Sea

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Mi alzai di mal umore e andai a fare colazione, avevo un mal di testa assurdo ed ero pure in ritardo, non vedevo l' ora che mi regalassero quel maledetto scooter così potevo alzarmi anche solo alle otto anziche' alle sei e mezza. Ma vabbe mancava solo una settimana, anche se no avrei fatto alcuna festa, non mi piacevano molto le feste, cioè, le mie feste, quelle degli altri le amavo, forse perché no avevo alcuna responsabilità e potevo fare ciò che mi pareva, non dovevo stare a controllare chi rompesse cosa o chi si picchiasse con chi, ero una normalissima invitata. Mia mamma mi riportò alla realtà
"Vuoi un passaggio oggi?"
"Si mamma grazie in realtà avevo intenzione di chiedere a Luca ma tu mi vai più che bene" dissi scherzando.
"Se fai in fretta ti porto a prendere la colazione, sono le sette e mezza, ce la fai in mezz' ora?"
"Si certo che ce la faccio"
"Perfetto dai allora ti aspetto"
Venti minuti dopo ero super pronta e uscì insieme a mamma. Per tutto il viaggio le scassai le scatole con i miei vocalizzi e al bar mi feci mettere anche un po' di miele nel cappuccino, giusto per essere sicura che oggi la prof fosse fiera di me.
Arrivai con solo 10 minuti in anticipo che usai per sistemare le cose nell' armadietto e andare in cortile a gustarmi il mio cappucino d' asporto. 3 minuti prima che suonasse la campanella mi incamminai verso Cecilia che era in procinto di scendere dall' auto, quando per sbaglio urtai una persona, iniziai a scusarmi, ma quando alzai lo sguardo e vidi chi non avrei mai voluto vedere feci una smorfia
"Cerca di stare più attenta" disse con un sorrisino stampato sulle labbra
"E tu cerca di essere meno idiota" dissi e feci per andarmene, suonò la campanella e cercai di andarmene ma mi strinse il braccio e mi prese a sacco di patate nelle spalle.
"Lasciami andare" urlai dimenandomi il più possibile.
"Tanto non ti mollo" disse lui.
Mi poggiò sulla sella della sua moto e mi tenne ferma, la seconda campanella suonò
"Oh che peccato, la seconda campana"
Imprecai fra me e me e incrociai le braccia al petto, feci un bel respiro
"Si può sapere che caspita vuoi Rizzo?"
"Vieni a fare un giro?"
"E perché mai dovrei?" alzai un sopraciglio
"Perché noi due abbiamo fatto una scommessa"
"Ciò non toglie il fatto che io la debba rispettare" dissi audace.
"Ah allora sei un'imbrogliona..."
"Eh no imbrogliona a me no".
Sbuffai e salì in moto con lui, andammo al mare, un posto che io amavo fin da quando ero bambina e ci sedemmo su uno scoglio
"Si può sapere perché fai così tanto la scorbutica con me?"
"Non saprei forse perché in tutti questi anni mi hai trattato di merda?"
"Non è assolutamente vero, cioè si, però tu mi facevi arrabbiare"
"E in che modo scusa ti avrei fatto arrabbiare?"
"Eri la ragazza perfettina, ricca, sempre vestita di marca, avevi tutto e te ne vantavi, sai, alcuni di noi sono in questa scuola per una borsa di studio, non come te e tuo fratello"
"IO non mi sono MAI comportata da viziata e tantomeno data delle arie, non ero in condizioni di vantarmi di nulla e non ho mai preso i giro nessuno, se prima di parlare conoscessi le persone for..."
Mi baciò all' improvviso, il cuore iniziò a martellarmi nel petto e dentro di me sentivo i fuochi d' artificio, mi fece adagiare nella sabbia sotto di lui e io non sapevo se ribellarmi o no, ma CARPE DIEM mi lasciai andare, fece una scia di baci dalla bocca sino al collo e iniziò a mordicchiare, si scostò e mi guardò per quella che mi sembrò un' infinità, mi diede un bacio a stampo poi disse
"E' meglio tornare o si fa tardi"
Annuì e mi alzai. Tornati a scuola giusti per la campanella d'uscita mi disse
"Ti passo a prendere alle nove"
Rimasi li a fissarlo per ore mi sembrò, poi mi fece l'occhiolino e mi risvegliai. Cecilia iniziò con l' interrogatorio e vidi Giulia corrermi incontro
"Come mai non c'eri alle lezioni? Anzi affari tuoi, senti a che ora passo stasera?"
"Stasera?...Ah si certo il progetto, passa alle quattro ok?"
"Va bene, ma cerca di non essere nel paese delle nuvole intesi?"
Annuì, salutai Cecilia e tornai a casa.
Mi stesi sul letto cercando di riflettere su quello che era appena successo...non ci potevo credere, Fabio, il mio Fabio antipatico e stronzo mi aveva baciato...
Mi addormentai per quelli che mi sembrarono 10 minuti e invece sentì il campanello, era di sicuro Giulia.
Mi alzai ancora stanchissima ed andai ad aprire

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