Capitolo 36

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Il cuore batteva forte nel mio petto mentre mi avvicinavo allo spogliatoio. Avevo paura di pensare a quale sarebbe stato l'aspetto di Harry dopo il combattimento. Respirando a fatica, mi sforzai di andare avanti. I miei occhi si fermarono subito su Harry; la stanza era illuminata scarsamente, rendendomi difficile distinguere il suo viso dal momento che era seduto su una delle panche. Aveva la testa bassa, i ricci cadevano sulla sua fronte.

"Harry." Lo chiamai a bassa voce.

La sua testa si alzò al suono della mia voce. La borsa del ghiaccio poggiata sul lato sinistro del suo viso fu abbassata e poggiata accanto a lui. La mia preoccupazione stava avendo la meglio su di me, portandomi a farmi chiedere se dovessi rimanere lì ferma o se dovessi muovermi. Mi allungai leggermente per vedere il suo viso dalla mia posizione.

"Vieni qui." Ordinò la sua voce roca.

Giocai nervosamente con le punte dei miei capelli, mordendomi un labbro mentre mi muovevo cautamente in avanti. I suoi ricci erano bagnati dal sudore, si attaccavano alla fronte mentre guardava in alto verso di me. Credo che lui fosse diffidente almeno quanto lo ero io. Mi ero preparata al peggio, ma il suo aspetto mi sorprese. Si, era sanguinante e cosparso di lividi, ma non era niente a paragone con le terribili immagini con cui la mia mente mi aveva torturata.

Harry mi guardò curioso da sotto i riccioli sudati: sembrava quasi stesse trattenendo il respiro, in attesa di una mia reazione. Mi porse una grande mano affinchè la afferrassi e io accettai all'istante quel gesto. Harry ridacchiò quando mi sedetti a cavalcioni sulle sue gambe. Il mio tocco finì subito sul suo viso, accarezzandogli le guance mentre controllavo se fosse ferito. Spostai all'indietro i suoi ricci umidi. Per tutto il tempo lui non allontanò mai il suo gelido sguardo verde da me. Dal naso proveniva del sangue che gli macchiava la guancia, ma almeno non era rotto.

"Bo."

Il mio tocco scivolò sul suo petto allontanandolo leggermente, le mani di Harry mi tennero ferma premendo sulla parte bassa della mia schiena mentre controllavo la sua pancia. Lui sussultò leggermente, i miei occhi schizzarono sul suo viso. Afferrai le sue braccia e strinsi le mani nelle mie, girandole per controllare le sue dita lunghe.

"Bo, sto bene." Rise.

Afferrai il suo mento girandogli la testa da un lato all'altro, ignorando il suo commento. Credo che lui pensò che fosse meglio permettermi di continuare con la mia perlustrazione. Harry rimase fermo, con un sorriso sulle labbra mentre continuavo.

Aggrottai le sopracciglia quando si ritrasse al tocco del mio pollice sul suo labbro inferiore più pieno del solito: si era ovviamente gonfiato leggermente in seguito a qualche colpo. Mi chinai in avanti premendo un leggero bacio sulla ferita. Harry non ebbe il tempo di rispondere prima che il mio pollice s'infilasse delicatamente tra le sue labbra.

"Che stai facendo?" Chiese con voce ovattata per la mia intrusione.

Strizzai gli occhi per la concentrazione, esplorando la sua bocca.

"Controllo che tu abbia ancora tutti i denti." Risposi.

Lui afferrò il mio polso, succhiando giocosamente il mio pollice prima di tirarlo fuori.

"E' a questo che serve il paradenti." Rise.

Harry mi sorrise per mostrarmi i soi denti bianchi. Il suo sorriso sfacciato mi dimostrò che non ne aveva perso nessuno durante il combattimento.

"Vedi?" Confermò.

Sospirai di sollievo, abbassando la testa sulla sua spalla mentre lui avvolgeva le braccia intorno a me. Non m'interessava del sudore che luccicava sul suo petto, volevo solo tenerlo stretto sapendo che era sano e salvo.

"Oh mio Dio. Non sono mai stata tanto spaventata in tutta la mia vita." Mormorai contro la sua pelle sudata.

Premette un bacio sulla mia testa mentre io mi aggrappavo a lui. Non sono sicura di quanto tempo rimanemmo in quella posizione: ero felicissima del fatto che fosse cosciente e che riuscisse a parlare. Il pensiero di quel che sarebbe potuto succedere mi metteva a disagio ma non mi soffermai a lungo su ciò, sapendo che avrei finito per piangere di nuovo. Non credo che avrei sopportato piangere ancora.

"Non vuoi sapere com'è andata?" Mi chiese a bassa voce.

Roteai gli occhi al cielo: gli uomini e il loro ego.

"Non m'interessa, fin quando stai bene, non è importante." Mormorai.

Ci furono un paio di secondi di silenzio prima che le punte delle sue dita premettero dentro di me, tenendomi più vicina nel nostro abbraccio così intimo.

"L'ho messo a terra al primo round. Fuori combattimento al secondo." Sussurrò.

Mi riallontanai, connettendo i miei occhi spalancati con quelli di Harry: brillavano per l'eccitazione, un ghigno subito si formò sul suo viso. Il mio stupore chiaramente lo divertiva.

"C-cosa?" Balbettai.

"Bo, ho vinto."

Le mie braccia si avvolsero intorno a lui, stringendolo. Harry trasse un respiro brusco. Lo spinsi verso il basso per farlo sdraiare sulla panca; le mie labbra incontrarono le sue in un affrettato, disordinato, bacio. Le dita premettero nelle sue spalle mentre appoggiavo il peso su di lui, ma mi allontanai velocemente quando lo sentii trasalire.

"Resta ferma." Harry disse teso.

I suoi occhi si serrarono prima che tornasse a guardarmi.

"Potresti non avermi a tua disposizione stanotte." Scherzò.

"N-non ci credo che tu..." Stavo ancora cercando di assimilare ciò che era riuscito a fare.

"Te l'avevo detto che ero bravo." Harry sorrise.

Mi stesi attentamente su di lui, poggiando la testa sul suo petto.

"Sei incredibile." Sussurrai.

Lui ridacchiò al mio complimento, le sue dita accarezzarono su e giù la mia schiena.

"Quindi ora cosa succederà a Scott?"

Le braccia di Harry mi strinsero più forte quando sentì quel nome. La sua reazione mi fece ripensare alle indistinguibili parole che i due si erano scambiati sul ring. Le parole che avevano scatenato in Harry il comportamento violento che l'aveva portato alla vittoria. Fui felice del fatto che non avessi assistito alla sua rabbia inarrestabile.: quelle immagini mi avrebbero sicuramente spaventata a livello mentale.

"Non devi preoccuparti di lui. Non sarà più un problema."

Il tono scuro che avevo individuato nella voce di Harry mi lasciò intendere che non avrei dovuto chiedergli di più. Non importava quanto disperatamente volessi sapere cosa i due si erano detti. Al contrario mi sollevai, premendo un bacio sulla sua guancia ferita.


***


Harry aveva cercato di convincermi ad uscire con lui e i suoi amici per festeggiare la vittoria, ma avevo rifiutato l'offerta: non volevo intromettermi in quella che chiaramente sarebbe stata una notte da ragazzi. Ora sapevo che Harry era al sicuro ed ero contenta di andare semplicemente a casa e trascorrere una serata tranquilla. Riuscii a vedere mia mamma giusto un attimo prima che andasse a lavoro per un altro turno di notte all'ospedale.

Mi scocciai presto della TV, la mia mente aveva bisogno di qualcosa di un po' più intenso. Non mi ci volle molto per trovare un'attività che amavo; mi distesi sul prato, stringendo un libro tra le mani. La luce tremolante delle candele che avevo messo al mio fianco forniva abbastanza luce per far sì che riuscissi ad assorbire le parole sulle pagine. La mia intenzione era quella di passare la maggior parte della serata calda nel giardino sul retro, ma riuscivo a stento a concentrarmi sul romanzo che avevo tra le mani. I miei pensieri si smarrivano ripetutamente per quel bellissimo ragazzo che si era impossessato del mio cuore. Le righe che stavo leggendo sembravano nulla in confronto a ciò che stava succedendo nella mia vita: Harry l'aveva capovolta completamente, non sarebbe mai potuta tornare come prima. Ma io non volevo nemmeno che tornasse come prima.

Cercai di continuare a leggere ancora un po'. Un sorriso si allargò sulle mie labbra quando sentii la presenza di qualcuno accanto a me. La mia testa ruotò di lato per trovare Harry steso al mio fianco: mi sorrise, prendendo il libro dalle mie dita e ripiegando la pagina. Poggiò il romanzo sul prato prima di scivolare verso di me, premendo un bacio sulla mia guancia.

"Ciao, bellissima." Disse con la sua voce roca.

Sorrisi spostando alcuni riccioli dal suo viso.

"Credevo che fossi uscito a festeggiare." Sussurrai.

"Non volevo. Voglio stare con la mia ragazza."

Il mio cuore accelerò a quelle parole. Le farfalle svolazzarono nel mio stomaco mentre lo guardavo: ora indossava un jeans e una maglietta, profumava di fresco di doccia. Harry spostò il suo corpo, stendendosi a pancia in giù facendo angolo rispetto a me, con la testa all'altezza della mia pancia.

