14 Leila

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Non c'è più nulla, solo il vuoto. Nei suoi occhi. Nel mio cuore. 

Osservai attentamente le gocce che scivolavano lungo il finestrino della macchina, senza vedere il passaggio che scorreva dietro il vetro. Anche se ero in sull'auto con il corpo, la mia mente era altrove, lontana, assieme alla mia cavalla. Vederla in quello stato aveva distrutto ogni singola briciola di speranza a cui mi ero aggrappata nelle ultime ventiquattro ore. quello che mi aveva fatto capire che non c'erano più possibilità erano gli occhi. Così vuoti, come se si fossero spenti. Quando ero arrivata nel box non avevo visto nulla riaccendersi in lei come avevo sperato, ottenni solo un movimento delle orecchie e un sospiro. E' colpa mia. Sono stata io a ridurla così, e ora mi odia. Continuavo a pensarlo, non riuscivo a togliermi dalla testa la convinzione di averla ridotta così, di averla rovinata. Anche se guarirà, non potrà più tornare a galoppare e trottare come prima. L'ho uccisa, perché un cavallo che non può correre è come se fosse morto.


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