<< Dimmelo. >>
Mi alzò il mento così che potessi incontrare la sua faccia.
<< Te l'ho detto e te lo ripeto: mai. >> ringhiai puntando i suoi occhi, sfidandolo.
<< Tu credi che non possa farti niente di peggio di quel che ti ho fatto finora. Ma ti sbagli. >> concluse in un sibilo. Mi lasciò andare di scatto e mi diede un calcio. Gemetti per il dolore alle costole.
Inclinò di lato la testa, sinceramente curioso. << Perché ti ostini a mantenere il segreto? Ormai so che lei è da qualche parte nel mondo noioso >> mi guardò divertito. << Per lei ho ucciso la tua famiglia. Ti ho messo in gabbia, uccellino. Eppure continui a proteggerla anche se sai che la causa di tutti i tuoi mali è quella mocciosa. Quindi mi chiedo: perché? >>
Per tutta la durata del suo discorso mantenni uno sguardo neutro, celando tutti i sentimenti che albergavano in me: furia, angoscia, impotenza e dolore. Era un mix micidiale che mi stava corrodendo le vene come veleno, un veleno che cercava di uccidermi e che a poco a poco ci sarebbe riuscito. Non risposi.
<< Come vuoi. >> disse infine guardandomi come se fossi un insetto. Fece per allontanarsi ma ci ripensò. << Pensi che sia io il cattivo, me ne rendo conto. Ma ricorda, lei può essere la vostra salvezza. Ma anche la vostra condanna. Io cerco di ristabilire l'equilibrio tra bene e male che, grazie a quell'insulso essere venuto al mondo e a quel tuo stupido fratello, si è sgretolato. >>
Vidi rosso. In quel momento non mi importò se stessi facendo il suo gioco o se fosse esattamente quello che voleva. Non mi importava.
<< Tu per avere il potere hai fatto di tutto. Hai ucciso. Hai torturato. Hai demolito le nostre città. Ma io non mi arrenderò. Fin quando avrò vita continuerò ad esserle leale. Continuerò a pensare che non tutti in quella famiglia siano marci fino al midollo. Continuerò a credere che tu sia un essere spregevole che gode nel veder soffrire gli altri. E sta pur certo che godrò anche io quando vedrò con i miei occhi la vita abbandonare il tuo corpo. Godrò. E godranno tutti perché tu sei solo un niente in questo mondo. Tu, qui, ora e sempre, non vali niente. E te lo dice uno la cui vita si è ridotta in cenere prima ancora che potesse iniziare realmente proprio a causa tua. Quindi ridi, finché puoi. >> finii il mio discorso in tono calmo, come se avessi parlato del tempo.
Vidi con una certa soddisfazione che i suoi muscoli si erano irrigiditi, che quegli occhi fino a un momento prima velati di divertimento ora erano diventati di ghiaccio.
<< Interessante. >> disse solo. << E se invece ti dicessi che tuo fratello è ancora vivo, tu cosa diresti? >>
Spalancai gli occhi. Stava bluffando, non poteva...
<< Oh sì che posso. D'altro canto tu hai creduto a quello che io volevo che credessi. Ora, facciamo il punto. Tu mi detesti, io considero la tua vita pari a quella di un moscerino. Però hai qualcosa che io voglio. Proprio qui >> si abbassò alla mia altezza e mi toccò la fronte con un dito. Mi ritrassi. << In questo cervellino che ha ancora un po' di speranza. Quindi ti do una scelta: se me la consegni io libererò tuo fratello e lascerò che la tua miserabile vita continui, dimenticando ciò che hai detto qualche minuto fa. Oppure puoi restare rinchiuso in questo piccolo e silenzioso universo per il resto dei tuoi giorni e tuo fratello continuerà a ricevere il trattamento che si merita. La sua vita è letteralmente nelle tue mani, uccellino. >> rise.
Mantenni il suo sguardo. Dannazione, certo che avrei voluto liberare mio fratello ma non potevo tradirlo. E poi...
Gli sputai in faccia. Da quanto volevo farlo. << Fa di me quel che vuoi. Io rimango delle mie idee e neppure per riavere indietro tutta la mia famiglia io tradirei la loro fiducia per aiutare te. Va all'inferno. >> dissi con disprezzo.
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Beside You.
Fantasy[...]Un altro giorno, ancora. Mi chiedo ancora come abbia fatto a non diventare pazzo nelle mie condizioni, credo che se non avessi avuto una ragione per resistere, qualcosa, un pensiero, a cui aggrapparmi adesso sarei già scivolato da tanto nella p...