Stavo sdraiata sul letto con le braccia aperte guardando il soffitto. Mi si torcevano le budella al pensiero che avrei passato tre mesi in un maneggio sconosciuto e lontano dai miei genitori. Almeno ci saranno Geggia e Lissa... e poi avrò Bianca pensai, e un piccolo sorriso mi spuntò sul volto. Eppure una strana sensazione continuava a percorrermi le vene.
Mentre stavo cercando di dare un significato a quello che sentivo, squillò il telefono. Sobbalzai riportata improvvisamente alla realtà e mi misi a sedere prendendo il cellulare dal comodino a fianco al letto. -Pronto?- -Lilaaaa! Sei emozionata? Io non vedo l'oraaa!- Allontanai velocemente l'apparecchio dal mio orecchio ridendo. Il nodo che mi serrava lo stomaco si sciolse immediatamente sentendo la voce di una delle mie migliori amiche, Melissa. Lila è il mio soprannome, un'abbreviazione di Leila, che mi avevano dato i miei genitori quando ero piccola. -Lissa!- risi -Si sono straemozionata... non riesco più ad aspettare!- Non le accennai dello strano presentimento che avvertivo poco prima. È solo una stupida preoccupazione pensai scacciando la sensazione.Alle nove del mattino arrivai al mio maneggio, La Mela Verde, una piccola e tranquilla scuderia della Val Bisagno a Genova. Chiusi la portiera della macchina e mi avviai verso l'entrata. -Ciao Piombo!- Mi chinai ad accarezzare il piccolo cane di uno degli stallieri, vecchio, ma molto vivace. -Buongiorno Leila- Il mio istruttore, Stefano, mi salutò con un sorriso gentile. -Buongiorno Steve- sorrisi raddrizzandomi. -Il camion è dietro, dai paddock. Versus è già dentro e Eugenia è con lui- -Va bene, grazie mille- Andai dal box di Bianca ed entrai. -Ciao bella- Si voltò drizzando le orecchie. Le accarezzai il muso e lei mi annusò tutta cercando qualche mentina. -Tieni golosona- Le diedi due zuccherini sorridendo, poi le baciai il naso vellutato e presi la cavezza. Gliela infilai e aprii il box portandola fuori. Presi le fasce dalla mia borsa e poi percorsi il corridoio che portava ai paddock, pieno di teste di cavalli che spuntavano da sopra le porte dei loro box guardandoci curiosi. Passando accarezzai qualche naso e poi uscii dirigendomi verso il camion. -Ehi Leila- Eugenia spuntò da dietro il mezzo. -Ehi Geggia- La abbracciai e poi lei salutò Bianca con una carezza. Mi chinai e iniziai a sistemare le fasce sulle zampe della mia cavalla. -Emozionata?- chiesi continuando il lavoro. -Abbastanza- rispose tranquillamente. Geggia era sempre stata una ragazza pacata e riservata, che non lasciava trasparire i suoi sentimenti facilmente. Per questo, agli estranei, risultava fredda e distaccata, ma io colsi la nota di emozione nella sua voce che indicava tutto ciò che non voleva esprimere a parole. Sorrisi e dopo essermi assicurata che le fasce fossero messe bene, feci salire Bianca sul camion, sistemandola per il viaggio. -Lissa è già arrivata?- chiesi mettendo a posto le ultime cose. Un forte rumore di zoccoli risuonò nell'aria. -Credo di si- disse ridendo Eugenia e indicò una ragazza dai capelli chiari tutti scompigliati, che correva seguita al piccolo trotto da una giumenta baia. -Scusate il ritardo!- disse col respiro affannoso -Sistemo Contessa dentro e arrivo!- Salì sul camion senza lasciarci tempo di rispondere. -È sempre la solita- dissi scuotendo la testa, ma con un sorriso sulle labbra.
Sistemati cavalli, finimenti e valige, salutammo Stefano, che ci augurò una buona estate, e salimmo nella parte anteriore del camion per il trasporto cavalli. -Finalmente ci siamo!- disse Melissa saltellando sul sedile. -Si, finalmente!- dissi ridendo della sua espressione emozionata. Eugenia salì e chiuse la portiera e il camion partì seguito da un urlo di Melissa: -Silver Horseshoe stiamo arrivando!!-
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Sguardo alto, talloni bassi.
General FictionLeila è una ragazza di 16 anni appassionata di cavalli. Ha una bellissima cavalla araba, due migliori amiche fantastiche, e due genitori che tengono molto a lei. Insomma una vita che tutti vorrebbero, una vita da sogno. Ma quando quell'estate le tre...