; Fifa.

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E nel vedere quella foto, le labbra del ragazzo posarsi sulla guancia dellabragazza, aveva fatto scatenare qualcosa in lui. Sin dalla loro prima conversazione aveva sentito di appartenere sin da subito a quella ragazza che pur d'incontrarlo avrebbe fatto qualsiasi cosa. Nessuno prima d'ora si era mai degnato di scrivergli, ne tantomeno dirgli, parole simili. Nemmeno Wanda, sua moglie, si era mai spinta oltre il semplice ti amo. E ora capiva quanto in realtà fosse falsa. Tra due giorni si sarebbe disputata Inter vs. Bologna, una squadra apparentemente debole e facile da superare. Eppure sapeva che anche quel pomeriggio si sarebbe dovuto impegnare nel mandare la palla in porta. Finalmente erano riusciti a risalire da un oblio durato per ben sei anni, e non avrebbe permesso alla rosa di Donadoni di fermarli.

Da: Wanda
A: Mauro

Ho preso una decisione, dovremmo riprovarci.

Osservò per un tempo indeterminato quel messaggio mentre il suo cervello elaborava una possibile risposta. Il suo cuore gli indicava di rimanere al suo fianco, di farlo per Fran e per il suo futuro. Voleva che sua figlia crescesse con due genitori entrambi presenti, ma il suo cervello gli indicava che forse quella di restare non era la cosa giusta da fare. In quel modo non sarebbe stato felice, o almeno non più come lo era una volta. Per quanto la discussione con Melissa possa essere stata stupida e alquanto inutile, gli aveva fatto capire che in realtà le sue attenzione nei confronti della modella non era più quelle di una volta per un motivo.

Da: Mauro
A: Wanda

Non credo di volere la stessa cosa, scusa.

Voleva bene a Wanda, insieme avevano passato degli anni strepitosi all'insegna della felicità e della gioia, ma ormai quell'affetto non era più quello di una volta. Almeno non per lui.

Da: Wanda
A: Mauro

Non eri tu a voler tutto come prima?

Da: Mauro
A: Wanda

Questo era prima di incontrare Melissa.

Non era ancora del tutto sicuro cosa provasse il realtà per la diciannovenne e forse con il tempo sarebbe riuscito a comprenderlo meglio, ma fino a quel momento di Wanda non voleva più averne a che fare. Ripose il cellulare in tasca, e spostando la tendina scrutò attentamente il cielo dipinto di un blu intenso. I minuti sul suo orologio da polso scorrevano velocemente mentre il sonno dentro la sua testa sembrava essere del tutto sparito. Quella sera la solitudine e l'assenza di qualcuno al suo fianco si fece sentire più del dovuto così decise di chiamare Stevan.
Dopo minuti passati con l'orecchio attaccanti allo schermo un voce roca e fievole rispose dall'altro lato della cornetta.

"Ao, ma sei scemo?" lo salutò calorosamente il montenegrino con la sua solita dolcezza.

"No, sono Mauro." - affermò soffocando una risata mentre dalla parte opposta si sentì un vaffanculo susseguito da un sospiro.

"Cosa vuoi? Sono le due di notte, dovresti dormire."

"Non ci riesco, vieni da me?"

"Nottata passata a giocare a fifa?" chiese entusiasta Jovetic.

"Certo mon amour!"

"Dieci minuti e sono da te, vita. Chiama anche Antonio, voglio vederlo smadonnare davanti alla televisione."

Lo salutò e subito dopo inviò un messaggio all'unico italiano tra i tre.

Da: Mauro
A: Antonio

Bel fusto alza il culo dal divano e vieni da me, Stevan ha voglia di te.

La risposta non tardò di certo ad arrivare tanto che nel vedere il messaggio da parte di Candreva non poté non scoppiare a ridere.

Da: Antonio
A: Mauro

Dannazione, ho il ciclo! Tra venti minuti arrivo.

Scosse il capo consapevole del fatto che probabilmente Antonio ci avrebbe messo sicuramente più di venti minuti per arrivare. Non a caso era sempre l'ultimo a presentarsi a gli allenamenti. Ripose il telefono in tasca, infilò la maglietta e cautamente scese di sotto dove ad attenderlo c'era la sua amata PS4.
Prese una ciotola dalla cucina, la riempì di popcorn e la portò in salotto sistemandola sopra il tavolino.
Come previsto dopo dieci minuti dal messaggio del numero dieci il campanello suonò, e nell'andare ad aprire la porta si ritrovò davanti anche Candreva.

; - Ho pensato che un passaggio sarebbe stato utile.- affermò il mezzano.

; - Sarei arrivato in orario anche senza di te Stev. - si lamentò il maggiore.

; - Muovetevi che voglio vedere Antonio tirare giù i santi peggio di Gigi. - sorrise Mauro invitandoli ad entrare.

; - Questa volta a perdere sarei tu, Maurì. -

Gli mostrò la lingua richiudendo la porta dietro di loro, prese la rincorsa buttandosi sul divano susseguito dagli altri due.

; - Stevan ma quanto cazzo pesi? Dio mio mi stai soffocando. - si lamentò il più piccolo, nonché il padrone di casa.

; - Mi stai dando del grasso? -

; - No, ti sta dando dell'Higuain. - intervenne Antonio che nel frattempo aveva acceso e impostato tutto, pronto per iniziare a giocare.

[...]

Passarono tre ore a giocare davanti alla tv e in classifica con più vittorie intascate era stato proprio Candreva. Chissà come quella sera a smadonnare per bene era stato Jovetic, il quale infuriato aveva finito con il lanciare tutta l'intera ciotola di cibo addosso al romano dopo una pesante sconfitta di 5-1.
Quei due non facevano altro che stupirlo ogni giorno di più, e tutto ciò lo doveva all'Inter.

Instagram ; Mauro Icardi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora