Il viaggio da Genova ad Anghiari, un piccolo paese della Toscana, fu lungo ma divertente. Passammo tutto il tempo a fare progetti per i mesi che avremmo passato insieme, a fantasticare sulle attività e sul maneggio in cui saremmo state e a descriverci a vicenda tutti i nuovi acquisti equestri: pantaloni, guanti, cavezze e sottosella di tutti i tipi e colori. Quando finalmente il signor Cassoli, padre di Geggia, prese l'uscita per il paesino, avevamo ormai finito da tempo gli argomenti. Arrivammo a Silver Horseshoe per l'una, passando per una campagna ordinata e semipianeggiante. -Santo cielo, è enorme questo posto!- disse Melissa, con il naso spiaccicato contro il finestrino e la bocca spalancata, quando, dopo una curva, comparve ai nostri occhi il maneggio in tutta la sua grandezza. -È un paradiso...- aggiunse con tono sognante Eugenia. Davanti a noi c'era un piazzale su cui si affacciava l'edificio principale. A destra si trovava un grande campo coperto e una stradina che portava a sue campi aperti e a un rettangolo di dressage. A sinistra un'altra strada conduceva a un piccolo cortile interamente circondato da box da cui spuntavano teste di cavalli di ogni razza e manto. Al centro dello spiazzo si ergeva una casetta di legno che presumevo fosse la selleria, e in lontananza si poteva scorgere un percorso di cross-country. Tutto era circondato dal bosco.Scendemmo dal camion non appena il signor Cassoli spense il motore. Una ragazza sui 26 anni, alta, con i capelli ricci legati in una bella coda di cavallo castana, una spruzzata di lentiggini sugli zigomi e due grandi occhi verdi, ci venne incontro sorridendo. -Salve! Sono Anna, la vostra istruttrice per i prossimi tre mesi. -Voi siete?- -Eugenia Cassoli, Melissa Sunti e Leila Fronto- risposi io per tutte. Anna consultò una lista che aveva in mano. -Con Versus, Contessa e Bianca giusto?- annuimmo insieme. -Perfetto. Allora i box sono contrassegnati con il nome del vostro cavallo e sono da quella parte- disse indicando alla sua destra. -Sistemateli e poi venite da me che vi porterò ai vostri bungalow, ok?- -Va bene- sorridemmo emozionate. Anna tornò verso l'edificio e noi iniziammo a scaricare le nostre valige. -Tre mesi qui, immerse nell'equitazione, tutte insieme. Ci pensate?- Continuammo a chiacchierare eccitate anche al momento di far scendere i cavalli dal camion. Arrivate nelle scuderie, cercai il box con il nome Bianca sopra. -Eccolo trovato! Lissa qui c'è il tuo! Siamo vicine- le sorrisi indicandole il box alla mia destra. Dall'altro lato c'era la scritta Zaornbet , ma era vuoto. Feci entrare Bianca e le tolsi le fasce e la cavezza, poi uscii. -A dopo bella. Ambientati un po'- la salutai con un bacio, e aspettai che Geggia, tre box distante da noi, sistemasse Versus. Guardando le mie migliori amiche e la mia cavalla, tutte insieme in un maneggio da sogno pensai solo una cosa: Questa sarà una vacanza perfetta! Ma mi ero completamente dimenticata della strana e poco piacevole sensazione che avevo provato quella mattina.
-Cosa?!- esclamammo contemporaneamente tutte e tre. -Non se ne parla. Noi saremo in bungalow insieme!- sbottai. Anna sospirò e ci guardò dispiaciuta. -Mi dispiace ma le camerate sono state estratte a sorte. Farete nuove amicizie così- -Io non passo tre mesi da sola con degli estranei, mentre le mie due migliori amiche sono insieme! Abbiamo programmato troppe cose per mandare tutto all'aria adesso!- aggiunse alle mie proteste Melissa, arrabbiata. Anna assunse un'aria più severa.-Si tratta di ore in cui dormirete. Il resto della giornata potrete passarlo insieme. Ora andate a sistemare le vostre valige che tra poco si pranza- detto questo, girò i tacchi e si allontanò. Melissa emise un suono tra la rabbia e lo sconforto alzando gli occhi al cielo. -Non ci credo. Così cambia tutto!- ci guardò disperata. -Dai Lissa. Puoi sempre imbucarti e venire da noi. Che gliene frega a quella?- disse Geggia accennando ad Anna. -Ma non sarà la stessa cosa!- -Vedrai che non sarà così male Lissa. Verrai da noi tutte le sere, o noi verremo da te, va bene?- cercai di confortarla. -Va bene- sbuffò. Poi prese i suoi bagagli e se ne andò al bungalow 2 a lunghi passi. Feci spallucce guardando Geggia e aprii la porta del bungalow numero 1. -Wow- mi guardai intorno meravigliata. -Ma è stupendo!- Eugenia mi imitò senza parole. Era una stanza rettangolare con quattro letti, uno in ogni angolo, con un comodino e una cassettiera affianco ognuno. Su tre lati c'erano delle finestrelle con delle tendine verde scuro, come le lenzuola dei letti, e sulla quarta parete c'era una porta che si affacciava su un bagno spazioso con doccia e vasca da bagno. Il pavimento era coperto da un bel tappeto con disegni verde chiaro e verde scuro. Buttai le mie borse su un letto. -Che bello. Mi ci trasferisco, qui- disse ridendo Geggia. -Già è bellissimo- sorrisi e guardai l'ora. -Andiamo ho una fame allucinante- Geggia annuì osservando un quadretto che rappresentava dei mustang al pascolo. -Si andiamo- si voltò con un espressione felice stampata sul volto, e poi uscimmo insieme andando verso l'edificio principale.
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Sguardo alto, talloni bassi.
Fiksi UmumLeila è una ragazza di 16 anni appassionata di cavalli. Ha una bellissima cavalla araba, due migliori amiche fantastiche, e due genitori che tengono molto a lei. Insomma una vita che tutti vorrebbero, una vita da sogno. Ma quando quell'estate le tre...