Tum. Tum. Tum. Tum-Tum.
Quel povero sacco da box, oramai malandato e consumato dal troppo uso, non veniva lasciato un secondo in santa pace dalle terribili mani di The Haze.
Tum. Tum. Tum. Tum-Tum.
Ancora altri calci e altri pugni.
Tum. Tum. Tum. Tum-Tum.
La catena che lo reggeva cadde all'improvviso con un fragoroso rumore che svegliò tutta Villa Stark.
"Che sta succedendo quì?" Ludovica piombò in palestra. Indossava il suo completo da supereroina ed evava assunto una posizione da battaglia.
"È caduto il sacco da box." si giustificò Francesca facendo le spallucce.
"Oh! Era proprio ora!" disse Ludovica sollevata, aveva sempre sostenuto che quel sacco fosse molto pericoloso e adesso era finalmente caduto. La maggiore delle sorelle era impegnata a sollevare il vecchio sacco vintage mentre l'altra la guardava dall'alto. Durante tutto ciò il resto di Villa Stark si era svegliato e stava guardando la ragazza all'opera.
"Lou, parlando di cosa serie: l'Hydra sta riacquistando forze, dobbiamo fermarla. Ma non solo! Il Marchio Nero sta comparendo sempre più spesso sui cieli d'Europa." iniziò Francesca.
"Sto ancora preparando un attacco alla base più vicina."
"Fai fare colazione agli altri. Quando avrete terminato tu va a prendere i dati che hai preparato, gli altri si preparino per gli allenamenti. Vi avverto: pretendo impegno." e se ne andò via.Francesca si stava dirigendo in camera sua quando sentì che qualcuno stava bussando alla porta. Chi poteva essere? Magari qualcuno che era rimasto fuori, eppure aveva giurato di aver visto che c'erano tutti. Aprì la porta e...
"Oh mio Dio! Tony!" urlò. Saltò sul corpo dell'uomo e avvolse le gambe attorno al corpo muscolose di lui.
"Mi sei mancata tantissimo, Fra..." le sussurrò tra i capelli colorati.
"Fra, tua sorella ti sta cer....Oh, Tony! Anche tu quì! Aspetta, voi due vi conoscete?"
"Steve, Tony é mio cugino. Sono circa cinque anni che non lo vedo." rispose la ragazza ancora saldamente aggrappata al corpo di lui.
"Lou?" le domandò Iron Man.
"Credo sia in cucina."
"Allora vado a farle una sorpresina. Ah, lì c'è la mia valigia!" e scappò lungo il corridoio che conduceva alla sala da pranzo.
E ancora una volta The Haze e Captain America rimasero da soli.
"Senti io vado a fare colazione e bé se hai bisogno di qualcosa sai dove trovarmi."
"Okay, Steve." disse guardando lui che andava via nella direzione che aveva preso in precedenza Tony. Qualcosa tormentava i pensieri della ragazza dai capelli color menta, quel pensiero la tormentava da diverso tempo, ma quel giorno era un pensiero fisso nella sua testa. Il ritorno di Tony nelle sue giornate era stato così inaspettato: la sorpresa, la felicità e adesso mille pensieri che le passevano per la testa. Iniziò a salire la vecchia scala trabballante per tornare sul suo comodo letto. Il passo era lento, il rumore del legno scricchiolante veniva soffocato da quello dei pensieri che si facevano via via più rumorosi. Entrò nella sua stanza e si lasciò scivolare lungo la porta di legno.Era passata una mezzoretta da quando si era rifugiata in camera sua e in quel momento era adagiata sul comodo letto.
Toc-Toc.
"Avanti." sbuffò aspettandosi di vedere Tony o sua sorella, Lou.
"Ehm...Fra." di chi era quella voce maschile e profonda? Alzò il busto e vide un uomo alto, col viso dai lineamenti scolpiti e i capelli color carbone.
"Bruce, hai bisogno di qualcosa?" domandò lei.
"Ludovica ha detto che potremo andare in palestra tra circa una mezzoretta." rispose. Francesca, però, non sembrava convinta della risposta dell'uomo e gli lanciò uno sguardo poco definibile, un espressione da Francesca.
"Bruce è parecchio che non ti vedo, ma ti conosco e so che non è tutto. Vieni, entra e siediti." lo incitò. Bruce chiuse la porta, per non far udire ad orecchie indiscrete la loro converasazione, e si avvicinó con sguardo preoccupato al grande letto della ragazza.
"Bruce..." sussurrò lei avvicinandosi a Batman.
"Fra, tra noi non c'è mai stato buon sangue, ma, voglio dire, dopo l'accaduto di Clark ho conosciuto una parte molto profonda e nascosta di te. Ieri Clark stava parlando con Diana tramite Skype, le ha raccontato del vostro incontro, eppure c'era qualcosa che tornava." raccontò Bruce mantenendo un saldissimo contatto visivo con gli occhi verdi smeraldo di The Haze.
"Cosa non tornava?" domandò.
"Ha detto che eri stata tu a trascinarlo in giardino per parlare e che lo hai baciato. Non riuscivo a credere che tu potessi aver fatto una cosa del genere, non dopo quello che ti ha fatto."
"Bruce..." cercò di parlare lei, ma lui la fermò mettendole un dito sulle labbra carnose e morbide.
"Ha parlato anche di te e Rogers, dice che il tuo con lui è tutto un bleaf e che lo stai solamente utilizzando. Non credo nemmeno a questo. Ieri vi ho visto insieme, quando lui è venuto a cercarti per quello che ti aveva detto Weasley, sul fatto della principessa."
"Con Steve non c'è altro che una semplice amicizia." si affrettò a rispondere.
"Credi che abbia finito? Vogliamo parlare dell'arrivo improvviso di tuo cugino, Tony? Per questo sono venuto quì a cercarti! Fra, forse ancora non capisci che i tuoi occhi parlano più di quanto tu pensi, è inutile continuare a portare quella maschera!" le disse con tono forte, ma al contempo preoccupato per la ragazza che ne aveva viste parecchie.
"Ho solo imparato a separare il mio corpo dai miei sentimenti e pensieri, Bruce." si giustificò con lo sguardo basso. Si morse il labbro. Forse quel tipo la conosceva più di quanto lei conoscesse se stessa, un pò le faceva paura, eppure aveva così dannatamente ragione.
"Forse a Steve dovresti dirlo, non potrai nasconderlo a lungo, soprattuto in battaglia." le suggerì.
"Dirgli cosa, Bruce?! Che sono un esperimento fallito?! Che Tony mi ha dato qualcosa che non volevo!" scoppiò la superdonna accasciandosi sul letto. Bruce aveva ragione. La maschera che indossava stava cedendo e si potevano udire i cocci che s'infragevano contro il pavimento. Batman allungò la sua mano per farle una carezza sulla guancia, un gesto rassicurante da parte sua.
"Non so controllarlo, è troppo grande."
"Chi lo dice?"
"Bruce..." mormorò supplichevole.
"Fra lo sto facendo per te. Sai che Steve potrebbe benissino capirti, ti farebbe bene parlarne con lui." le propose speranzoso di ricevere un si. La ragazza si stava sgretolando sotto i suoi occhi, dov'erano finiti i muri che aveva costruito per nascondersi dagli occhi altrui? Lui si distese accanto a lei e continuò a farle delle dolcissime carezze sulle gote rosee e femminili.
"Sai che mentre guardi Steve i tuoi occhi assumono una certa lucentezza. Forse ancora non lo capisci perché la presenza di Clark ti inibisce, ma senza di lui capiresti che Steve non ti é di indifferente."
"Sei un ottimo osservatore." constatò lei rivolgendogli un sorriso dolce rendendo quel viso più attraente e femminile. Francesca osservò meglio la figura davanti a lei: non c'era un uomo in giacca e cravatta con i capelli perfettamente ordinati e incerati, ma un uomo con dei jeans, una camicia a quadri verdi e neri e i capelli lasciati liberi e in disordine. Pensò che così stesse dannatamente bene e che lo rendesse ancora più attraente, ma preferì tenerselo per se. Tra loro si era creato un certo silenzio, non imbarazzante, semplicemente nessuno dei due aveva qualcosa da dire. Poi Bruce allargò le braccia forti e muscolose e addolcì la sua espressione in un sorriso fraterno.
"Vieni quì." Francesca non se lo fece ripetere mica due volte! Si tuffò sul quel corpo come se avesse appena ritrovato casa sua.
"Ne avevi bisogno, vero?" le chiese.
"Davvero troppo Bruce." gli confessò. La dolcezza di quell'effusione era infinita: non c'era malizia, ma una grande amicizia che era destinita a durare per sempre. Tutto a un tratto qualcuno spalancò la porta.
"Ludovica mi ha chiesto di farvi scendere." disse Tony "Sempre se non siete troppo impegnati." aggiunse aspro.
"Oh no...Oh no...Tony aspetta! Tony non é come sembra!"
Bruce intanto rimase lì a guardare la scena di Francesca che inseguiva suo cugino per fargli cambiare idea su quanto appena visto. Forse l'aveva massa nei guai."Tonyy! Adesso basta!"
"Cosa dovrei pensare! Potevi dirmelo!" le urlò contro Iron Man.
"Tony! Bruce é solo un amico!"
"Si certo..." mormorò acido l'uomo.
"Fa come vuoi."Francesca rimase da sola a guardare Tony andare via e quel piccolo pensiero si formulò nella sua mente: forse Bruce aveva ragione, avrebbe fatto bene a parlare con Steve.
-Wayne, avevi proprio ragione." parlottò fra se e se. Bruce intanto se ne stava appoggiato su un mobile marcio, alle spalle della ragazza, e sorrideva. Sorrideva perché quella testa dura di Francesca aveva finalmente capito. Si avvicinò alla supereroina e posò una mano su una sua spalla.
"Te lo ricordi o devo scriverti un promemoria?" le chiese sarcastico lui.
"Cosa?"
"Di andare a parlare con Rogers." rispose ovvio.
"Oh, Bruce Bruce...Ho già un'idea su come rimanere sola con lui."
"Incontri segreti?"
"Secondo te io utilizzo questi mezzucci?" domandò sorpresa The Haze. Bruce ci pensò su e poi scosse la testa.
"Sei la peggiore."
"Andiamo Bruce, ci staranno aspettando." e si incamminarono verso la palestra con aria complice e divertita da tutti i recenti avvenimenti. La sapevano lunga quei due.
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FanfictionUna nuova minaccia incombe sul mondo e tutti i nostri eroi preferiti si uniranno nel tentativo di sconfiggerla, ce la faranno? Non mancheranno, ovviamente, colpi di scena inaspettati!