Dopo essere entrati ed aver chiuso la porta alle nostre spalle ci venne in contro il mio gatto Romeo, che mi affrettai a prendere in braccio.
L'avevo trovato in camera mia il giorno del mio 10 compleanno (un regalo dai parte dei nonni) e da quel momento era il mio migliore amico.
Aveva il pelo nero con delle macchioline bianche e due occhi verdi bellissimi. Mi seguiva in tutto quello che facevo ed era molto affettuoso con me.
Quando mi voltai verso Chris vidi che sul suo volto vi era un espressione spaventata e stupita. Allora gli porsi Romeo, che però non accettò quel gesto e gli graffiò un dito.
Subito Chris se lo portó alla bocca e si allontanò il più possibile dal gatto, cercando di distrarsi guardando un po' in giro.
Chiamai un paio di volte mia mamma e mio padre a gran voce ma non erano in casa.
Presi dal mobiletto del bagno la scatola del primo soccorso e gli porsi un cerotto. Lui lo esaminò con cura, guardandomi con aria interrogativa, così lo afferrai e medicai delicatamente la ferita prima di mettercelo sopra.
«Fai un giro per la casa se vuoi, io intanto preparo della cioccolata» dissi, e ricevetti il suo assenso.
Mentre Chris guardava delle foto in sala, io preparavo la cioccolata calda come piaceva a noi, con alcuni biscotti della mamma che trovai chiusi in un barattolo in dispensa.
Quando portai il vassoietto sul tavolino davanti al divano io e Chris ci accomodammo uno vicino all'altra, mentre parlavamo di come era stata la mia esperienza sott'acqua.
«Non sono così antipatici in fondo...» disse di punto in bianco lasciando in sospeso la frase, come per farmi andare avanti. Capii subito a chi si stesse riferendo ma mi limitai a rispondere con un'alzata di spalle.
Non li avrei mai totalmente perdonati per avermi nascosto una cosa così importante come il fatto di essere una sirena.
«Tu sei la loro unica nipote, e hanno aspettato tutto questo tempo per dirtelo. Prova a metterti nei loro panni.» posò la tazza ormai vuota accanto alla mia sul tavolino.
Si avvicinò prendendomi delicatamente i polsi. Mi rivolse uno sguardo, scavando nei miei occhi come solo lui sa fare.
In quel momento mi abbandonai, posando la schiena sui morbidi cuscini. Ero stanca di tutte quelle novità e di quei cambiamenti improvvisi.
«Vado a farmi una doccia, tu intanto sentiti libero di fare qualsiasi cosa tu voglia» mi alzai velocemente, scostando lo sguardo e interrompendo il contatto visivo.
Chris mi liquidò con un cenno d'assenso, poi mi diressi verso le scale che portavano al piano superiore. Pensai che un bagno caldo fosse la cosa più giusta da fare, dato che nei libri e nei film funzionava sempre.
Entrai in camera mia, ricordando come fosse l'ultima volta in cui l'avevo vista; il piumone era ancora spiegazzato nel punto in cui mi ero seduta, cosa molto strana, dato che mia madre era una maniaca dell'ordine.
Aprii l'armadio e afferrai le prime cose che vidi: pantaloni della tuta grigi e una cannottiera bianca. Non mi importava dello stile e di qualsiasi cosa avesse a che fare con la moda.
Aprii il cassetto della biancheria e afferrai un paio di slip bianchi e un reggiseno dello stesso colore.
Richiusi il cassetto e mi diressi fuori dalla stanza, percorsi il corridoio e arrivai in bagno, chiudendo la porta bianca alle mie spalle.
Provai con tutte le mie forze a non guardare quella ragazza dagli occhi stanchi e dai capelli arruffati riflessa nello specchio.
Quando appurai che la temperatura dell'acqua fosse abbastanza calda mi tolsi l'asciugamano ed entrai, chiudendo la tenda alle mie spalle.
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Inhuman: At The Bottom Of The Ocean
FantasíaLe sirene esistono, e vivono in mezzo a noi. Elisabeth dovrà fare una scelta molto importante, e da quest'ultima dipenderà il suo futuro. Starà a lei scegliere la strada giusta. Seguirà il cuore o la testa?