Stava iniziando ad albeggiare ed un me molto assonnato stava scendendo le scale per andare in bagno, fare una doccia e uscire a fare una passeggiata.
Entrai in bagno, accesi la riproduzione casuale della musica del mio telefono e partì Everglow dei Coldplay. Entrai nella doccia e iniziai ad insaponarmi i capelli con lo shampoo pensando a tutto quello che era accaduto in quei giorni; ad un tratto la mia mente andò a quella ragazza dai capelli viola che aveva cercato di baciarmi l'altra sera in quel locale quando tutti eravamo ubriachi, pensai a come fosse stato baciarla, sembrava così sexy..non appena mi resi conto di quello che stavo facendo scrollai subito di dosso quel pensiero e continuai ad insaponarmi i capelli mentre partiva Assenzio di J-AX e Fedez.
Uscii di casa dalla porta che dava sulla spiaggia, messi le mie cuffiette e misi in play Impossible di James Arthur iniziai a camminare lungo la spiaggia. Ammiravo il panorama pensando a tutto quello che avevo passato con Sofia fino a quel momento, e cercai un motivo che scusasse il mio aver pensato a quella ragazza e trovai che l'avevo sicuramente fatto perché mi era piaciuta la sensazione della sbornia, non per altro. Immerso com'ero nei miei pensieri non mi accorsi dell'arrivo di una persona che come me non stava prestando attenzione a ciò che le stava davanti: camminando mi andai a scontrare con questa persona e cademmo entrambi a terra. La prima cosa che pensai fu:"non devo far entrare sabbia nel telefono!" Così senza guardare contro chi fossi andato a sbattere iniziai a cercare il mio telefono e, individuatolo lo presi al volo scotolando via ogni residuo di sabbia. Quando fui certo del suo funzionamento mi volta verso la persona contro la quale mi ero scontrato: una sagoma mingherlina accasciata al suolo tastava a terra in cerca anche lei del suo telefono, mi avvicinai, agguantai il suo telefono e glielo porsi velocemente imbarazzato, si voltò verso di me e quando la vidi(perché sì, era una lei), rimasi estasiato. Due occhi azzurri marcati dal mascara, un piercing che le pendeva dal naso, due belle fossette e... capelli viola.. indossava una maglietta bianca che le copriva fino alla pancia ed un paio di jeans attillati che risaltavano le sue forme sinuose. Le porsi la mia mano per aiutarla ad alzarsi, lei la afferrò e mettendo più forza del dovuto si slanciò troppo verso di me facendoci scaraventare entrambi sulla sabbia calda. Ci guardammo entrambi negli occhi per circa 30 secondi con i nostri nasi a distanza di 2 centimetri l'uno dall'altro.
"Ciao!" esordì lei.
"Ciao..!" le risposi imbarazzato "io mi chiamo Lorenzo".*RAGAZZI SCUSATEMI PER LA MIA ASSENZA E SCUSATE SE QUESTO CAPITOLO NON È UN GRANCHÉ MA AVEVO TROPPA VOGLIA DI AGGIORNARE* (comunque buon anno a tutti)