa e nessuna ombra si avvicinava al letto, si sentiva sovrastato dalla sensazione di essere completamente solo. Non che fosse qualcosa di cui sorprendersi; quando la sua unica compagnia era un serial killer, era ovvio che si sentisse più che isolato. Era normale, e quindi, ovviamente, desiderava avere compagnia.

Era abbastanza sicuro che la compagnia che desiderava non avrebbe dovuto essere quella di un assassino, ma non è che aveva avuto veramente molta scelta. Louis non aveva idea di quanti giorni erano passati da quando era stato rinchiuso lì dentro. Non era sicuro del tempo che era passato da quando aveva visto i volti dei suoi amici e familiari per l’ultima volta. Tuttavia, che fosse passato più o meno tempo, era stato abbastanza da fargli pensare che qualsiasi compagnia sarebbe stata meglio di non averne. Oltre a tutto questo, Harry era interessante. C’erano così tante cose sbagliate in lui, cosi tante cose che erano rotte; Louis voleva scoprire quale delle tante avrebbe dovuto guarire per farlo uscire da quella vita incasinata, non importa quanto difficile e disperata sarebbe stata quella ricerca.

Svegliarsi e trovare Harry piangere in un angolo gli aveva causato un inaspettato vuoto allo stomaco. Ovviamente, qualsiasi cosa Louis stesse cercando gli si era presentata davanti agli occhi. Qualunque cosa avesse dovuto fare per aiutare Harry ad uscire da quella vita era lì che lo aspettava, se solo fosse riuscito a  fargli le domande giuste. Allo stesso tempo, c’era un coltello per terra accanto al letto e non era del tutto sicuro di volerne sapere il motivo. C’erano grandi probabilità che Louis chiedesse esattamente la cosa sbagliata e finisse morto prima di quanto si aspettasse, quindi Louis si sforzò di rimanere in silenzio e osservò Harry finchè non si calmo abbastanza da riuscire a parlare.

C’era una descrizione relativamente accurata di ciò che Louis non aveva fatto ultimamente. Non aveva mangiato finchè Harry non lo aveva nutrito, non aveva bevuto a meno che Harry non lo avesse fatto bere. Non aveva detto una parola finchè Harry non aveva cominciato a parlare con lui. Tutto quello che faceva era incentrato sulle azioni di Harry, su come si sentiva Harry, quello che Harry faceva in quel preciso giorno. Non aveva nemmeno dormito finchè Harry non aveva lasciato la stanza, e anche in quel caso si svegliava scoprendo di essere stato lavato o trovando Harry che lo fissava dalla cucina, con quegli occhi terribilmente verdi che riuscivano a guardarlo in modo sorprendentemente limpido e determinato un momento e completamente perso e confuso quello dopo.

Il centro del nuovo mondo di Louis era quella piccola inclinazione con cui aveva cominciato, e lo sapevano entrambi. Il risultato erano state enormi incongruenze difficili da conciliare tra loro e quasi impossibili da comprendere.  Oramai non c’erano più garanzie, e quella era l’unica cosa su cui Louis potesse contare.  In ogni caso aveva giocato bene le sue carte e aveva programmato di rimanere in vita finchè qualcuno non lo avrebbe trovato ma se avesse detto la cosa sbagliata, sarebbe stato ucciso nel giro di pochi minuti. Era un gioco pericoloso e non che volesse giocarlo particolarmente, ma lui era lì e nulla lo avrebbe cambiato.

C’erano altre cose di cui preoccuparsi. Aveva sentito parlare di ciò che aveva menzionato prima – più che altro nelle serie tv poliziesche o cose simili, ma quelle si erano dimostrate relativamente accurate finora – che le vittime venivano occasionalmente attaccate dai loro rapitori. La Sindrome di Stoccolma, o qualcosa di simile. Loro non volevano lasciare quello che avevano trovato e probabilmente non avrebbero dovuto essere trovate in primo luogo. Louis sapeva per certo che lui non ne soffriva in quel momento. Ogni atomo del suo corpo voleva tornare a casa.  Non voleva stare con Harry e non avrebbe avuto alcun problema a uscire da quella casa. Ma c’era al contempo il pericolo che avrebbe potuto svilupparsi se avesse aspettato in giro più a lungo.

Damaged Goods - Larry Stylinson // ITALIAN TRANSLATIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora