Combattimenti

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La luce del sole attraversò la finestra e andò a solleticare il viso di una ragazza dai capelli color menta che strizzò gli occhi infastidita. Si girò e si rigirò nel letto dalle coperte candide e poi si alzò di scatto: ormai era sveglia e cercare di riaddormentarsi era impossibile. Tutti ancora dormivano e la Villa era in totale silenzio: era perfetto per un allenamento da supereroina.
Si diresse nella palestra con le nuove attrezzature per tutti e indossò la sua nuova tuta che aveva realizzato di recente. Era estremamente soddisfatta di ciò che aveva prodotto, specialmente riguardo alle modifiche che aveva apportato allo scudo di Captain America. Il vibranio era un materiale che le piaceva da morire e, con le sue modifiche, era riuscita persino a migliorarlo rendendolo tre volte più veloce di prima. Lo prese in mano e l'ammirò. La lanciò in aria, come un freesbe. Chiuse gli occhi e ascoltò il suono dello scudo che affettava l'aria, ma mancava l'ultimo suono: perché non si era scagliata contro qualcosa? Aprì gli occhi.

C'era lui, Steve Rogers, con in mano lo scudo. Indossava il suo costume e questo provocò nella ragazza una strana sensazione allo stomaco che si contorse e annodò su se stesso.
"Hai fatto davvero un buon lavoro." disse il Capitano ammirando lo scudo in vibranio.
"É una grande soddisfazione anche per me." rispose The Haze mettendosi sulla difensiva. Lui si avvicinò a lei e le porse lo scudo.
"Ti va di provarlo?" propose la ragazza con aria di sfida, ma con dentro una grande voglia di confrontarsi col Vendicatore. Quest'ultimo acconsentì e subito iniziò uno scontro alla pari tra i due.
"Sei forte!" constatò Steve.
"Lo so!" rispose Francesca.
"Sempre orgogliosa?"
"Già!"
Steve era sempre più incuriosito dalla ragazza dai capelli color menta. Finirono a terra, l'uno sopra l'altra, e l'ampio scollo sul completo di lei lasciò a Steve molto su cui fantasticare, ma la distrazione non era permessa in guerra. Francesca ribaltò la situazione e, con pochi secondi, Steve si trovò legato a terra.

La casa, nel mentre, si era svegliata e tutti avevano assistito allo tra il Capitano e la supereroina.
"Rogers si é fatto mettere al tappeto da una ragazza." lo schernì Percy Jackson.
"Tu non parlare!" gli ulrò Annabeth.
"L'ho lasciata vincere!" esclamò Steve con finto orgoglio.
"Dai Rogers accetta la sconfitta." disse Francesca con un sorriso dipinto sul volto. The Haze si sedette accanto al biondo ed iniziò a slegarlo, sempre con quel sorriso dolce e sincero stampato sulle guance. Arrivò a slegare i polsi e sfiorò le mani del soldato:quelle di lei erano piccole e morbide, mentre quelle di lui erano grandi e leggermente callose. Ancora quelle sensazioni allo stomaco e quei brividi lungo la schiena.

"Fra é pronto il pranzo!" annunciò sua sorella, Ludovica. Francesca e Steve si stavano dirigendo verso la sala da pranzo quando Clark decise di importunare la  ragazza.
"Che fai mi sostituisci con una brutta copia?" domandò con grande voglia di scatenare la rabbia di lei.
"Vattente Kent." rispose asciutta.
"Ti é difficile ignorarmi, vero?"
"Lasciale stare." intervenne in Captain America. Supermans si posizionò davanti al Capitano e sprizzante d'odio sputò queste parole:
"Tu stanne fuori, Rogers." poi voltò le spalle e si incamminò verso la sala da pranzo.
"Lo odio." annunciò Steve.
"Anch'io." disse Francesca "Se non riguarasse anche lui, non sarebbe stato chiamato." aggiunse.
Steven non capiva bene quale legame ci fosse stato o c'era attualmente tra i due, ma decise di non indagare nella vita privata di Francesca.

La sala da pranzo aveva un'aspetto ambiguo e leggermento tetro, come tutta il resto dell'abitazione a dire il vero.

Ludovica e Bucky erano seduti l'uno accanto all'altra e Francesca iniziò a pensare che ben presto sarebbe nato qualcosa.
"Di un pò, Steve, il tuo amico ci prova con tutte?" iniziò ad indagare sul ragazzo per capire se fosse un tipo apposto. Era molto diffidente nei confronti del sesso maschile.
"No. Bucky, bè era parecchio tempo che non lo vedevo così preso da una donna." rispose Steve.
"Che vuoi dire?"
"Che tra me e Buck c'era qualcosa."
Francesca rimase molto stupita dall'ultima affermazione di lui.
"Quindi tu..." era forse delusa? Non sapeva dirlo, sentiva solo un vuoto dentro di lei.
"Io sono bisex." disse Rogers con non chalance.
"E Bucky anche?" domandò.
"Credo di si." rispose rivolgendo gli occhi all'amico.

Il pranzo era terminato da un pezzo e tutti si stavano riposando prima di un intenso allenamento programmato dalla maggiore delle sorelle Stark. Bucky si era nuovamente avventurato nei corridoi della casa. Si ritrovò di nuovo di fronte alla porta marcia e scardinata dove Ludovica si trovava il giorno prima. Bussò.
"Avanti!" Ludovica era lì.
"Ehy Stark!"
"Ciao Bucky."
"Anche ora sei impegnata vero?"
"Veramente si."
"Si può sapere che diamine stai facendo?"
"Al momento no, ma più in là potrò dirlo a tutti."
"Allora..." iniziò vado lui.
"Allora." lo incoraggiò lei.
"Stasera andiamo a cena insieme? Non hai scusati dopo l'allenamento."
Ludovica rimase sorpresa dalla proposta così improvvisa. Che fare: Bucky le interessava, uscire con lui sarebbe stata una bella esperienza, ma se fosse un tipo poco affidabile? Lei cosa ne poteva sapere!
"Okay." rispose infine.
"Alle 19:30 in soggiorno. Non vestirti troppi elegante." si raccomandò James.
"E perchè non dovrei?" domandò stranita Pierce The Lou.
"Perchè non ne hai bisogno." e con questo la lasciò nuovamente sola.

"Bruce vedi di far funzionare quei muscoli!" urlò Francesca. Con quei capelli sembrava la princinpessa delle fate, ma quel fischietto appeso al collo e le urla che lanciava la rendevano un vero sergente militare.
"Potter fai bene quei piegamenti!"
"Percy! Fai vedere cosa sa fare il figlio del dio del mare! Forza ragazzo!"
Quelli erano il genere di incoraggiamenti che urlava a tutti.
"Dieci minuti di pausa." acconsentì "Non di più." aggiunse.
"Ehy sergente!" la schernì Steve.
"Soldato Rogers si è appena guadagnato cinquanta flessioni in più per l'atteggiamento insolente." scherzò Francesca.
"Mi propongo per un provvedimento disciplinare."
"Rogers." gongolò lei.
"Si..."
La mano di lei accarezzò il musoloso braccio di lui provocandogli numerosi brividi.
"Che c'è?" domandò il Capitano confuso e imbarazzato.
"Niente." e con un sorriso malizioso lasciò perplesso il soldato.

L'allenamento era terminato e per Bucky e Lou era il momento di uscire insieme. Chissà cosa sarebbe successo.

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