15/09/2006
-Mamma no non andare! Mamma! Mamma ho paura! Mamma non ci voglio andare a scuola! Mamma ti prego! No!-17/11/2010
-Uffa mamma non voglio andarci oggi a scuola. Dai ti prego. Non mi sento bene. Dai mamma lì non mi piace. Voglio stare a casa oggi.-22/04/2013
-Posso non andare a scuola oggi? Dai per favore, non mi va. Dai ma' che palle però.-09/02/2018
-Pronto? Che c'è ma'? Non mi andava di entrare, lì dentro mi stanno tutti sul cazzo. Sì, okay, dico quante parolacce mi pare. Va bene domani ci vado. Ora non rompere però. Ciao.-Ho paura.
Lì non mi piace.
Non mi va.
Mi stanno tutti sul cazzo.Curioso come lo stesso concetto possa essere espresso in così tanti modi diversi. Usiamo parole differenti a seconda dell'età, del contesto, delle esperienze, ma il succo della questione non cambia. Guardiamo la nostra creatività soffocare in un mare di libri di testo, la sentiamo gridare in disperata ricerca di aiuto. Un grido vano, un grido nel vuoto, un grido silenzioso. E la paura si trasforma lentamente in disprezzo, poi menefreghismo, poi odio. Ci ritroviamo a doverci costruire un futuro sulle ceneri dei nostri stessi sogni.