; Duomo.

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Le parole sono più taglianti delle lame.
E le persone deludono più delle parole stesse. Mille aspettative su qualcuno che sarà già destinato a deluderti. Ci teneva davvero tanto a quella giornata, visitare Milano come aveva sempre sognato. Eppure, improvvisamente Mauro aveva deciso di annullare il tutto. E le era servito andare al Duomo per capire quali fossero le reali intenzioni di Mauro.

Poche ore prima..

Quella mattina si era alzato di buon'ora pronto per prepararsi alla lunga giornata che, insieme a Melissa, lo attendeva. Ma ad interrompere i suoi preparativi fu il suono squillante del suo telefono che lo informava che una notifica era appena arrivata. O meglio, un messaggio.

Da: Wanda
A: Mauro

Mauro, dobbiamo parlare.

Alzò gli occhi al cielo annoiato da quella donna che sembrava non volerlo lasciare andare. Secondo lui si erano già detti tutto ma decise ugualmente di rispondere giusto per educazione.

Da: Mauro
A: Wanda

Abbiamo già parlato.
E poi ho un impegno.

Da: Wanda
A: Mauro

Non sto parlando di quello, ti prego Mauro..

Nonostante le parole dette da Wanda provenissero da un messaggio riuscì comunque a percepire la sua preoccupazione in quelle poche righe. Andare da lei avrebbe significato abbandonare Melissa, e sapeva quanto quel giro per Milano fosse importante per la diciannovenne.

Da: Wanda
A: Mauro

Si tratta di Francesca.

A quelle parole non esitò nemmeno un secondo nell'accettare la sua proposta. Melissa era importante, ma la salute di su figlia prevaleva su tutto, su chiunque.

Da: Mauro
A: Wanda

D'accordo, dimmi dove e ci sarò.

Da: Wanda
A: Mauro

Internet Caffè alle 10 precise.

Prima di riporre il cellulare in tasca scrisse un veloce messaggio a quella che doveva essere la sua compagna giornaliera e poi lo ripose in tasca. Prese le chiavi dell'auto ed uscì di casa. Mancavano solo mezz'ora dall'appuntamento prestabilito, e Milano dal San Siro non era poi così vicino.

Da: Mauro
A: Melissa

Mi dispiace Mel, ma non posso più venire. Ho avuto un impegno lavorativo.

Dirle che aveva deciso di vedere la sua ex piuttosto che lei non gli sembrava il caso visto il suo odio nei confronti della madre di sua figlia. Così mentire gli era sembrato la cosa più opportuna da fare, e la scusa del lavoro avrebbe reso tutto più credibile.

Mauro l'aveva piantata in asso all'ultimo momento, tante aspettative per nulla. Infondo lo capiva, un miliardario dei suoi canoni non può mica permettersi perdere tempo con una poveraccia come lei. Girare Milano era da sempre stato un dei suoi obbiettivi principali e sarebbe riuscita a raggiungerlo anche se questo significava perdersi.
E mentre rifletteva un messaggio da parte di Stevan apparve sullo schermo del suo smartphone.

Da: Stevan
A: Melissa

Hey piccola barese diciannovenne, hai impegni per oggi?

Da: Melissa
A: Mauro

Un 'buongiorno Melissa'
andava benissimo. Niente di più
interessante da fare se non
restare chiusa in hotel.

Da: Stevan
A: Melissa

Preparati, devo assolutamente farti vedere il Duomo!

La precisione con la quale Stevan era apparso la fece rimanere quasi di sasso, che oltre ad un genio del pallone fosse anche un indovino?
Infilò il giacchetto e scese all reception pronta ad aspettarlo. Ci vollero solo alcuni minuti prima che riuscisse ad intravedere Stevan scendere dall'auto sportiva in tutta la sua bellezza. Non bisognava mettere in dubbio il primo posto di Mauro in fatto di sexaggine ma anche il montenegrino non scherzava mica.

; - Piccola barese diciannovenne, ri-buongiorno. - sorrise avvicinandosi lasciandole un piccolo bacio sulla guancia simbolo del suo saluto.

; - Ri-buongiorno a te Stevan. - sorrise teneramente, dal vivo Jovetic sembrava ancora più alto e lei finiva con il diventare sempre più nana.

; - Vogliamo andare? Ho fame. -

; - Hai fame? Ma voi calciatori non dovreste rispettare una dieta ferrea? - ridacchiò uscendo subito dopo di lui dall'Hotel.

; - La domenica è libera! - esclamò scoppiando a ridere - Ho voglia di gelato, che dici? -

; - Tu prima mi porti a vedere ciò per cui sei venuto.- affermò socchiudendo gli occhi finendo con il guardarlo malissimo.

; - No io prima mangio il gelato e poi ti porto dove vuoi. -

; - E mangiamo questo gelato! - esclamò esasperata alzando le mani in segna di difesa.

La discussione per il cibo era una battaglia che non poteva vincere figuriamoci se si parlava di gelato.

[...]

Milano sotto il periodo autunnale era davvero favolosa, magica. Adorava la sia città natale, ma tra Bari e la capitale dell'economia italiana avrebbe sicuramente scelto la seconda. La prima tappa del tour turistico era stata portata a termine, e anche la seconda si stava ormai giungendo al termine. Quella giornata con Jovetic le era servita per vederlo con una diversa prospettiva non era poi così antipatico come apparentemente sembrava essere.
Continuarono a ridere come due scemi fino all'uscita dalla chiesa riuscendo persino ad ottenere strane occhiate da parte dei turisti. Aveva davvero bisogno di sederti, prendere qualcosa da bere e riposare per almeno una manciata di secondi.

; - Ho sete topino, andiamo in quel bar. - sorrise indicando un locale non poco distante da loro chiamato Internet Caffè.

; - Solo se la smetti di chiamarmi in quel modo, è odioso, micetta. -

; - Io sono un gatto, e tu il topo. Attento che ti mangio! - scherzò avvicinandosi sempre di più al bar riuscendo ad intravedere due figure che avrebbe riconosciuto anche tra mille persone.
Mauro, e Wanda.

; - No io mangio te. - gli fece la linguaccia.

Improvvisamente la sete era sparita e al suo posto l'aveva rimpiazzato un forte senso di vomito. In quel momento l'argentino gli stava facendo veramente schifo, mentire per pararsi il culo.
Scelta di merda.

Doveva ancora realizzare cosa Wanda gli avesse riferito, era venuto lì per Francesca scoprendo che poi il motivo era un altro.
Sarebbe diventato nuovamente padre, ma nella situazione in cui si trovava poteva essere pronto ad un tale evento? Sposto lo sguardo verso la
sua sinistra notando un viso familiare, e due occhioni nocciola unici nel suo genere. Non abbe nemmeno il tempo di alzarsi per andare da lei che era sparita e solo in quel momento si rese conto di chi la ragazza avesse al suo fianco; Stevan.

Quanto più l'uomo si è illuso tanto più è rimasto deluso.

Instagram ; Mauro Icardi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora