4 - Olivier

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Olivier pov

Guardo il mio dolcissimo Derek. Mi pare leggermente triste anche mentre ridacchia di una risatina quasi forzata. So che non gli piace particolarmente passare le serate con i parenti, se non sono i suoi genitori e la coppia di zii a cui è molto legato, men che meno le cene con parenti e amici di famiglia invadenti e che a volte fanno troppe domande. Ma soprattutto non riesco a reggere nel vedere la tristezza nei suoi occhi. Faccio un respiro profondo, cercando di ignorare il dolore che mi esplode nel petto, il rammarico e il rimorso per quello che ho fatto mi invadono.

«Non mi sembri molto entusiasta di passare la serata in famiglia...» mi azzardo a commentare.

«E da quando preferisco le serate in famiglia a quelle con gli amici? Ovviamente avrei preferito uscire con qualcuno ma oramai i miei amici sono quasi tutti a Bologna... tranne te, ovviamente, che sei ancora il mio migliore amico,» mi risponde commovendomi, anche se riesco a mantenere la mia faccia da poker.

«Allora che ne dici di trascorrere tutta la giornata con me? Io non ho nulla da fare dopodomani... E di sicuro tua madre sarà felice di cambiare leggermente i suoi programmi e non cucinare per tutti.» Mi guarda di sbieco: so benissimo che avrebbe dovuto aiutare sua madre a cucinare e pulire e sinceramente mi si spezza il cuore a saperlo in una situazione che odia e in cui si sente molto a disagio. Soprattutto il giorno del suo compleanno, giorno che ritiene importante ogni anno perché per lui significa esserci riuscito, essere arrivato a quell'età, essere arrivato a 21 anni senza essersi ucciso, significa essere riuscito a vivere la sua vita lottando per raggiungere i propri obiettivi e riuscendo a realizzare i suoi sogni, o portandosi sulla strada per farlo.

«Mmn... ne sei proprio sicuro? Di volere passare la giornata con me, intendo.»

«Perché non dovrei? Se te l'ho proposto significa che lo desidero.»

«Ehm... allora okay, va bene. Avverto mia madre,» risponde con un filo di voce afferrando il cellulare. Mentre digita il messaggio di testo mi perdo ad osservare il suo viso, dallo sguardo prima preoccupato, poi dolce e felice quando riceve la risposta della madre. Lascio scivolare lo sguardo verso le sue belle mani, dalle dita lunghe ed affusolate... e dalla pelle morbidissima. Desidero giocare con quelle dita in maniera tenera per poi intrecciarle con le mie. Torno ad osservare il viso, soffermandomi sulla labbra che ora stringono la cannuccia infilata in un bicchiere di succo che si è appena fatto portare. Quanto erano morbide e dolci quelle labbra vellutate, e la lingua, così agile e tenera mentre giocava con la mia, mi sfiorava appena denti o mi accarezzava le labbra. E quella pelle serica sotto le mie dita mentre gli accarezzavo la guancia, oppure lo sfioravo per sistemargli una ciocca birichina ricaduta sulla fronte. Oppure più tardi, in discoteca, mentre ballava incollato a me e le camicie si alzavano, portando la nostra pelle a contatto. O ancor più tardi mentre lo spogliavo, pronto a...

«Olivier! Ci sei? Ma si può sapere a che stai pensando?»

«Oh perdonami, mi ero incantato. Sai, non ho dormito moltissimo stanotte.»

«Un altro delle tue conquiste?» domanda con voce acida, gelosa.

«No, semplicemente sono andato a dormire tardi. Non vado a letto con qualcuno da tempo.» Arrossisco mentre pronuncio la seconda frase con voce incerta. I suoi occhi si fanno ridanciani.

«Tranquillo, stavo scherzando. Comunque ho avvertito mamma, ha detto che va bene: per fortuna non ha contattato il parentado...»

«Hai visto? Te lo avevo detto che l'avrebbe presa bene!»

«Grazie... Allora, dove ci vediamo e a che ora?»

«Alle sette in punto fuori da casa tua dopo domani. Penserà a tutto io, tu portati che so... le cose che ti potrebbero servire a stare fuori una giornata e magari un cambio se ne hai bisogno. Ma ti faccio sapere per messaggio stasera: voglio che sia speciale questo tuo compleanno e farò di tutto pur di renderti felice.»

Mi guarda commosso, riconoscente, ed io non posso fare a meno di intenerirmi mentre mille farfalle mi invadono lo stomaco. Senza nemmeno pensarci allungo una mano, posandola sopra la sua, appoggiata sul piano del tavolo. Con gentilezza l'accarezzo mentre il cuore mi batte così forte nel petto che lo sento fin nei timpani. Prendo la sua mano nella mia, sbirciando il suo viso con timore, ma vi trovo solo occhi chiusi e un'espressione rilassata, come se si stesse godendo il momento. Continuo le mie carezze, sfiorando il polso, toccandolo dolcemente con il solo intento di coccolarlo e donargli amore attraverso il mio tocco gentile e delicato.

Iniziamo a girare per il parco, tenendoci per mano. Derek è felice, eccitato come un bambino. Saliamo su qualche attrazione e devo ammettere che mi sto divertendo tantissimo anche io. La sua mano, per ora, ha abbandonato poche volte la mia e quando è successo mi sono sentito vuoto, come se mi mancasse qualcosa, come se mancasse una parte importante di me. So che possono parere frasi fatte, ma non saprei spiegare in altro modo ciò che sto provando.

Derek si è allontanato solo un momento per acquistare delle caramelle e mi sento così solo... oh, eccolo di ritorno. Ne mangiamo una a testa e poi riprendiamo a girare per il parco. Mentre camminiamo sento la sua mano, che non è tornata ad intrecciarsi alla mia, che esitante cerca di afferrare la mia per poi arretrare. Sta indugiando, come se avesse paura di una mia reazione. Stanco di aspettare, appena la sua mano si avvicina alla mia l'afferro e torno ad intrecciare le dita con le sue: questo contatto pare placare le ansie di entrambi e finalmente torniamo a passeggiare sereni.

Poco dopo ci troviamo in una parte del parco in cui non c'è anima viva. Ci fermiamo e ci accomodiamo su una panchina posta in una zona protetta da sguardi indiscreti, quasi fosse fatta apposta per noi. Mi accomodo sul sedile e lo faccio accoccolare al mio fianco. Poco dopo inizio ad accarezzare dolcemente prima la sua mano, poi il polso ed il braccio, fino ad arrivare alla sua guancia dove con dita delicate traccio il profilo fino alla mascella ed al mento. Lo vedo abbandonarsi alle mie tenerezze, goderne come un gatto gode dei grattini di qualcuno. Lentamente mi avvicino a lui mentre le mani salgono ad afferrargli con dolcezza ed estrema delicatezza il viso. Lo guardo negli occhi per un momento...

Dolci ricordi di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora