Il tempo a Bradford è come al solito, sempre cupo.
Le nuvole grigie ricoprono pienamente il cielo e le prime goccioline di pioggia iniziano a bagnarmi i capelli castani.
Non assomiglio per niente a mio fratello. 'forse perchè non è veramente tuo fratello' il pensiero mi fa venire i brividi, lo reprimo subito e cerco di non pensarci più di tanto.
Sono stata adottata e so di esserlo, anche se i nostri genitori non mi hanno ancora detto nulla.
Sono diversissima da Niall. I suoi capelli biondo oro e morbidi come la seta , il suo viso angelico che va oltre ogni immaginazione, oltre ogni limite di bellezza. Esprime tutta la sua purezza e la sua bellezza. Ma la cosa che colpisce di più di mio fratello sono gli occhi. I suoi fantastici occhi, che gli ho sempre invidiato. Azzurri come il mare più puro, come il cristallo più lucido, azzurri come un soleggiato pomeriggio d'estate. Occhi estremamente attraenti e seducenti. Per la maggior parte delle ragazze a scuola è difficle mantenere il suo sguardo, ci si sente trascinati,oppressi, affogati dall'oceano limpido e calmo che si ritrova, al contrario dei miei che sono di un banalissimo marrone.
I miei pensieri si interrompono quando sento la pioggia diventare più inistente,la sento tintinnare sull'asfalto, scivolare fra le foglie cadute,
la città assalita da un' angoscia tale che mi viene il mal di testa.
Da lontano si sente abbaiare, si sente uno scalpiccio ovattato... un clacson suonato. Gente senza ombrello, gente che cerca un riparo da quella pioggia inaspettata... gente bagnata. inizio a correre per Gostvel Road e per due o tre volte inciampo in qualche pozzanghera. La situazione non fa altro che aggravarsi quando, un auto nera mi sfreccia accanto, facendo partire uno spruzzo che mi bagna completamente, dalla testa ai piedi.
Sento il mascara mischiato ad una goccia di pioggia colare dalle mie ciglia e percorrere lentamente la mia guancia destra. Sono stremata e le mie labbra tremano per il freddo e per di più sono soltanto le otto di mattina
Che giornata di merda.
Sospiro e ricomincio a correre nonstante sono senza fiato, ma se non lo faccio arriverò in ritardo anche il primo giorno di scuola.
Quello stupido di mio fratello ieri ha deciso di andare a dormire a casa di quel coglione di Tomlinson e oggi , ovviamente, mi sono ritrovata senza passaggio.
Il cancello di un rossa vivace della Lighton High School mi appare in fondo alla via, rallento la mia corsa e mi avvicino all' edificio come se non fosse successo nulla.
Il giardino è completamente vuoto, presumo a causa della pioggia e decido così di andare direttamente al mio armadietto, di sicuro lì avrei incontrato Meggie.
Percorro il corridoio velocemente, faccio finta di non sentire gli orribili commenti fatti da quelle oche senza cervello delle cheerleaders quando passo vicino a loro. D'accordo diciamo che non sono messa benissimo, ho i capelli elettrici, il trucco sbavato e sono completamente bagnata ma non ho voglia di prenderle per i capelli adesso, sarà per un altro giorno.
Prima di raggiungere il mio armadietto decido di fare una mini sosta in bagno per sistemarmi un pochino.
Appoggio il mio zaino sul lavandino e mi porto le mani alla faccia strofinandole più volte contro il viso.
Faccio schifo. Questa è la verità, non c'è trucco che valga la pena comprare per poter diventare almeno accettabile.
Nessun ragazzo si è mai interessato a me, pensano tutti a quelle stupide oche in gonnellina.
Un urlo strozzato mi esce dalla gola quando dallo specchio noto Harry Styles appoggiato alla parete opposta che mi fissa con un sorriso divertito stampato in faccia.
'Ma sei pazzo? Mi hai spaventato a morte, coglione?' sono infuriata 'E poi cosa diavolo ci fai nel bagno delle ragazze?'
'Buongiorno anche a te piccola Horan! comunque io tutto bene, tu?' sta ridendo. Si prende pure gioco di me.
'anche io sto bene...ora mi dici cosa ci fai qui?' sono seccata, pretendo una risposta.
'sai stavo per farti la stessa domanda, i nerd di solito non saltano la prima ora' mi lancia un'occhiata. Cazzo. Guardo l'orologio e con stanchezza noto che la lezione è ormai iniziata da venti minuti buoni.
'Cazzo' ripeto ad alta voce e sento Harry scoppiare a ridere.
'Da quando dici queste brutte parole Horan? Non dirmi che sai anche cos'è un cazzo!' Mi risponde con un sorriso,se non fosse stato così stronzo lo avrei anche trovato adorbaile. Mi sto veramente arrabbiando, dopo tutto quello che mi è successo oggi ed ho anche perso la prima ora dell'anno.
'Styles smettila di prendermi per il culo e poi mi chiamo JANE! Comunque non mi hai ancora risposto, cosa ci fai qui?' Sento le guance tingersi di rosso, perchè il sangue mi sta completamente salendo al cervello.
'Calmati Horan!' ripete con un' arroganza degna solo di lui e del suo amichetto Zayn
'comunque sono qui, nel bagno delle ragazze perchè sto aspettando una delle mie amichette' mi fa l'occhiolino per poi aggiungere 'Ha voglia di farmi un servizietto e io non posso di certo negarle di farlo' Sorride alla fine avvicinadosi notevolmente alla mia faccia.
'Sai' soffia poco lontano dalla mia bocca 'Sei cambiata molto dall'anno scorso, non ti ricordavo affatto così' Cerco di fare finta di nulla, ma quando incrocio il suo sguardo al mio, mi perdo nel verde smerlado dei suoi occhi, il suo sorriso perfetto, con delle labbra perfette, affincato da delle fossette perfette....Ma che cazzo sto dicendo?
'Sai... dato che l'ora ormai è andata potremmo fare una cosa a tre in bagno' Tutta l'attrazione che stavo provando per lui due secondi fa è sparisce e lascia posto allo schifo. Sono schifata, inorridita, allibita, raccapricciata dalla schiettezza del ragazzo che mi trovo davanti.
Non riesco a fare a meno di tirargli uno schiaffo e mentre lo vedo massaggiarsi la mascella, i suoi occhi ormai sonoscuri, corro verso la porta e mentre sto per aprirla le sue parole mi congelano sul posto.
'Sei la solita viziata di merda, schizzinosa..ci credo che nessuno te lo da, Jane! Sei la stessa bambina capricciosa di quattro anni fa e ti posso assicurare che se farai del sesso magari saresti molto meno acida.. si vde che sei una verginella sclerotica del cazzo' conclude la frase proprio mentre le prime lacrime iniziano a rigarmi la guancia, non mi disturbo nemmeno a voltarmi.
'Spero ti diverta in questa ora con la tua puttanella, ciao Harry'.
'Sicuramente mi divertirò più di te negli ultimi 17 anni' sento la sua risposta lontana. Ormai sono in corridoio e decido che forse, prima di entrare alla seconda ora mi conviene fumare la mia amata sigaretta.
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