Delle lunghe dita tirarono attentamente su la mia canotta. Il tocco caldo di Harry sfiorò il mio stomaco nudo mentre l'indumento veniva spinto sotto i miei seni. Sorrisi quando raccolse una margherita dall'erba; i petali mi solleticarono la pelle mentre Harry spostava il piccolo fiore in modo leggero sulla mia pancia. Il suo sguardo si spostò sul mio viso, le fossette scavarono le sue guance mentre mi sorrideva.

"Mi fai il solletico." Ridacchiai.

Staccò il gambo dalla testa della margherita. Lo guardai curiosa mentre Harry poggiava il bel fiore nel mio ombelico. Chiusi gli occhi quando lui si chinò in avanti, premendo le labbra piene appena sopra la nuova decorazione.

"Sembri una dea." Sussurrò con voce roca.

I miei capelli lunghi e scuri erano sparpagliati intorno a me, il mio corpo era disteso sul prato. Sorrisi quando si sollevò per distendersi su di me, poggiando le ginocchia ad entrambi i lati del mio bacino. Nessuno mi aveva mai guardata o mi aveva mai parlato come Harry aveva appena fatto. Lui mi faceva sentire come se noi due fossimo le uniche due persone al mondo.

"Così bella."

In quel momento seppi che era Harry. Volevo concedermi a lui. Lui poteva avermi, poteva avere tutto di me.
E io volevo lui disperatamente.

Sorrise, chinando la testa per baciare il mio collo. Afferrai la sua nuca, premendo le dita nella sua pelle calda per prendere coraggio.

"Fai l'amore con me." Sussurrai appena.

Aveva sentito. Le sue labbra rimasero immobili mentre elaborava le mie parole. Il corpo di Harry sembrò irrigidirsi sopra di me, non sicuro di quale dovesse essere la sua prossima mossa. Le mie dita scivolarono nei suoi ricci, stringendoli in un pugno e guidando delicatamente la sua testa via dal mio collo. I nostri respiri erano pesanti mentre la sua fronte si poggiava sulla mia. Il mio cuore battè forte contro il mio petto, i magnifici occhi di Harry erano fissi nei miei.

"Harry."

Non ero ingenua, sapevo che Harry aveva fatto sesso prima di allora, questo era più che evidente. La sua conoscenza ed esperienza a volte mi intimidivano dal momento che io non sapevo niente degli argomenti posti sotto il titolo "sesso". Ma fare l'amore. Non ero così sicura che avesse mai fatto qualcosa di anche lontanamente così profondo.
E la sua postura quasi irrigidita confermò i miei pensieri. Questa sarebbe stata la prima volta che avrebbe significato qualcosa per lui. Volevo che lui facesse l'amore con me, volevo questo tipo di intima connessione con Harry. Quella connessione che solo gli amanti possono avere: riporre in lui la mia fiducia e la sua in me.

Sembrava quasi spaventato mentre mi guardava. I suoi occhi erano spalancati e folgoranti.

"Sei sicura?" La voce di Harry era roca mentre mi guardava disperatamente.

Annuii piano. Il mio tocco scivolò via dai suoi riccioli mentre lui si allontanava leggermente. Ruotai la testa lateralmente, guardando le sue labbra incresparsi mentre soffiava ad una ad una sulle candele. Ora l'unica luce era quella proveniente dalla luna splendente nel cielo scuro, i cui raggi irrompevano attraverso gli alti alberi alla fine del giardino.

Rimasi ad osservare con meraviglia. I raggi della luna illuminavano il viso di Harry in un modo che mi tolse il respiro. 
Era così bello. Lasciò un bacio all'angolo del mio occhio, le sue lunghe ciglia sfiorarono la mia guancia quando si allontanò.

Lo guardai attentamente mentre si alzava, tendendo la mano verso di me. La afferrai prima che Harry mi tirasse su di fronte a lui. Il piccolo fiore cadde sul prato, le mie dita tirarono giù la mia meglietta prima di intrecciarsi a quelle di Harry. Il suo tocco era così caldo mentre camminavamo verso la porta sul retro della mia casa, ma mi fermò prima che riuscissi a raggiungere la maniglia. I miei occhi si chiusero quando si chinò, connettendo le nostre labbra in un bacio innocente prima di sfiorare dolcemente il naso contro il mio. Il gesto mi fece sorridere timidamente. Ci riallontanammo qualche secondo dopo; Harry mi guidò all'interno della casa, chiudendo la porta alle nostre spalle.

Dark (storia di H28, traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora