JARED SPENCER

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"È TARDI!! JARED SVEGLIATI!!"
"Aah.. perché deve urlare così tanto quella donna? Sono a stento le 9 . L'università apre alle 9 e mezza... vabbè alziamoci va" pensò tra sè e sè Jared, scendendo dal suo letto a castello .
Si sedette al computer per le email dell'Università, così da informarsi su che tipo di esperimenti aveva da fare oggi .
"Ah oggi è il giorno di sezionare i cadaveri, chissà se mi faranno usare la EXPLOTION 300" disse sottovoce .
Si preparò e si lanciò giù dalle scale saltandole tutte .
"Giorno madre! Giorno anche a te Alieno schifoso"
"Non sono un alieno schifoso, sono un Rosso, e mi chiamo Ruben, ricordatelo sciocco di un ragazzino" disse l'alieno scocciato dalle sue offese .
I rossi sono degli alieni casalinghi, aiutano per le faccende domestiche e sono anche molto socievoli, ma per Jared sono tutti mostri schifosi . Non accettava il fatto che umani e alieni vivessero nelle stesse case, avessero gli stessi diritti, potessero accoppiarsi e cose così .
"Sei pronto per l'università?? Questo è l'ultimo anno, diventerai un grandissimo dottore, ne sono certa!" Esclamò la madre accarezzando il ragazzo .
"Si si si, non mi interessano i tuoi film mentali, fammi andare . Ciao madre, ciao merda" salutò tutti e andò verso la sua moto .
La moto era un'ultimo modello, una di quelle futuristiche, ultra-leggere, propulsori posteriori, sedile intercambiabile, le ruote non c'erano, c'erano solo due specie di calamite che facevano fluttuare l'intera moto, ma soprattutto un motore così potente da far arrivare la moto sui 500km/h . In pratica un bolide capace di portarti ovunque in qualche minuto .
"L'università dista 5.000km, chissà se riesco a farla tutta in 20 minuti.." si pose questo traguardo e si avviò .
Partì così velocemente che alzo un cumulo enorme di polvere, solo per il gusto di sporcare i fiori del vicino .
Sfrecciava lungo le strade superando ogni tipo di automezzo, macchine, bus, altre moto, guardie, di tutto, ma si accorse che, avanti a lui, ci fu un semaforo rosso.. doveva rallentare, ma a quella velocità, la parola rallentare non era tra le opzioni .
"Se accelero mi becca la polixa, se decelero causo un incidente... cazzo e adesso?" Pensò il ragazzo, ma alla fine la scelta fu una :
"Aah cazzo troppo tardi, l'università è li di fronte, che mi frega se mi becca la polixa, mi nascondo all'interno" decisione presa, accelerò di botto, superando i limiti della moto . Arrivò all'incrocio, sgorgavano macchine ovunque, si infilò di colpo superando tutte le macchine come una scheggia, uscì dall'incrocio ma si schiantò contro un automa . Fece un volo di quasi 11 metri, era la fine, ma gli automi sono creati per salvare le persone, è così fece l'automa scuotendosi di dosso la moto, ormai distrutta .
"S-s-state.... b-b-bene?" Domandò l'automa ormai distrutto .
"Stupida lattina! Levati!" Ricambiò Jared divincolandosi per scappare dalle autorità che stavano per arrivare . Si libero dal robot e corse nell'università salendo le scale a due a due, e spingendo tutti ; spalancò la porta e cercò qualche posto dove nascondersi
"SALA ATTREZZI"
"Sono salvo!" Pensò correndo verso la sala attrezzi, ma scivolò e si scontrò contro il suo insegnante più severo .
"JJJJJAAAAARRRRREEEEEEDDDDD!!!" Urlò l'insegnante, nero di rabbia .
"S-signor B-Burke, buongiorno" rispose il ragazzo già consapevole del danno causato .

Un anima contesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora