Capitolo 3: Strange things happening. - Part 1

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La sua prima lezione di filosofia stava andand al quanto preciso anche se si ammise che non si importò quando accennava alcune parole marcate con il suo accento. Bastava che gli alunni fossero presi nel suo flusso, in più e nel meno.

Fino ad ora, aveva notato che molti gli prendevano poco alla leggera tanto che, per metterli in apposita difficoltà, li fece una serie domande a tappeto e poteva capire chi andava bene e chi meno. Quella ragazza di colore, Tobia, che gli aveva rivolto la parola, non gli prestava nessuna attenzione però gli rispondeva tutte alle sue domande, stava persino disegnando sotto il suo naso e la cosa gli infastidì non poco.

Si chiedeva perché gli avevano dato la seconda ora considerata vuota.

Appena finì la sua prima lezione, ci mancava altri 10 minuti prima del suono della campanella e si sedette, scrivendo qualcosa sul  blocco note.

Li scrutò attentamente, soppratutto alla ragazza con la sua espressione fantasiosa e la sua opera.

Sembrava che era una tipa strana ma decisamente tranquilla.

Troppo tranquilla.

Non si era accorto che era al quanto irrequieto per un bel po di tempo e sbuffò pesantemente, lasciando cadere bruscamente la penna sulla cattedra.

Anche ogni tanto si sentiva osservato da lei stessa, che fosse irresponsabile con quel piercing e l'orecchino cosa che, aveva accettato da parecchio tempo per cambiare sé stesso ma non la sua disciplina e il suo obbiettivo.

E se... l' aveva visto ore prima?

«Non credo che sia possibile.»
Si morse il labbro dopo aver detto essendo del tutto convinto, ma non ne era sicuro, per ora.

La campanella suonò di buon'ora al suo favore, così poteva ritirarsi in sala in pace e si dileguò dall'aula e la lezione andata, ci mancava altri tre.

~~~ ~~~ ~~~ ~~~ ~~~ ~~~ ~~~ ~~~

Non parlavano altro se non lui.

Cinguettavano nel suo modo di parlare, il modo in cui si muoveva... era diventato una musichetta al quanto fastidiosa e stridula alle sue orecchie.

Non aveva tempo per quelle sciocchezze, per quanto che fosse così attraente, doveva scovare qualsiasi cosa di lui. Qualsiasi.
Non si sentiva del tutto rilassata, anche se quell'uomo fosse andato via fisicamente, ma la sua presenza era sempre qui.

Le ragazze si raggruppavano in un banco davanti alla sua, conversando su Chamot come l'argomento principale.
«Sono ufficialmente impazzita. È troppo, troppo per me. Ha troppa classe!» disse una estasiata, quasi commossa.

«È l'uomo più affascinate che io abbia mai visto, lasciatemelo dire ma come spiegava semplicemente la Filosofia è come sommergersi da un'incanto che non puoi semplicemente svegliarti. E poi, chi l'avuto una  fortuna di metterlo alla seconda ora?» aggiunse la seconda ragazza, sistemando gli occhiali occhiali.

«Chiedi a Himelda! Non ci ha avvisato quella donnaccia e ricorda, non diceva altro «Sono molto occupata! Andatevene!» Ma tanto, abbiamo la terza ora buca, no? Ah, comunque ho ricevuto un messaggio dalla mia cugina che tutte le ragazze del liceo avevano perso la testa per lui, una vera ossessione! Un buon virus anche se, a parer mio, non mi interessa più di tanto! Forse...?» commentò un'altra, un po cicciotella che le aveva fatta scaldare tutta.

«Sapete, ma siamo fottutamente -scusate la parola- fortunate ad avere quel gnoccone di prima categoria. Secondo me sta simpatico, seppur è un tantino riservato, severo che ci farà senz'altro rovinare la media, vero Tobia? Tobia...!» la ragazza la chiamò ma non ottenne nessuna risposta, se non un mugolio pigro.

Infinity Costellations: La "Nuova" Genesi [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora