Friends

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Tadata tadata
Squilla il telefono
"Pronto"
"Ciao Lau"
"Ciao Nicolas, come va?"
"Bene bene sei in vivavoce c'è anche Ale"
Mi faceva troppo ridere l'accento inglese
"Ciao Aleee "
"Ciaoo " mi salutò lei.
Nicolas e Alessandra Smith erano due gemelli biondi occhi verdi troppo simpatici, erano inglesi ma sapevano parlare molto bene l'italiano dato che la mamma era italiana mentre il padre Americano, li avevo conosciuti quando avevo 8 anni ad un pranzo di aziende, i genitori erano architetti e avevano fatto una collaborazione con i miei per un progetto. Erano molto simpatici anche se fin da bambini sono sempre stati fissati con la moda e Alessandra non ha mai avuto i capelli fuori posto.
"Ti dobbiamo dare una notizia bellissima"
"Ditemi tutto"
"CI TRASFERIAMO A ROMA"
"State scherzando?"
"No, abbiamo convinto papà"
"Che bello"
"Si anche noi siamo molto felici, è stata Alessandra ad aver convinto papà, io non ci sarei mai riuscito hahaha."
"Modestamente" disse lei
"Ale sei grande"
"Si si lo so lo so"
"Ok, quando arrivate?" 
"La prossima settimana"
"E dove dovete stare?"
"Em...era proprio di questo che ti volevamo parlare" 
"Cioè...??"
"Possiamo stare da te?"
"Ragazzi sarebbe molto bello ma non so se mamma sia d'accordo e sopratutto papà, bisognerebbe parlargliene con calma, glielo dirò stasera"
"Va bene Lau sei mitica"
"Grazie grazie, ma non vi assicuro nulla"
"Stai tranquilla Lau, proverò a farmi un trattamento anti rughe per rilassarmi hahaha"
"Vi faccio sapere hahaha"
Detto questo attaccai e riflettei un po'sul da farsi prima che Ceci tornasse dal bagno
"Chi era?" Chiese
"Nessuno, i miei amici di Londra"
"Ah ok, andiamo al ritrovo?"
La fulminai con lo sguardo
"Ok ok era per tirarti un po' su..."
"Si lo so che lo fai con buone intenzioni ma non ce la faccio"
"Si ti capisco"
"Scusami"
"No no tranquilla, vuoi venire a cena a casa?"
"No scusa, devo parlare a mamma e a papà di una cosa..."
"Capito, io devo andare adesso, sta arrivando papà"
"Tranquilla, salutami tutti"
"Si certo, ciao Lau a domani"
Mi diede due baci ed uscì di casa, mi riguardai il polso con il braccialetto tiffany, la adoravo anche se a volte mi faceva dannare.
Mi accorsi solo ora che aveva fatto buio e andai da mio fratello, avevo bisogno di passare un po' di tempo con il mio fratellone.
Toc toc
"Entra"
"Lu ti disturbo?"
"No tranquilla"
"Sono un po'giù"
"E perchè?" Si sedette affianco a me nel letto
"Perchè è successa una cosa e mi sento male"
Se non fosse mio fratello lo stuprerei a volte, era così dannatamente bello. Mi fece tornare nel pianeta terra con una domanda
"Lau cosa è successo?"
"Fabio mi ha baciata" dissi io a occhi bassi
"Cosa??" Sbottò mio fratello
"Luca ti prego non fare nulla" 
"Lau quando?"
"Prima a casa"
"Io quello lo ammazzo"
"No non devi fare nulla tanto ha detto che l'ha fatto così per fare"
"Ancora peggio allora"
"Luca ti prego, sono venuta a parlarti perchè sei quello di cui più mi posso fidare, sei mio fratello e se ti chiedo di non fare nulla per una volta ascoltami"
Mi guardò con occhi dolci e poi disse
"Lau senti, sei la mia sorellina e se qualcuno prova a toccarti lo sai che divento geloso, sopratutto se si tratta di un mio amico, mi fa innervosire questa cosa"
Si alzò e iniziò a dare pugni al muro.
Mi alzai a mia volta e piano piano mi avvicinai a lui e lo abbracciai, mi faceva sentire sicura stare tra le braccia di mio fratello, lo adoravo era il mio supereroe.
"Be Lau mi sa che per stasera posso anche non andare al ritrovo"
"Grazie Lu"
Detto questo rimanemmo un paio di minuti abbracciati finchè non arrivarono mamma e papà.
"Ragazzi venite? Abbiamo comprato le pizze"
Io e Luca ci guardammo con fare d'intesa e corremmo in sala da pranzo.
"Mamma ti adoro" dissi io saltellando
"Non compravi la pizza da un mese"
Disse Luca
"Oggi ci sentivamo buoni" ribadì papà.
Dopo qualche minuto eravamo tutti a tavola a gustarci la nostra pizza, aspettai un po' prima di parlare di Nicolas e Alessandra. Mamma portò il dolce a tavola e io dovetti sganciare la bomba.
"Mamma, papà potete ascoltarmi un minuto?"
"Si dicci tutto" disse mamma
"Vi vorrei chiedere una cosa, vi ricordate Nicolas e Alessandra i figli di Peter e Monica?"
"Certo come no, grande affare quell'anno" disse mio padre.
"Ecco, non è che per caso dato che abbiamo tanto spazio in casa li potremo ospitare qui?"
"Certo, quanto? Tre giorni, una settimana?"
"Ci sei vicino...si tratta di un'anno..."
Dissi guardando il tavolo
"Un anno??" Disse mia madre
"Secondo me oggi hai bevuto" disse papà.
"Perchè no? In fondo sono sempre state delle persone molto gentili nei nostri confronti e ricordatevi che ogni favore sarà ricambiato e oltretutto non vi costa nulla, siamo ricchi sfondati, e una delle cose belle è che possiamo mantenere con il nostro stile di vita altre 20 persone, per favoreeee"
Feci il labruccio
"Ne dobbiamo parlare, vero??" Mia madre diede un calcio sotto al tavolo a mio padre che si limitò a fare un verso strano come per approvazzione, Luca mi guardò esterrefatto e mi mandò un sms
《 come diamine hai fatto?》
《 non lo so》 gli risposi

Detto questo Luca si alzò e disse
“Be io devo andare da Carlo”
“Ah si certo vai” disse mamma
“A che ora hai intenzione di tornare?” chiese papà
“Non lo so, ho le chiavi tanto” detto questo Luca uscì.
Io andai in camera e scrissi a Cecilia
<sono tristissima>
<vieni al ritrovo>
<si, per vedere Fabio e Queen Oca baciarsi? No grazie>
<e smettila, ti viene a prendere Francesco>
Non risposi pensando di evitare quell’ inutile conversazione e invece 10 minuti dopo mi chiamò Francesco ed era giù. E mo che faccio.
Non avevo voglia di vedere Fabio ma di certo non avevo nemmeno voglia di rimanere con il muso a casa tutta la sera. Presi le chiavi, mi misi dei jeans neri, gli anfibi, una canottiera e una giacca di pelle nera e corsi fuori.
“Sto uscendo”
“Dove vai?” chiese mamma
“Da Cecilia” dissi io sperando non chiedesse altro
“Sicura?” intervenne papà “Guarda che se scopro che eri di nuovo con quei delinquenti non esci per un mese Laura”
“Stai tranquillo”
Una volta scesa controllai che i miei non fossero affacciati e salì in moto con Francesco
“Veloce Fra” 
“Ok piccola ma non così tanto entusiasmo”
Mi prese in giro mentre mi sistemavo il casco, gli diedi un pugno sulla spalla e lui partì . una volta arrivati corsi prima da Cecilia per dirle di coprirmi nel caso i miei avessero chiamato per sapere dove fossi e poi raggiunsi Francesco che era insieme a suoi due amici. Qualcuno a un certo punto propose una gara di corsa di moto e Francesco mi chiese di fargli da spalla che consisteva nell’ uccidersi praticamente stando dietro al pilota e tenendosi più forte che mai, stavo per dire di no, ma quando notai quella scema di Serena guardarmi non ce la feci più e accettai. Salì con Fra in moto sotto gli occhi attenti di Fabio che mi squadrava e appena diedero il via mi uscì un gridolino ma ne uscì sana e salva, scesi dalla moto aspettando che Francesco ricevesse tutti i complimenti per aver vinto e mi allontanai un po’
“Non sapevo avessi tutto questo coraggio” disse Fabio avvicinandosi di più
“In realtà non sai nulla di me quindi non mi stupisce” dissi con tono di superiorità
“Acida, strano lo sai, dici di odiarmi e poi ti fai baciare”
“Vattene Fabio”
“Quanto ci scommetti che riesco a farti innamorare?”
“E tu quanto ci scommetti che riesco a darti uno schiaffo?”
“Lau andiamo?” mi disse Francesco
“Si si” mi girai facendo l’occhiolino a Fabio. Mi sembra così surreale tutta la situazione ma per una volta sono io che tengo il coltello dalla parte del manico caro Fabio Rizzo.

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