Missioni e rimpatriate

16 3 2
                                    

«La base più vicina dell'Hydra di trova a nord-est di Edimburgo. Un notevole numero di mangiamorte e creature del tartaro si sono rifigiuti li, a quanto sembra la nipote di Snow si é unita con un sergente dell'Hydra e stanno organizzando diversi attacchi»
«Come ci infiltriamo?» chiese Francesca guardando la cartina che aveva davanti agli occhi. Tutto il perimetro era disseminato di mine antiuomo e a quanto sembra ogni ingresso era severemente controllato e ogni mezzora c'era il cambio delle guardie.
«Dovremmo farle esplodere, ma sarebbe troppo rischioso...» borbottó Ludovica.
«Che tipo di fauna c'è in quell'area?»
«Non ne ho idea...» ammise Lou. Francesca continuava a scrutare l carta blu che sua sorella avev steso sul tavolo di legno, anche quello ormai marcio ed erosa dagli anni che passavano. Steve pensò che fosse tremendamente attraente in quella situazione: i capelli erano legati in una crocchia disordinata, nonostante ciò rimanevano stupendi, inoltre indossava un'enorme camiciona di Bruce Wayne, colpa di Francesca che aveva dimenticato di fare il bucato, che era talmente lunga da arrivarle quasi alle ginocchia tanto che non portava neanche i pantaloni.
«Lou cosa c'è sottoterra?» chiese Francesca riportando lo sguardo a sua sorella.
«Non lo so, cosa...Fra mi stai cercando di dire che li sotto ci sia un 'passaggio'?» disse mimando delle virgolette con le mani.
«Hai detto di non aver intercettato aerei e l'area é tappezzata di mine auntiuomo, sono sicura che ci sia un qualcosa che canduca li dentro»
«E come vorresti trovarlo?»
«Partiamo a mezzogiorno per Edimburgo»
«Fra ma...»
«Non ci infiltreremo nella base sta tranquilla» la rassicurò la maggiore.
«scusa, ma siamo tutti invitati a partecipare?» le domandò Ron Weasley.
«No, ma alcuni di voi saranno fondamentali e quindi, Weasley, sentiti chiamato in causa.» Francesca continuò a guardare la cartina studiandola scrupolosamente. "Ci vediamo tra 2 ore in salotto, non dimenticatevi nulla." e sparì in camera sua.

Erano circa due ore che Francesca che Francesca guidava, con grande concentrazione, l'overcraft diretto ad Edimburgo, cercando di non ascoltare tutti problemi che sua sorella stava facendo per quell'improvvisa missione.
«Fra, stiamo rischiando troppo, hai idea di cosa stiamo andando incontro?» ripeteva Ludovica. La maggiore sospirava esasperata da tutto quello stress che le trasmetteva la minore.
«Lou che ne dici di andare a controllare la situazione dall'altra parte?» le propose la ragazza dai capelli color menta.
«Se é un modo per non sentirmi più potresti anche dirmelo!» e se ne andò via offesa dal comportamento di sua sorella. Bucky si alzó e la seguì.
«Sai B, a volte Lou é davvero pesante» disse con lo sguardo fisso davanti a se.
Nell'arco di tre giorni, Francesca, aveva pensato a quel dolce nomignolo e glielo affibbiava in ogni momento, tranne qualcosa non andava per il verso giusto in cui utilizzava il suo nome per intero, Bruce.

Lui le posò una mano sulla spalla, massaggiandola con dolcezza, e le sussurrò:
«Dai Fra, é solo preoccupata per la missione, tutto quà. Ora sta tranquilla...» e continuò a massaggiarle la spalla.
Tutto a un tratto qualcuno entrò interrompendo quel dolce momento d'amicizia.
«Wayne, ti cercano di là» Tony non riusciva proprio a capire come si bussava ad un porta.
«Vado. Fra torno subito» le sussurrò Bruce.
«Muoviti che è una cosa urgente» ringhiò Tony. A Francesca le si strinse il cuore a sentire Tony, il suo Tony, parlare con quel tono rabbioso, ma non lo diede a vedere restando concentrata sulla guida dell'overcraft. Sentì la porta chiudersi e capì che era rimasta da sola, un modo perfetto per ascoltare tutti gli assordanti e fastidiosi pensieri, ma poi vide, con la coda dell'occhio, Tony sedersi al posto accanto al pilota.
«Mi dispiace» disse all'improvviso Iron Man. The Haze si morse il labbro inferiore.
«Per cosa? Per Bruce o per me?» chiese lei. Ed ecco un altro momento in cui stava per crollare, stavano di nuovo crollando i muri che aveva innalzato per proteggersi.
«Per entrambi, più per te che per lui. So che stai così più per il mio arrivo, so che non te lo aspettavi e mi dispiace di non averti avvertita prima»
Francesca metabolizzò il tutto. Continuò a tenere lo sguardo fisso davanti.
«Tony, tutto questo non giustifica il tuo atteggiamento ostile nei confronti di Bruce» rispose stizzita.
«Sai che dopo Kent non mi fido più di nessuno che...»
«No, no, Tony, capisco tutto quello che vuoi, ma non giustifico il fatto che tu abbia visto un semplice abbraccio e abbia capito tutt'altro. Mi dispiace, Tony» lo intterruppe.
«Ti va di metterci una pietra sopra?» le propose. Improvvisamente i capelli menta di lei si tinsero di un rosso scarlatto e gli occhi, da verde smeraldo, diventarono di un azzurro ghiaccio. Ecco cosa le aveva fatto suo cugino:l'aveva trasformata e non poteva più tornare indietro.
«Fra i tuoi capelli...»
«TONY SO DEI MIEI CAPELLI! LO FANNO SEMPRE!» urló rabbiosa la supereroina. A quel punto Lou entrò nella cabina del pilota, aveva sentito l'urlo di sua sorella e corse immediatamente da lei.
«Oh, Fra...» mormorò.
«Ludovica, perfavore lasciaci soli»
«Io non vado da nessuno parte»
«Lou, perfavore, fa quello che dice Tony...» la supplicó la maggiore.
Ludovica uscí preoccupata dalla cabina del pilota.
«Steve lo sa?» domandó Tony.
«Cosa centra Steve?!»
«Ho sentito Kent parlare di...»
«Quello vuole mandarmi all'esasperazione te lo dico io! Io e Steve siamo solo amici!» sbuffò la ragazza. Di certo per Clark era un divertimento tutto quello.
«Uhm...In ogni caso sei disposta a metterci una pietra sopra?»
«Sai Tony a volte ti darei un pugno su quei bei dentini, ma ti voglio troppo bene per farlo» ammise ridendo la supereroina.
«Va di là, avverti che stiamo per atterrare»
«Parolina magica?» chiese Iron Man con finto scetticismo.
«Tiprendoacalciinculo, ripeto Ti. Prendo. A. Calci. In. Culo.»
Tony si alzò sospirando, nonostante gli anni fossero passati Francesca era sempre la solita maschiaccia.

Turn the pageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora