1 - Derek

1K 32 2
                                    


Derek pov


La nostra storia è durata una notte soltanto. Una sola notte che valse più del resto della mia intera vita, almeno fino ad ora.

Avevo trovato in te la mia anima gemella ma sapevo che sarebbe durata poco, pochissimo. 24 ore.

Era matematico che il mattino successivo non ci saresti stato nel mio letto al risveglio ma che te ne saresti andato prima, mentre dormivo.

D'altronde faceva parte del nostro patto: un'intera giornata insieme, una notte da amanti. Ma poi di nuovo amici come prima.

Fu l'unico regalo che ti chiesi, l'unico regalo che volessi per la mia maggiore età.

Ricordo ancora che quel giorno tremavo, quando venni a chiederti questo regalo.

Eri il ragazzo più grande della tua classe perché avevi dovuto ripetere un anno a causa del trasferimento ed eri considerato il ragazzo più bello e popolare del liceo artistico.

Come se la tua età (mi piacevano i ragazzi più grandi) ed il tuo aspetto fisico non fossero già abbastanza per farmi innamorare di te, anche il tuo carattere mi conquistò subito.

Io frequentavo il liceo classico ma ti conoscevo, perché facevamo parte della stessa cerchia di amici ed eravamo nello stesso edificio... ma soprattutto eravamo vicini di casa: tu abitavi dall'altra parte della strada, e ci abiti ancora.

Mi ero innamorato di te fin dal primo momento in cui ti incontrai. Per questo ti chiesi quel favore.

Mancava poco al mio 18esimo e lo avrei festeggiato in un locale.

«Ascolta...vuoi venire al mio compleanno sabato? Lo festeggeremo all' Ice Club»

«Certo che ci vengo! Adoro quel locale. Non saprei cosa regalarti però.»

"L'ho scelto proprio per questo..." penso guardandoti negli occhi sorridenti.

Eri fatto così. Dicevi quello che ti passava per la testa e ti preoccupavi sempre di fare un regalo gradito. Ti curavi di tutti noi, i tuoi amici.

Nonostante fossi uno che andava a letto con tanti, spesso per una notte o comunque per poco, agli amici tenevi tanto... soprattutto a me. O almeno così mi sembrava, nei rari momenti in cui rimanevamo soli e mi cingevi le spalle, scompigliandomi i capelli con fare fraterno, amorevole.

«Una giornata intera con te. E anche la nottata. Voglio che tu mi corteggi, mi seduca. Che mi ami come io amo te, anche se per te potrà essere per una notte soltanto. Voglio che tu prenda la mia verginità, che mi tocchi senza riserbo. Sono innamorato di te da sempre e questo è l'unico dono che voglio. L'ultimo dono che voglio farti» gli dico senza peli sulla lingua.

Mi guarda con tenerezza ma anche confusione.

«Cosa intendi con... con...»

«Intendo esattamente quello che ti ho detto. Ti desidero da impazzire, ti amo immensamente. Ma voglio che tu scelga consapevolmente sentendoti libero, perché sarà una grande responsabilità per te, prendere la mia verginità»

Mi sorridesti, con quel tuo dolcissimo sorriso sghembo che non dimenticherò mai in vita mia, annuendo e portando una mano ai miei capelli per scompigliarmeli come facevi sempre.

Sospira e mi guarda dritto negli occhi. Grigio nell'azzurro.

«Va bene scricciolo. Ma solo per una giornata, per una sola notte. Poi amici come prima»

«Ok mi sta bene...»

Mi fissa ancora, con intensità. Nei miei occhi trasparenti riesce a scorgere quel velo di tristezza.

«Piccolo, ti voglio molto bene. Per questo ti chiedo ciò: ricevere la tua verginità è il dono più bello che qualcuno mi abbia mai fatto, ma purtroppo sembra che io sia capace solo di ferire le persone a me più care. Ho il terrore di farti del male, di ferirti, di perderti. Puoi capire?»

«Ci posso provare»

Arrossisco vistosamente e, quando lui se ne accorge, ride sereno e felice, posandomi un bacio dolce sulla guancia che mi fa diventare ancor più rosso.

______________________________________________________________________________


Penso proprio a questo, al compleanno in cui abbiamo passato un'intera giornata insieme, mentre vuoto la valigia. Effettivamente fra qualche giorno sarà anche il momento del mio 21esimo anno di nascita e la malinconia è tornata a farsi sentire nei miei ricordi. Sono tornato a casa e starò qui per un mese e mezzo circa, dopo aver finalmente finito le lezioni ed avendo superato tutti gli esami di quest'anno.

Sono passati tre anni quasi esatti da quel giorno, ma il nostro non è un finale felice. Non fino ad ora. Eppure sono ancora innamorato di lui e, ogni volta che ci vediamo, vedo anche nel suo sguardo che soffre e mi desidera. Eh già, viene a Bologna ogni tanto, circa una volta al mese per venire a trovare la sorella, passare del tempo con me e divertirsi nei locali più in della città. E l'estate, quando torno a casa, passiamo del tempo insieme con gli altri ma non abbiamo mai più parlato di quella giornata e, soprattutto, di quella notte.

Mi siedo sul letto e guardo una fotografia di noi due, scattata quella sera al locale, poco prima che ci allontanassimo per andare a casa sua dove gli donai la mia verginità.

Cerco di fuggire all'ondata di ricordi che ormai mi ha travolto.

Finalmente è arrivato il giorno del mio diciottesimo compleanno... lo stavo aspettando con ansia. Sono d'accordo di incontrarmi alle 7:30 in punto con Olivier. Mi verrà a prendere a casa e passeremo tutto il tempo insieme fino alla stessa ora di domani: oggi andremo da qualche parte, non mi ha detto dove, poi per le 22:00 raggiungeremo il locale, l' Ice club, dove mangeremo la torta e ci divertiremo sulla pista da ballo. E la notte... la notte riceverò il più bel regalo del mondo. Ancora non riesco a credere che abbia accettato!

Il campanello suona. Guardo l'orologio: sono le 7:20 e Lui è già qui. Mi infilo le scarpe ed una felpa mentre mia madre lo fa entrare in casa. Finisco di vestirmi, attività alla quale oggi ho prestato particolare cura scegliendo un paio di jeans leggeri ed una maglietta carina; mentre per la serata ho già predisposto un look differente: camicia bianca, pantaloni neri aderenti e giacca in ecopelle.

Scendo le scale di corsa e trovo mia madre che parla allegramente con Olivier, chiedendogli i programmi per la giornata ma lui si tiene sul vago. Faccio colazione di corsa e cinque minuti dopo siamo fuori casa, nella sua macchina. Sono elettrizzato, non vedo l'ora di scoprire dove stiamo andando. Mette in moto l'auto e partiamo immettendoci agilmente nel traffico. Poco dopo mi afferra gentilmente la mano che tengo appoggiata sulla gamba sinistra.

Dolci ricordi di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora