Capitolo 16 pt. 2

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Una sola era stata la sua richiesta:
"Vuoi combattere con me o resti qui?"
Indovinate che cosa ha fatto la sciocca Julie?
È andata con lui, non ha detto niente al suo amico Mason e si è lasciata trasportare dai suoi sentimenti.
Ammetto di provare qualcosa di forte per lui, qualcosa che non è facile da reprimere. Sono un miscuglio di emozioni quando sto insieme a Logan: amore, odio, sicurezza, euforia, imbarazzo, nostalgia... e moltissime altre.
Lui mi confonde, sa come persuadermi e mi protegge. Mi giostra proprio a suo piacimento.
Poco fa mi ha protetta da un angelo nero che stava per colpirmi. Ha quasi rischiato di uscire dal gioco, mi ha nascosta e ho colpito quell'angelo nero con la sua approvazione. Era messo dietro di me, mi insegnava ad impugnare bene la lancia e centrare l'avversario.
Sentivo le mani formicolare al suo tocco. Il mio corpo era in fibrillazione per lui.
Non mi ero mai sentita così per nessuno.

Adesso stiamo camminando in una foresta fitta, siamo scesi dall'albero, lui ha optato per questo sentiero. Dice che è poco frequentato durante il gioco. «Perché nella terra mi eviti e qui no?». Dico stanca.

Stanca di tutto ciò che comportare stare qui, e stanca di non capire cosa c'è che non va fra di noi. «Non mi piacerebbe vederti perdere così in fretta». Dice in modo ovvio facendo spallucce.

Sto camminando dietro di lui, e difficile mantenere il passo quando non sei abituata a tutte queste ore di camminata, e se sai che da un momento all'altro qualcuno potrebbe colpirti. «Quindi non è perché tieni a me, giusto?».

Lui si volta verso di me e mi guarda in maniera strana, come se avessi detto qualche cavolata.
Poi riprende a camminare senza farmi una risposta.
Me lo sarei dovuta spettare.
Per terra è pieno di rami spinati, questo posso è davvero orribile. C'è una nebbia fitta e più avanti andiamo, più ho meno visibilità.

Qualcosa prende il mio piede e mi spinge giù.

Urlo istintivamente il nome del ragazzo.
È spinato, duro e non è per certo una mano. Sembrano le radici di un albero.
Logan viene da me e taglia quel coso.
La mia caviglia è dolorante, non appena la poggio per terra sento una gran fitta e la tiro su. Lui si abbassa, prende qualcosa dal suo zaino e me la stringe attorno al piede facendomi lamentare ancora per il forte dolore. «Dammi il tuo zaino».

Faccio ciò che dice, se lo mette sopra una spalla e poi mi prende in braccio mettendomi un braccio dietro la schiena e uno dietro le ginocchia.
Mi tiene vicino al suo petto.
Riesco a sentire il suo respiro vicino.
Io ho il fiato corto, mi è difficile rimanere calma in una situazione del genere. È bellissimo, le sue braccia sono forti, il suo petto è duro e il suo viso è mozzafiato. «Potresti smetterla di guardarmi in quel modo?». Mi chiede infastidito.

Volto il mio viso da un'altra parte.
Sento le mie guance arrossire.
Non pensavo che se ne fosse accorto. «Mi dispiace aver modificato i tuoi piani per la sfida».

So benissimo che non aveva pianificato tutto questo. Non capisco nemmeno perché mi abbia proposto di andare con lui. Forse avrei dovuto rifiutare e sarei dovuta rimanere con Mason.
Lui era stato gentile e io sono scappata.
Sto diventando egoista. «Io non pianifico mai niente». Risponde indifferente.

Rimane sempre così privo di emozioni, fa paura.

Mi posa per terra, esce qualcosa dalla borsa, sembra una sfera e la posa per terra.
Essa raccoglie tutta la nebbia attorno a noi e da trasparente diventa opaca.
Adesso si vede tutto, il mio piede è insanguinato.
Mi siedo su un albero che sembra a forma di sedia, faccio delle smorfie per le fitte. Lui si abbassa e toglie la benda. Il sangue è diventato scuro. Prende dalla sua borsa un disinfettante e la passa sulla mia ferita. «Non devi per forza». Dico guardandolo.

Ha lo sguardo fisso sulla mia ferita, sembra serio e sicuro in tutto ciò che fa.
Tutto questo mi ricorda quel giorno in cui sono caduta dopo essere uscita con il ragazzo che mi piaceva, Logan era dispiaciuto perché sapeva che mia madre mi avrebbe sgridato.
Aveva controllato la mia ferita e bagnata con l'acqua che aveva portato con se.

Forse infondo non è cambiato.

Adesso è solo più grande e sexy. «Lo stai rifacendo, mi stai di nuovo guardando in quel modo». Dice stringendomi un nuovo straccio sulla caviglia.

Vorrei urlare, ma so che smaschererei la nostra posizione. Quindi mi tengo tutto dentro e mordo l'interno della mia guancia per reprimere un po' il dolore. «In che modo Logan?». Rispondo a denti stretti.

Continua a guardarmi in malo modo, sembra voglia uccidermi con il suo sguardo da duro.
Poi lo vedo portare indietro la testa e sospirare, prima di sedersi esausto accanto a me. «Come devo farti capire che io e tu siamo diversi?». Mi chiede esasperato.

Prende una bottiglietta d'acqua da dentro lo zaino e tira la testa indietro per bere. Guardo il suo collo, come si muove mentre deglutisce. Ogni parte di lui è assolutamente perfetta. Io non mi irrigidisco a quello che ha detto. Lo so che siamo degli esseri diversi ma non posso negare la verità. «Ma non posso cancellare ciò che siamo stati Logan. In questi anni ho sofferto, sei scappato senza dire nulla. E quando sei tornato ho visto un uomo, un uomo che non riesce ad avermi vicino. Sto male nel vedere che le cose siano diverse per te!». Dico liberarmi da questo enorme peso.

Credo di avere le lacrime agli occhi, mi brucia la gola nel reprimerle, ma non voglio scoppiare a piangere davanti a lui. Logan tiene lo sguardo fisso sul terreno scuro e arido che c'è sotto di noi. «Ero piccolo, e se avessi saputo che sarei diventato un angelo nero, non avrei mai avuto quel tipo di rapporto con te. Bastava un piccolo errore tra di noi e saremmo potuti scomparire per sempre».

Quale errore avremmo potuto fare entrambi?
Eravamo piccoli, io di certo non avrei pensato mai di baciarlo o di andarci a letto.
Avevamo solo tredici anni, lui aveva una ragazza e io ero timida. «Per questo sei andato via? Avevi paura di me?».

Ho bisogno di saperlo, di sapere il perché mi odia così tanto. «Avevo paura dei miei sentimenti Julie!». Dice voltandosi verso di me con rabbia.

Rimango colpita da ciò che ha detto.
Gli piacevo?
Mi vedeva di più di una semplice amica?
Poi un tonfo davanti a noi, una persona.
Tyson con una lancia in mano e il fuoco negli occhi rivolto verso Logan.

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