8 - Olivier

355 13 2
                                    

Olivier POV

Dopo esserci lavati e resi presentabili, usciamo dall'hotel diretti al centro storico di San Gimignano per andare a cena in un bel ristorante. Saliamo in macchina e, come al solito, le nostre mani si cercano e si trovano.

È ancora presto per la cena, quindi passeggiamo per le vie storiche tenendoci per mano. Mi sento totalmente a mio agio con lui, e in questo luogo a noi estraneo sono sereno a mostrare la mia omosessualità, non ho paura delle malelingue che potrebbero prenderci di mira né dei bulli che di divertono a pestare i diversi, come quelli che c'erano nella nostra scuola superiore, i quali cercavano di prendere di mira Derek. Spesso mi ponevo fra lui e quegli inetti, proteggendolo meglio possibile, sfruttando il mio fisico imponente e quella differenza d'età che, seppur minima, sapevo usare a mio vantaggio.

«Olivier dove sei con la testa? A cosa stai pensando?» La voce del mio amore mi riscuote dal torpore mentale in cui ero precipitato.

«Nulla... Stavo pensando a quanto sono sereno qui, a San Gimignano tenendoti per mano e potendoti amare liberamente senza avere paura che i bulli ci prendano di mira come alle superiori. Ti ricordi? Ti prendevano sempre di mira per la tua omosessualità.»

«Già, e tu mi difendevi sempre... il Principe che salvava la principessa in pericolo.» Le ultime parole Derek le pronuncia sghignazzando sempre più forte, sino a prorompere in una risata cristallina.

«Che scemo che sei...» sussurro con voce roca cercando di cessare le risate contagiose date sia dalla sua affermazione stramba che dalla sua meravigliosa risata cristallina «Stupidino smettila di ridere!» Lo rimprovero ancora con dolcezza, ma con il riso nella voce che ne annulla l'autorevolezza.

Riusciamo a calmarci solo diversi minuti dopo, riprendendo poi a camminare verso il centro storico diretti ad un ristorante che ho scelto apposta per noi, vicino a Piazza della Cisterna, a me particolarmente cara. È una serata tranquilla e c'è ancora molta gente in giro, ma a noi non importa siamo immersi nel nostro mondo. Ci avviciniamo ad un bar per prendere l'aperitivo quando Derek si pietrifica al mio fianco, all'improvviso.

«Derek, amore...» Sussurro appena, voltandomi a guardarlo per cercare di capire cosa ci sia che non vada.

«Guarda... ci sono Jacopo e Luca, i bulli che mi prendevano di mira alle superiori. Qualche volta riuscirono pure a picchiarmi, ed ogni volta tu li ripagavi e poi mi portavi o in infermeria oppure a casa tua di nascosto per disinfettarmi e curarmi.» «Già... ricordo benissimo quei momenti: non potevo credere che fossero capaci di tali violenze ma soprattutto non tolleravo che tu soffrissi. Iniziavo già ad amarti senza nemmeno rendermene conto.»

Lo prendo per mano e noto che ha i palmi sudati e il cuore che accelera i suoi battiti mano a mano che i due si avvicinano a noi: ci hanno visti. Per cercare di calmare il mio fidanzato gli avvolgo un braccio intorno alla vita e me lo stringo addosso, tenendolo il più vicino possibile.

«Grazie Olivier, grazie di essere al mio fianco,» mi sussurra appena.

Ed eccoli, i due energumeni giunti dinnanzi a noi.

«Guarda se non sono Derek ed Olivier! È da un po' che non ci si vede. Come state?» ci saluta Jacopo, il tizio grande e grosso come un rugbista.

«Stiamo bene, grazie, anche se avrei preferito continuare a non vedervi» risponde audacemente Derek, mantenendo una calma più che perfetta e guardando il tizio dritto negli occhi. I due abbassano lo sguardo come se si sentissero colpevoli.

«Allora, siete qui in vacanza?» domanda Luca per cercare di smorzare la tensione.

«E anche se fosse? Non dovremmo rendere conto a te, o sbaglio?»

Mi volto a guardare Derek, sconcertato dal suo atteggiamento dietro il quale si nasconde il dolore causatogli dal bullismo che è tornato a farsi sentire. Voglio cercare di smorzare la tensione, non voglio che ci faccia a botte.

«Si, siamo qui in vacanza. Stavamo giusto andando a prenderci un aperitivo prima di andare a cena. E voi invece? Qual buon vento vi porta a San Gimignano?»

«Anche noi siamo in ferie per qualche giorno, avevamo voglia di divertirci un po' da qualche parte dopo le sessioni d'esame all'università» risponde con gentilezza Luca.

«Oh... quindi siete riusciti ad uscire dalle superiori? E pure ad entrare all'università? Chi avete pagato per farvi passare? Perché dev'essere stato difficile riuscirci da soli vista la vostra ignoranza.»

Le risposte di Derek divengono sempre più taglienti e velenose. Non credevo riuscisse a rispondere a questo modo, ma ne sono felice in un certo senso perché sta reagendo ed è uscito dallo stato catatonico in cui si trovava fino a pochi minuti fa. Ma devo anche stare attento, non vorrei che i due si spazientissero e si arrivasse ad una rissa come è successo in passato.

«Si, siamo universitari... problemi?» La voce di Jacopo è parecchio spazientita al momento, quasi bellicosa, ed io inizio a temere il peggio.

«No nessuno, anzi. Solo è sorprendente vista la vostra stupidità e l'omofobia che avete dimostrato. Tutto qui.»

I due rimangono del tutto senza parole. Ormai non sanno più cosa dire ed i volti sono leggermente arrossati dalla vergogna. Hanno capito benissimo che Derek si sta riferendo ai loro molteplici episodi di violenza omofoba nei suoi confronti.

«Derek, io ti chiedo scusa. Ho sbagliato a farti del male, e anche Luca. Sono profondamente rammaricato per il nostro comportamento nei tuoi confronti e pentito per il male che ti abbiamo fatto. So che queste scuse non varranno nulla per te ma volevo dirtelo comunque. Vi lasciamo alla vostra serata. Scusate l'intrusione, non volevamo disturbarvi o rovinarvi l'atmosfera. Forza Luca, andiamo.» L'intervento di Jacopo ci lascia entrambi senza parole.

«Mi spiace Derek, ti chiedo scusa anche io. Godetevi la serata» aggiunge Luca.

Ci salutiamo con una stretta di mano e poi i due energumeni si allontanano, andando per la loro strada.

Jacopo & Luca – pov esterno

Derek ed Olivier non si sono voltati indietro a guardare i loro ex compagni, il loro passato, cercando invece di dimenticare ciò che è appena successo.

Se lo avessero fatto si sarebbero accorti della strana complicità che aleggia fra Luca e Jacopo, dell'elettricità e dell'attrazione che li lega.

Pochi passi dopo, infatti, i due si son presi per mano dolcemente, intrecciando le dita ed avvicinandosi l'uno all'altro.

«Sono molto contento che quei due si siano messi insieme, finalmente. Sapevo che erano fatti uno per l'altro.» Sussurra Jacopo direttamente all'orecchio del compagno.

«Si, hai ragione tesoro. E quanto lo invidiavo quel ragazzino che era apertamente omosessuale. Lo prendevo di mira proprio per questo, perché ero geloso di lui, di come riusciva a vivere sereno la sua diversità e questo mi causava rabbia. Solo quando ho dovuto affrontare quasi la stessa situazione, mi sono reso conto del male che gli ho fatto.»

«Lo so Luca... e so che le tue scuse erano sincere e anche le mie, ma non possiamo aspettarci che ci perdoni così, come se nulla fosse. Forza, ora andiamo a cena in quel locale che ti piace molto. Dopotutto è anche il nostro anniversario meriti qualcosa di speciale e voglio vederti sorridere, finalmente.»

Queste dolci parole vennero accompagnate da un dolce bacio fra i due, che non potevano essere più felici di aver trovato, finalmente, il loro posto nel mondo; così come finalmente lo avevano trovato anche Derek ed Olivier.

Dolci ricordi di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora