amore?

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L'altro giorno a religione abbiamo parlato dell'amore.

"Cos'è l'amore?" ci ha chiesto il professore.

"Bella domanda" ho pensato.

Ci ha detto di scrivere in cinque minuti la nostra definizione di amore.
Cinque minuti sono pochi, si potrebbe scrivere un mattone di ottocento pagine sull'amore, così mi sono limitata a scrivere una frase.

"Amare vuol dire stare bene; trovare in qualcuno, o qualcosa, un motivo per poter essere veramente felici"

Quindi felicità = amore e amore = felicità, giusto?
Giusto.

Si è felici quando si ama quello che si sta facendo. E si può amare una persona, come si può amare uno sport e si possono amare gli amici e la famiglia.
Di conseguenza si è felici quando si vede quella persona, quando si pratica quello sport e quando si passa del tempo con quegli amici e con la propria famiglia.

È l'amore la chiave della felicità?

Per me sì.

Ma dato che sto scrivendo queste parole durante la lunga e noiosa ultima ora di filosofia, sono ispirata dalle idee di Anassimandro.
L'infinito, il principio di tutte le cose, qualcosa che non si può determinare.

L'amore si può determinare, definire? No.
Nessuno potrà mai spiegare cosa ci porta ad amare qualcuno, o qualcosa.

Quindi l'amore è il principio di tutte le cose? È infinito?

Sarà solo una mia interpretazione personale, probabilmente priva di senso, ma sì.

Gli stilnovisti dicono che col cuore gentile ci nasci, e che non c'è un motivo se qualcuno è in grado di amare e qualcun altro non lo è.
La fisica dice che in qualsiasi situazione c'è sempre un punto d'ombra, qualcosa che nessuno potrà mai spiegare.

Torna tutto.

L'amore fa parte della natura dell'uomo, l'amore è il punto d'ombra nella vita di ognuno di noi.

Possiamo passare svegli tutte le notti del mondo, possiamo ascoltare tutte le canzoni e leggere tutte le poesie, ma mai troveremo una spiegazione al perché si ama.

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