Brahms

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Finalmente è mattina, andiamo in paese. Ho deciso di comprare un bel libro da leggere. Non avrei mai pensato che questo posto al mare fosse così triste e isolato dal mondo! Quando Johan aveva trovato Paul al bar, sembrava così felice per me e per la mia famiglia di questa grande offerta. Lui è più di un amico, è come un fratello! Ci conosciamo dai tempi dell'asilo, a Johan ho sempre confidato ogni pensiero e segreto.

Penso che invece io a lui piacessi. Quando ho conosciuto Matt, sono subito corsa da lui per dirglielo; gli raccontai quanto era gentile e dolce con me, pur conoscendoci da poco. Inizialmente ci scherzò su, però quando la nostra amicizia divenne una relazione più seria, iniziò ad essere irritante ogni volta che gli raccontavo qualcosa su di lui. Non ci volle molto a capire quanto male gli stessi facendo. Non me ne ero accorta prima, purtroppo! Iniziai ad allontanarmi per non farlo soffrire, ma lui andò da mia madre a dirle che si era comportato male e che non voleva rovinare il nostro rapporto di amicizia. In effetti neanche io lo volevo, così tornammo a frequentarci. Andammo anche al cinema con sua sorella Sarah e Matt a vedere Jumanji, un successone con incassi record, secondo me!

Pensandolo, ho scelto il libro da comprare: "A sangue freddo"! Il preferito di Johan, che adora il genere giallo e che mi ha caldamente consigliato di leggere.

Il paese in cui siamo non è male: gli abitanti sono sorridenti e disponibili con i turisti, anche se oltre a noi non ce ne sono molti.
Evan purtroppo fa i capricci perché vuole a tutti i costi la macchina telecomandata. I miei genitori cercano di insistere che nella casa in città ne ha già tre, ma alla fine cedono e gliela comprano. I suoi occhi verdi, le lentiggini e i capelli sul rosso rame, fanno innamorare chiunque. Ha preso tutto dal nostro nonno! Anche se a volte mi fa arrabbiare, l'amore che provo per lui è indescrivibile.

È ora di pranzo, pensiamo che sia meglio fermarci a mangiare in un locale del posto.

Successivamente torniamo a casa.

Scendo dalla macchina, vedo nuovamente una sagoma davanti alla nostra porta: cercava di spiare dalla tendina della finestra lì accanto. Questa volta sono più vicina e l'immagine è più nitida: è un ragazzo di circa vent'anni, alto, mingherlino con la carnagione chiara quanto la mia.

Appena nota la mia presenza, arrossisce e si sposta velocemente, facendo qualche passo verso di me.

«C-ciao! Voi siete la famiglia in affitto, giusto?» la sua voce risulta molto imbarazzata, sorride.

«Sì, tu chi sei? Cosa ci fai qui davanti?» rispondo con un tono leggermente alterato.

Ride e indica la casa dei Wright: «Io starò lì per queste vacanze, loro sono i miei zii! Spero di non essere sembrato un po' troppo sfacciato nel presentarmi davanti alla vostra porta, però è stata Annie a consigliarmelo: diceva che star da solo non era un ottimo modo per passare le vacanze estive, che una ragazza della mia età, o quasi, alloggiava qui!»

Sto per replicare, quando spunta mia mamma da dietro:

«Ringrazia tua zia! Piacere, io sono Moira e lui è mio marito Charles! Ah, quel piccoletto è Evan, nostro figlio.» sembra molto felice di ricevere visite.

«Sarà fatto! Il piacere è tutto mio, mi chiamo Brahms.»

Si stringono la mano in segno di presentazione.

Successivamente Brahms si volta verso di me e chiede: «Tu, invece, come ti chiami?»

«Rachel.» rispondo.

Una vacanza troppo perfetta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora