Esseri diversi #WATTYS2018

Capitolo 9

November:

Comportamenti scorretti?

Guardo entrambi in modo strano: «Di che cosa state parlando?». Chiedo un po' preoccupata.

Sento una pesantezza a livello del petto.
So benissimo che questa si tratta di ansia, lo percepisco anche dal mio sudore, mi sento gocciolare. «Non stai diventando pazza, tutto quello che ti sta succedendo in quest'ultimo periodo l'abbiamo passato anche io e tuo padre. Abbiamo cercato di temporeggiare il più possibile con tuo padre, ma a quanto pare hai già scoperto ciò che tenevano nascosto». Comincia mia madre.

A stento riesco a seguire il discorso perché al momento, l'unica cosa che sento è il mio cuore che pulsa insistentemente sul petto.
Hanno sempre cercato di nascondermi la verità. Se avessi saputo tutto ciò che c'era da sapere in passato, probabilmente molte cose sarebbero state diverse. «Io e tua madre non siamo degli esseri umani, siamo degli angeli bianchi», continua mio padre. «Lo so, la cosa potrebbe sembrare uno scherzo, ma non lo è».

Rimango a bocca aperta per lo stupore, mi hanno confessato la verità. «Se nel passato ho cercato di tenerti lontana dalle storie fantastiche, è stato solo perché volevo farti essere il più umana possibile. Non è facile essere degli angeli, abbiamo molti compiti ai quali spero rinuncerai. Puoi scegliere se essere un angelo o un'umana, la decisione è tua».

Mi sta seriamente chiedendo di rinunciare alla mia natura? Quali problemi l'affliggono esattamente?
È assurdo!
Mio padre nel frattempo gli da delle pacche sulla gamba tenendo la testa bassa. «Sappi che gli angeli hanno molte responsabilità». La segue mio padre.

Ho sempre pensato che i miei genitori fossero strani, adesso ne ho avutola conferma.
Mi alzo infuriata, ho le lacrime che scendono da sole sulle mie guance. «Per tanto tempo mi avete nascosto la verità e adesso mi chiedete di rinunciare ad essere ciò che sono in realtà? Ma state bene?». Chiedo esasperata.

Odio trattarla in questo modo, ma ho passato sul serio un'infanzia di punizioni e negazioni da parte loro, soprattutto a causa di lei. Solo per il suo essere protettiva e ossessiva nei miei confronti. «Calmati Julie», dice mio padre alzandosi e mettendomi le mani sulle spalle. «Ti manderemo nella stessa scuola che abbiamo frequentato noi. Quella è obbligatoria, e li ti insegneranno ad usare i tuoi poteri e a capire quali sono le tue responsabilità».

Guardo entrambi in malo modo prima di voltarmi e andare verso la mia stanza. Sono veramente arrabbiata e delusa da loro. «Con il tempo capirai». Dice mia madre mentre mi dirigo nella mia camera.

Questa mattina mi hanno svegliata prima del previsto perché dovevano portarmi a casa.
Ci siamo tenuti per mano, abbiamo chiuso gli occhi e ci siamo teletrasportati in un altro pianeta.
Rimango a bocca aperta per la bellezza immensa di questo posto. Il cielo è azzurro con delle stelle, è strano da vedere ma molto bello, inoltre la luna è vicinissima a noi e così anche altri pianeti.
Non ci sono mezzi di trasporto, l'aria è davvero pulita. C'è verde ovunque, accanto ad ogni casa ci sono degli alberi giganteschi ed è pieno di fiumi e cascate. Inoltre ci sono anche tantissimi fiori colorati e illuminati, non avevo mai visto un posto così bello. Le strade sono dei sentieri fatti di pietre.
Non c'è inquinamento, non c'è confusione.
È tutto stramaledettamente perfetto.
Ci sono alcune persone che passeggiano in giro, altre sedute sul prato. Nessuno di loro però ha le ali.
Infine le case sono proprio come quelle della terra, tutte bianche però, con il tetto a cupola e piene di arrampicanti che le rendono ancora più belle.

Questo pianeta si chiama Haumea, mentre il nome della nostra metropoli è Flemminia. Oltre alla nostra c'è anche quella degli angeli neri, ovvero Waterveiled. Dovrebbe trovarsi dall'altra parte fiume al confine di Flemminia.
Questo l'ho scoperto stanotte, è stato Rúmil a raccontarmi qualche altra cosa.