La lunga degenza al nosocomio

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Il medico, appena entrato nella stanza A-E n.8, in cui si trova Aldo,rimane sorpreso nel vedere che il ragazzo si sia ripreso e gli dice:" Ciao Aldo! Finalmente ho il piacere di parlare con te. Come ti senti oggi?"
Il ragazzo, che non era contento di essersi risvegliato per via di quanto accaduto a Juan, gli risponde con voce bassa:"Credo un po' meglio... La gamba e le ferite mi fanno molto male ma non come quelle che ho dentro,quali  credo che non si rimargineranno..."
Il dottor Ordwic, capisce subito cosa intende dire Aldo e cerca di consolarlo. Prima di andar via dice al giovanotto:" Senti Aldo...dovrai rimanere qui in ospedale per un bel po'di tempo. Dobbiamo tenerti sotto controllo anche perché hai una frattura scomposta alla gamba sinistra e le tue ferite alle braccia e alle gambe sono abbastanza profonde... Inoltre, ora che ti sei finalmente svegliato dal coma dovremmo sottoporti a determinati esami per capire se hai subito delle lesioni permanenti al cervello. Presto dovrai darci i nominativi di qualche tuo parente per contattarlo e riferirgli quanto è accaduto e in quali condizioni riversi. Per quanto riguarda i familiari del tuo caro zio Juan non siamo riusciti a contattare nessuno e purtroppo, non puoi rimanere da solo qui in ospedale." Nel sentire quelle parole,al quattordicenne inizia a gelare il sangue: cosa si inventerà questa volta riguardo la sua identità?
Tuttavia Aldo é un ragazzo molto sveglio e perciò finge immediatamente di avere un malore: " Ah... Dottore!!!Mi fa terribilmente male la gamba sinistra...ahi!! É come se si stesse gonfiando per poi  scoppiare!" E il medico: "Proprio per questo motivo dobbiamo entrare in contatto con i tuoi genitori ma riprenderemo la conversazione più tardi. Adesso chiamerò l'infermiera Fernanda che ti porterà subito in sala operatoria per fare una tac e delle radiografie alla gamba." Aldo dentro di sé é felice. Sa di averla scampata anche questa volta. Nel frattempo, la signora Celina lo guarda, gli sorride di nuovo e dopo di ché gli dice:" non aver paura...andrà tutto bene, stai tranquillo! " Quelle parole lasciarono  completamente perplesso Aldo, il quale, é stato appena fatto sdraiare sulla barella per recarsi  in sala operatoria. Appena arrivati in sala, l'infermiera Fernanda, fa spogliare il ragazzino per poi fargli indossare il lungo camice bianco che si mette,solitamente, prima di venire operati: successivamente lo lascia sdraiato ad aspettare sul lettino, per andare a chiamare il medico specialista che si occuperà di lui. Aldo rimane solo e in silenzio in quella gelida stanza: l'unico rumore che egli riesce a sentire é il bip delle macchine. La camera in cui si trova é stata completamente pitturata di un  colore verde scuro, che fa si che la luce, che illumina la camera, sia abbastanza fioca: insomma,una vera e propria sala delle torture. Passano all'incirca 20 minuti e il medico non é ancora arrivato... Cosí, il ragazzo, ancora in preda alla stanchezza e alla debolezza, si addormenta. Al suo risveglio, si troverà nuovamente nella sua camera d'ospedale: era stato colpito improvvisamente da un attacco cardiaco e, i dottori,non hanno potuto far altro che rianimarlo.
L adolescente  inizia a credere che ci sia qualcosa che non va per quanto riguarda il suo stato di salute:nonostante ciò, vorrebbe poter  fuggire dal nosocomio per  portare a termine la sua missione. Ma,il quattordicenne, si rende subito conto che la sua possibile fuga sarà sicuramente ostacolata dalla signora Celina, la quale, da quando é entrato in quell' ospedale,non si é mai mossa da quella sedia bianca leggermente ingiallita,posta accanto al suo letto. Passano, all' incirca,5 giorni e il giovanotto non ha ancora avuto modo di fuggire dall'ospedale... La sua stanza é completamente sbarrata: le finestre sono chiuse e ricoperte da blocchi metallici per evitare le fughe dall' ospedale e, in modo particolare, per il peggioramento delle condizioni climatiche e atmosferiche terrestri.
" Ma questo ospedale é proprio un carcere!!! Voglio andare via da qui. Devo salvare il mondo Io!!!!" dice Aldo, lanciando a terra la tazzina vuota del té. Ad un certo punto, la signora Celina,si risveglia,per il fracasso fatto dal ragazzino e inizia a tranquillizzarlo. "Cos'é successo caro? Perché hai lanciato quella tazzina? Su a me puoi raccontare perché sei arrabbiato così tanto. Non dirò nulla a nessuno,fidati"! dice la donna. E il  quattordicenne le risponde:" Non voglio più stare rinchiuso qui. Devo portare a termine una missione e sono più che certo di essere molto vicino alla persona cui devo rivolgermi. Non mi importa in che condizioni di salute mi trovi ma devo salvare la "Nostra" Terra. Ho questo compito e devo portarlo a termine a tutti i costi, anche se c'é da perdere la propria vita." A questo punto,Celina Esposito, decide di smascherarsi:" Lo sapevo mio caro ragazzo... ho capito tutto dal particolare oggetto che hai nel tuo zainetto. È una delle più importanti invenzioni del dottor Orbaschi. Sai ho avuto anche io modo di entrare in contatto con lui... Una splendida persona! Sappi che io sono disposta ad aiutarti e a rimanerti vicino fino a quando ce ne sarà bisogno".
"Non sapevo che anche voi  conoscevate il dottor Orbaschi ma mi fa molto piacere sentirvelo dire.Ora sono molto più tranquillo e non dovró ancora una volta nascondere la mia vera identità. Grazie di cuore per il sostegno. Non so come ringraziarvi" dice il ragazzo sorridendo alla vecchia donna. Dopo di ché, la signora Celina, decide di uscire dal nosocomio per porre in atto il primo piano escogitato da Aldo: ovvero,quello di farsi procurare dei falsi documenti che attestino una lontana parentela con lei. Fatto ciò, il dottor Ordwik si sentirà molto più rassicurato dalla presenza di una parente dell' adolescente e deciderà di dimetterlo molto tempo più  prima. Se il piano non dovesse funzionare ve ne sono degli altri i quali verranno svelati solo successivamente...

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